venerdì 5 ottobre 2012

nel 1700° anniversario della battaglia di Ponte Milvio

 
Lepanto


         Il1700° anniversario della battaglia di Ponte Milvio sarà commemorato da una conferenza sul temaCostantino il Grande

tra tradizione, storia e attualità


che si svolgerà
lunedì 29 ottobre
alle ore 18.00 aRoma presso la Sala S. Pio X, via dell'Ospedale
(angolo via della Conciliazione). 
Parleranno il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e il prof. Massimo Viglione, dell'Università Europea di Roma.

giovedì 4 ottobre 2012

"Soltanto il rigetto degli errori conciliari ed il ritorno al magistero tradizionale, potranno liberare le forze soprannaturali della Chiesa per rigenerare le anime e la società tutta intera." (D. Pierpaolo Petrucci)

XX Convegno di Studi Cattolici FSSPX -
Rimini
19-20-21 ottobre 2012
Editoriale di
don Pierpaolo Petrucci
"La Tradizione Cattolica"
A cinquant’anni dal concilio si può dire che alcune cose stanno cambiando all’interno della Chiesa. Il Motu proprio Summorum Pontificum ha permesso a diversi sacerdoti di riscoprire la S. Messa tradizionale, e questo li porta spesso ad iniziare un percorso che li conduce a comprendere la profonda crisi dottrinale che sta attraversando la Chiesa, fino a riscoprire nella sua integrità tutta la dottrina tradizionale. Viceversa le forze moderniste che sono all’origine della rivoluzione attuale, vogliono conservarne i principi generatori. Allora operano perché questo percorso si arresti unicamente all’aspetto liturgico o ancora peggio “rubricistico”, in modo che non si giunga a tutte le conseguenze che la celebrazione della S. Messa tradizionale porta in sé.

Quando infatti la rivoluzione non può impedire una resistenza, cerca di incanalarla cosicché non possa intaccare i principi che l’hanno generata; sono ritirate strategiche, a volte rese necessarie dalle circostanze, che servono per recuperare coloro che ancora resistono all’uno o all’altro aspetto dei suoi sconvolgimenti. Due passi avanti ed uno indietro, questa è la sua tattica. Così la Rivoluzione francese: dal terrore giacobino si trasforma in rivoluzione borghese con il Direttorio, poi tende la mano alla Chiesa con Napoleone, quindi apre le porte alla monarchia nella pseudo restaurazione del 1815… senza però rinunciare ai germi che la alimentano. Oggi ciò che può soffocare la buona reazione di tanti sacerdoti e laici che si sono avvicinati alla Tradizione della Chiesa tramite la liturgia, sono coloro che limitano la resistenza cattolica alla messa tradizionale… accettando però in via di principio come “rito ordinario” la messa moderna, di chiara ispirazione protestante, e cercando di incanalare la reazione tradizionalista sotto l’autorità di Vescovi acquisiti all’ideologia conciliare: un sussulto autenticamente cattolico e controrivoluzionario si trasforma così in un pezzo da museo. Nel vasto Pantheon ecumenico post-conciliare, c’è posto per tutti, anche per gli amanti della vecchia liturgia… purché non mettano in discussione la nuova messa ed accettino le novità del Concilio. Concilio che conteneva già in germe la riforma liturgica e la crisi che si rivelò nel post-concilio, benché tutti i Padri celebrassero allora unicamente la messa tradizionale.
Per una vera restaurazione delle Chiesa non ci si può accontentare di condannare gli eccessi, facendo però quadrato intorno ai principi che hanno generato la crisi!
Per questo il dibattito essenziale oggi è proprio sul Concilio: è necessario approfondirne i testi, mettere in rilievo gli errori che vi sono penetrati, evidenziarne le conseguenze dirette nella riforma liturgica, nella scristianizzazione della società, nella morte dello spirito missionario. Soltanto il rigetto degli errori conciliari ed il ritorno al magistero tradizionale, potranno liberare le forze soprannaturali della Chiesa per rigenerare le anime e la società tutta intera. A ciò, anche quest’anno, il nostro Convegno vuole portare il suo contributo e vi invitiamo a partecipare numerosi.
***
La Fraternità Sacerdotale San Pio X
in collaborazione con la Rivista "La Tradizione Cattolica"
invita al 20° Convegno di Studi Cattolici
sul tema:
Concilio Vaticano II: Tradizione o Rivoluzione?
Alle radici della crisi nella Chiesa
Rimini 19, 20, 21 ottobre 2012
Sede dei lavori:
Hotel Carlton
Viale Regina Margherita, 6
Marebello di Rimini (RN)
0541.37.23.61 - Fax 0541.37.45.40
 
Programma
Venerdì 19 ottobre
ore 20.30 Alessandro Fiore
Un albero si giudica dai frutti. Le conseguenze del Concilio
ore 21.00 Francesco Colafemmina
Il nostro tempo è tempo di Rivoluzione. Arte ed architettura sacra. Il Concilio della Rottura
Sabato 20 ottobre
ore 9.00 saluto ai partecipanti e inizio dei lavori
ore 9.15 Don Pierpaolo Petrucci
Il Concilio Vaticano II e la salvezza delle anime. La morte dello spirito missionario
Presentazione del libro di Mons. Tissier de Mallerais:
La strana teologia di Benedetto XVI. Ermeneutica della Continuità o Rottura?
ore 11.00 Alessandro Gnocchi
Dal linguaggio della Rivoluzione alla rivoluzione del linguaggio. Cosa il Vaticano II ha detto di nuovo e cosa ha taciuto di antico
ore 12.30 pausa pranzo
ore 15.30 Don Mauro Tranquillo
il Rinnegamento della Tradizione romana: Nuovi Riti per una nuova Chiesa?
ore 16.30 Matteo D’Amico
Il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato. “Nostra Ætate” e la nuova teologia del rapporto fra Chiesa cattolica ed Ebraismo
Conclusione di Don Pierpaolo Petrucci
Domenica 21 ottobre
ore 10.30 Santa Messa al Priorato Madonna di Loreto
Via Mavoncello, 25 - Rimini (frazione Spadarolo)
ore 12.30 Pranzo ufficiale al Priorato Madonna di Loreto
(offerta libera, iscrizione obbligatoria alla segreteria dell’Hotel Carlton)
Alloggio
Hotel Carlton, Viale Regina Margherita, 6
Marebello di Rimini (fermata 24)
0541.37.23.61 - 0541.37.45.40
e-mail: info@hotelcarltonbeach.it
Prezzo a persona, per camera e colazione
camera singola € 50,00
camera doppia € 35,00 a persona
camera tripla € 30,00 a persona
camera quadrupla € 28,00 a persona
Il pranzo di sabato a mezzogiorno si terrà nel
r i s t o r a n t e R e g i n a M a r g h e r i t a ,
Vi a l e R e g i n a M a r g h e r i t a , 4 1 .
Prezzo € 23 bevande incluse, iscrizione alla
segreteria dell’Hotel Carlton.
La domenica avrà luogo un pranzo ufficiale presso
il Priorato (offerta libera, iscrizione obbligatoria
alla segreteria dell’Hotel Carlton).
L’Hotel Carlton è situato a Marebello di Rimini
direttamente sul mare. Dalla stazione prendere
l’autobus n. 10 o 11 e scendere alla fermata n° 24
(circa quindici minuti).
Fonte:

domenica 30 settembre 2012

Editoriale di ottobre di Radicati nella Fede": "Ma può essere definito “straordinario” ciò che è stato vincolante e obbligatorio per quattordici secoli se non di più?"


LA TRADIZIONE
UNICO FONDAMENTO DELL’AUTORITA’
La Messa di San Martino di Tours (+397)
 
Editoriale di “Radicati nella fede”, ottobre 2012

  Oh se tutti i preti che hanno scoperto la profondità e la bellezza e la verità della grande Tradizione della Chiesa, avessero con decisione abbracciato la celebrazione della Messa di sempre, ora le cose non starebbero così! Certo, perché se è vero che tutti i fedeli hanno il dovere di vigilare sulla propria vita cristiana, questa vigilanza è gravissimo dovere di ogni sacerdote. Un dovere non solo per sé, ma anche per il popolo santo di Dio.

 Invece assistiamo ancora a notizie date come sensazionali, che sensazionali non sono: una Messa tradizionale qua, una là... qui una al mese... di là il Vescovo ha benevolmente concesso... qui un Cardinale ha celebrato, l'altro ha assistito...tutto questo ci piace poco, lo diciamo in tutta sincerità.

 Chi scrive così sui bollettini o sui siti internet, manifestando gioiosa meraviglia per queste celebrazioni sporadiche, senza volerlo dà sostegno ha chi ritiene “straordinario” il rito tradizionale della Messa.

 Ma può essere definito “straordinario” ciò che è stato vincolante e obbligatorio per quattordici secoli se non di più? Straordinario può esserlo per ragioni politiche e sociologiche: visto che l'assoluta maggioranza delle Messe è secondo il rito di Paolo VI, straordinaria è la Messa tradizionale, in quanto minoritaria, per ora.

 Ci sembra però illogico, infondato, definirlo “straordinario” il rito tradizionale, se con questo termine si vuol dire che è concesso straordinariamente.

 Purtroppo i preti l'hanno inteso così, e così l'hanno inteso i fedeli da loro consigliati.

 La Messa tradizionale non è “concessa”, è di diritto nella Chiesa, perché porta in sé l'Autorità dei secoli della Cristianità. La Messa cattolica, come è stata celebrata per secoli, è lei che giudica le novità dei nuovi riti, ma lei non può essere giudicata da nessuno. Questo i preti lo dovrebbero avere chiaro, per il concetto stesso di Tradizione e di deposito della fede.

 È la novità che va messa sotto giudizio dalla Tradizione, anche liturgica, plurisecolare della Chiesa.

 Se invece è la novità che mette sotto accusa e giudizio la Tradizione, come avviene oggi quando si chiede timidamente una Messa antica qua e là, assicurando di non essere contro la nuova Messa, e quando con magnanimità si concede qua e là il rito antico, allora siamo di fronte ad una svolta ideologica nella Chiesa cattolica, che fonda l'Autorità su se stessa e non sulla Tradizione.

 Non vogliamo mettere confusione in nessuno, vogliamo semplicemente dire che l'Autorità nella Chiesa è di natura diversa da quella del mondo moderno. L'autorità per i cristiani si fonda sulla Verità, quella data da Dio nella Rivelazione e trasmessa dalla Tradizione, per questo l'Autorità diventa custode della Tradizione, e il custode supremo della Tradizione, del Depositum Fidei, è il Papa.

 Nel mondo moderno invece è l'autorità che fa la verità, basandosi su maggioranze e convenienze, o oscuri disegni di potere... è così perché non crede alla verità, per cui non riconosce la verità, ma decide di farla e di... cambiarla se occorre.

  Se si introducesse nella Chiesa un modo simile di esercitare l'autorità sarebbe la fine... ma la fine dell'autorità in tantissimi campi l'abbiamo già vista.

 Per questo avremmo desiderato vedere tanti sacerdoti celebrare ordinariamente la Messa di sempre, per amore della Chiesa e della sua Autorità. Sì, perché l'unico aiuto e amore possibile all'Autorità nella Chiesa è tornare alla Tradizione con sincerità.