giovedì 22 maggio 2014

"Ho visto affidare il mondo a bestie orrende" (Teresa Neumann)


“È bene, invece, che il popolo sappia, finalmente, che lo Stato ha, da tempo, rinunciato alla propria sovranità monetaria in favore di un ente privato, qual è la Banca d’Italia; ha rinunciato, cioè, ad emettere moneta propria, con la conseguenza che, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, è costretto a chiedere, in prestito oneroso, le necessarie risorse finanziarie, indebitandosi nei confronti dell’istituto di emissione. Ed è bene che il popolo sappia anche che questo inutile indebitamento si trasferisce necessariamente ai cittadini mediante la pressione fiscale.

Pertanto, il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, anche perché essa acquista valore solo perché i cittadini l’accettano come strumento di scambio e, quindi, solo a causa ed in conseguenza della sua circolazione.

Con l’avvento dell’Euro si determina, poi, un altro trasferimento della sovranità monetaria, questa volta dalla Banca d’Italia (così come dalle altre banche di emissione) ad un ente privato sovrannazionale, qual è la Banca Centrale Europea (BCE), che provvederà ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei, secondo la stessa “filosofia” monetaria utilizzata, fino ad oggi, dalle Banche centrali nei confronti dei rispettivi popoli; ed attuando i princìpi del più sfrenato liberismo, previsto dal Trattato di Maastricht, che sono nettamente inconciliabili con la vigente Costituzione italiana, e che sono riassunti specialmente negli articoli 41, 42, e 43”

 

Estratto dal libro: “La banca la moneta e l’usura” di Sua Ecc.za dott. Bruno Tarquini stampato dalla Casa Editrice “Controcorrente” di Napoli, Via Carlo de Cesare 11 - 80132 Napoli - Tel.: 081 421349 - Fax: 081 5520024.