venerdì 16 gennaio 2015

pace, pace, pace....


Pubblichiamo un brano tratto dagli scritti di Dietrich von Hildebrand, teologo e filosofo cattolico tedesco, definito informalmente da Papa Pio XII: "Il Dottore della Chiesa del ventesimo secolo”

Di continuo si può sentire  il monito: «Conservate la pace!»; la pace tra i Cattolici; la pace coi protestanti.. con gli ebrei… con gli atei .. coi comunisti; la pace tra le Nazioni....

Questo continuo insistere sulla pace, anche nelle prediche e nelle preghiere, dà l’impressione che il male peggiore… sia la mancanza di unione e la guerra. Ma vediamo, sì, delle situazioni belliche, ma, soprattutto, vediamo progressivi passi verso la schiavitù di intere Nazioni, per opera del comunismo; … vediamo una graduale apostasia dalla Rivelazione divina all’interno stesso della Chiesa; una distruzione sistematica della vita cristiana .. e un crescente amoralismo perfino nelle nostre Università cattoliche. Per cui ci domandiamo: l’invocazione alla pace è, forse, un moratorio col demonio ?

mercoledì 14 gennaio 2015

"La ricca articolazione della Forma Straordinaria, che indica sempre la natura teocentrica della liturgia, è praticamente ridotta al minimo nella Forma Ordinaria" (Card. L.R. Burke)


Intervista al Cardinale Burke

Intervista al Card. Burke
su Papa Francesco, Liturgia, FSSPX e Sinodo

 


Sul Vaticano II

Eminenza, Lei è cresciuto prima del Vaticano II, come ricorda quell’epoca?
Sono cresciuto in un periodo molto bello della Chiesa, nel quale eravamo educati attentamente nella Fede, sia a casa sia nella scuola cattolica, soprattutto col catechismo di Baltimora. Mi ricordo della grande bellezza della Sacra Liturgia, anche nella nostra piccola cittadina rurale, con delle belle Messe. Io sono riconoscente ai miei genitori che mi hanno educato solidamente a vivere come cattolico. Sì, erano dei begli anni.

Un mio amico, nato dopo il Concilio, diceva: “Non tutto era buono nei tempi trascorsi, ma era tutto meglio”. Lei che ne pensa?
Ebbene, bisogna vivere il tempo che Dio ci ha donato. Certo, io ho dei ricordi molto buoni del tempo in cui sono cresciuto, negli anni ’50 e nei primi degli anni ’60. Penso che la cosa più importante sia apprezzare la natura costitutiva della Fede cattolica ed apprezzare la Tradizione, alla quale apparteniamo e per la quale ci è pervenuta la Fede.