sabato 19 maggio 2012

trapani come toowoomba


SOLLEVAMENTO DEL VESCOVO DI TRAPANI (ITALIA) E NOMINA DELL’AMMINISTRATORE APOSTOLICO AD NUTUM SANCTAE SEDIS DELLA MEDESIMA DIOCESI

la Cattedtrale di Trapani

Il Santo Padre Benedetto XVI ha sollevato dalla cura pastorale della diocesi di Trapani (Italia) S.E. Mons. Francesco Miccichè ed ha nominato Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi S.E. Mons. Alessandro Plotti, Arcivescovo emerito di Pisa.
S.E. Mons. Alessandro Plotti
S.E. Mons. Alessandro Plotti è nato a Bologna l’8 agosto 1932.
Ha ricevuto l’ordinazione sacerdote il 25 luglio 1959, dopo aver conseguito la Laurea in Teologia Dogmatica presso l’Università Gregoriana e in Teologia Pastorale all’Università Lateranense.
Nell’ottobre 1960 è stato nominato Vice Parroco della parrocchia romana dei Ss. Urbano e Lorenzo a Prima Porta e ha svolto tale incarico fino al novembre del 1961, quando è stato chiamato come Assistente Ecclesiastico degli studenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma.
Nel 1972 è stato nominato Vicario Economo della parrocchia di Santa Lucia, di cui è diventato Parroco il 15 novembre 1973, assumendo inoltre l’incarico di Prefetto della XXXII prefettura nel settore ovest del Vicariato di Roma.
Il 23 dicembre 1980 è stato eletto alla Chiesa titolare di Vannida con l’ufficio di Vescovo Ausiliare di Roma. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 gennaio 1981.
Il 7 giugno 1986 è stato promosso alla guida dell’arcidiocesi di Pisa e vi ha rinunciato il 2 febbraio 2008.


la cattedrale di Toowoomba

venerdì 18 maggio 2012

La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia, perché questa volta non è la persecuzione esteriore a impugnarla, ma la perversione dall’interno. Più grave. Ma le porte dell’inferno non prevarranno (Card. Giuseppe Siri)

La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia

La dittatura dell’opinione in cui viviamo si ripercuote anche nella vita ecclesiastica. Un’editoria pronta soltanto a sollecitare il fantastico, l’inaudito, l’irreale, a criticare il passato perché passato e a prevedere un futuro di sole luci, di totali vittorie dell’umanità, obbedendo in ciò alla legge della imposizione del prodotto, della ricerca del consumatore, cioè a motivi di lucro, è oggi una delle piaghe anche nella Chiesa. Oggi, ogni teologo che passi per iconoclasta, liberatore, innovatore, è subito captato da un’editoria compiacente, che diffonde per tutti i canali dei mezzi di massa questo dissenso confortevole, questa iconoclastia per amor del comodo e del successo. Il divismo di teologi, di scrittori, di figure della protesta: ecco un dolore, una sofferenza per la Chiesa di oggi: coloro che denigrano il passato della Chiesa per affermare che è proprio dal rinnegamento di esso che la Chiesa riemergerà più autentica. […] La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia, perché questa volta non è la persecuzione esteriore a impugnarla, ma la perversione dall’interno. Più grave. Ma le porte dell’inferno non prevarranno.

[Pensiero del Cardinale Giuseppe Siri tratto dalla rivista "Renovatio", VI, 1970]
 
Tratto da: http://cordialiter.blogspot.it/2012/05/la-presente-situazione-della-chiesa-e.html

martedì 15 maggio 2012

i paladini della Vita






MARCIA NAZIONALE PER LA VITA - ROMA, DOMENICA 13 MAGGIO 2012
Galleria fotografica
===================

inizio
ore 9,45: partenza
parlam
aigoc
lepanto
un pv
fr
maria reg eu
fam dom
gp2
per
o et l
Giorgio Celsi, presidente dell'Associazione "Ora et labora in difesa della Vita"
olimpia
a destra, on. Olimpia Tarzia, presidente dell'Associazione PER - Politica Etica Responsabilità
f. i.
I Francescani dell'Immacolata. Il primo a sinistra è P. Serafino M. Lanzetta, teologo, che tante volte ci è stato Maestro sulle pagine di Riscossa Cristiana
agnoli
sul palco, con la maglietta gialla, il prof. Francesco Agnoli, da tanti anni attivo a difesa della vita, conclude la manifestazione
f e c
in maglietta verde, il prof. Giovanni Zenone, direttore della Editrice Fede & Cultura, con la gentile Signora e i loro figli. A destra, Paolo Deotto, direttore di Riscossa cristiana
tibet
est1
anc est
est3
est6
da diverse Nazioni, uniti nella difesa della Vita
cc
un doveroso ringraziamento anche alle Forze dell'Ordine, che hanno condiviso con noi questa splendida giornata
Mancano tante immagini, ma il ricordo della giornata è nel cuore di tutti. In particolare, ci rammarichiamo perchè in questa Galleria manca una foto della carissima VIRGINIA CODA NUNZIANTE, organizzatrice instancabile, alla quale dobbiamo tutti profonda gratitudine per lo splendido lavoro, compiuto con vera abnegazione e sempre donando il sorriso.
Grazie, Virginia, e grazie a tutti gli altri organizzatori. Ci avete fatto un dono stupendo.


Anche Una Fides si associa al ringraziamento a colei che è stata l'anima di queste splendide giornate per la Vita, Virginia Coda Nunziante e a tutti i suoi collaboratori

lunedì 14 maggio 2012

Austria semper infelix

Austria - Nuovi abusi nella Liturgia

Parrochia di Weiz - Predica di padre Hannes Biber. Cliccare sull'immagine per il video:

Biber
 Parrocchia di Hartberg:

Hartberg Pfarrei

tratto da: FSSPX Germania - (Weiz) - (Hartberg)


Verrebbero in molte molte cose da dire e alcuni epiteti da aggiungere, ma taciamo e preghiamo per la conversione di certi pastori

domenica 13 maggio 2012

la Marcia per la vita del cattolici stanchi "della politica di tergiversazione del Movimento per la Vita" e desiderosi "di condurre una battaglia contro l’aborto a viso aperto, come accade in tutti i Paesi di Occidente"

Marcia per la Vita: le ragioni di uno straordinario successo

di Roberto de Mattei


 Sono passati quasi trentacinque anni da quando l’aborto fu legalizzato in Italia, con la legge 194 del 22 maggio 1978. Quella legge ha un peccato d’origine: essa fu firmata dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti e dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, entrambi democristiani, che per salvare il governo si arresero ad una esigua ed improvvisata maggioranza parlamentare di orientamento laicista.
Il peccato di origine della “ragion politica” ha pesato sul trentennio successivo, in cui la classe politica cattolica, ma anche alcuni ambienti della Conferenza Episcopale Italiana, hanno considerato la 194 come una legge da “migliorare”, piuttosto che da abrogare, senza comprendere che sarebbe stato impossibile raggiungere il risultato minimale di una restrizione della legge, senza proporsi l’obiettivo massimale della sua cancellazione. Mentre in tutto il mondo, e soprattutto negli Stati Uniti, nascevano movimenti pro-life all’insegna di una lotta all’aborto senza compromessi, in Italia il Movimento per la Vita di Carlo Casini ha condotto, per oltre un trentennio, una strategia di negoziazione sui princìpi che non ha ottenuto, fino ad oggi, nessun risultato.
Giovanni Paolo II fu eletto pochi mesi dopo l’approvazione della 194 e si stupì della mancanza di combattività del movimento pro-life italiano. La promulgazione della Evangelium Vitae il 25 marzo 1995 fu una frustata, diretta in primis ai cattolici minimalisti. In quel documento, il Papa ammoniva a non usare mai termini equivoci come “interruzione della gravidanza”: “l’aborto procurato – ribadiva – è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita” (n. 58); la sua approvazione legislativa costituisce un “crimine” commesso in nome del “relativismo etico” (n. 70).
Quando, per un “tragico oscuramento della coscienza collettiva“, il relativismo giunge a porre in dubbio i principi fondamentali della legge morale, lo stesso ordinamento democratico è “scosso nelle sue fondamenta, riducendosi a un puro meccanismo di regolazione empirica dei diversi e contrastanti interessi”. Ripetendo le parole di Giovanni Paolo II, i cattolici devono la 194 come una legge ”iniqua” priva “di validità giuridica” perché “quando una legge civile legittima l’aborto o l’eutanasia, cessa per ciò stesso, di essere una vera legge civile, moralmente obbligante” (n. 72).
Sono questi princìpi, ribaditi da Benedetto XVI, ad aver guidato la Marcia per la Vita che si è svolta con straordinario successo il 13 maggio a Roma. L’iniziativa è nata spontaneamente, dalla base cattolica, stanca della politica di tergiversazione del Movimento per la Vita e desiderosa di condurre una battaglia contro l’aborto a viso aperto, come accade in tutti i Paesi di Occidente. Un cardinale statunitense il Prefetto della Segnatura Apostolica Raymond Leo Burke ha testimoniato con la sua presenza la vicinanza della Chiesa ai pro-life italiani.
Molti vescovi italiani, anche tra i più autorevoli, hanno inviato messaggi di adesione e di incoraggiamento, altri hanno assunto un atteggiamento di prudente attesa, per verificare l’esito della iniziativa. Il successo, per molti inaspetttato, è particolarmente significativo per il fatto che la Marcia per la Vita, a cui hanno aderito centocinquanta associazioni di diversa importanza, è completamente libera, anche sul piano economico, da condizionamenti politici o ecclesiali.
Non sono stati ammessi simboli e slogan di partito, proprio al fine di evitare le facili strumentalizzazioni degli avversari ideologici privi di argomenti per affrontare la discussione. In fondo si tratta proprio di questo: di mostrare che il dibattito sull’aborto è ancora aperto e che in Italia esiste un popolo della vita pronto a scendere in piazza per proclamare le proprie convinzioni, Il 13 maggio ha segnato una svolta nella storia del movimento pro-life italiano. Ora l’appuntamento è a maggio dell’anno prossimo. Ci attende un anno di mobilitazione in difesa della vita.