venerdì 25 gennaio 2013

Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?

Monumento ad Alessandro Magno (Skopje - Macedonia)
Augustinus Hipponiensis
De Civitate Dei contra paganos libri XXII
Liber IV
Latrocinia sunt regna et piratarum infestatio.
4. Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? quia et latrocinia quid sunt nisi parva regna? Manus et ipsa hominum est, imperio principis regitur, pacto societatis astringitur, placiti lege praeda dividitur. Hoc malum si in tantum perditorum hominum accessibus crescit, ut et loca teneat sedes constituat, civitates occupet populos subiuget, evidentius regni nomen assumit, quod ei iam in manifesto confert non adempta cupiditas, sed addita impunitas. Eleganter enim et veraciter Alexandro illi Magno quidam comprehensus pirata respondit. Nam cum idem rex hominem interrogaret, quid ei videretur, ut mare haberet infestum, ille libera contumacia: Quod tibi, inquit, ut orbem terrarum; sed quia ego exiguo navigio facio, latro vocor; quia tu magna classe, imperator.
Cf. Cicerone, De rep. 3, 14, 24.

Traduzione italiana:
Ingiustizia e violenza degli stati e dei briganti.
4. Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l'aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell'ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell'impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: "La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta"

 MONTE PASCHI, LODEN E FINANZA CIALTRONA. 

OLTRE OGNI PUDORE 

 di Paolo Deotto
 tratto da: http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2146:monte-paschi-loden-e-finanza-cialtrona-oltre-ogni-pudore-di-paolo-deotto&catid=54:societa-civile-e-politica&Itemid=123

Vedremo come andrà a finire. Per ora l’unica cosa sicura, inevitabile, certissima, è che ancora una volta sarà il cittadino italiano a pagare il conto per quanto combinano i mascalzoni che spadroneggiano ai vertici dello Stato e della finanza, che ormai lavorano a “reti unificate”, armoniosamente in collaborazione, o, per meglio dire, in combutta.
Il Loden sta ormai perdendo il controllo. Lo si è visto da come si muove goffamente, rifugiandosi in una risentita spocchia con cui riempie i vuoti mentali della sua “campagna elettorale”. Forse agitato perché si rende conto che i suoi mandanti stanno per sfilargli il grembiulino con cui finora ha coperto le sue vergogne, anche sulla sordida vicenda del Monte Paschi ha mostrato le sue caratteristiche principali: incapacità, goffaggine, accompagnati da una sterminata presunzione, e dalla convinzione che il popolaccio italiano sia composto solo da cretini.
Il popolaccio italiano rischia di arrabbiarsi sul serio. Il governo dei massoni gli ha rovinato la vita, gli ha sfilato i soldi di tasca, lo ha martellato con l’iniqua imposta sulla casa, e poi, guarda che coincidenza, ha deciso di beneficiare una Banca a conduzione Banda Bassotti proprio con lo stesso importo appena sfilato dalle tasche degli italiani, colpevoli di possedere l’abitazione in cui vivono, spesso acquistata con sacrificio.
Ma gli italiani sono tutti cretini, pensa il Loden, e afferma, con l’aria di granduca annoiato che getta pillole del suo Immenso Sapere ai servi della gleba, che “non c’è alcun nesso tra l’Imu e il prestito al Monte Paschi”.
Siamo ben oltre i limiti del pudore. Il dittatorello che ha distrutto la Previdenza, che serenamente pianifica la distruzione della Sanità, che ha ingigantito quel debito pubblico che avrebbe dovuto abbassare, che ha portato il peso fiscale oltre i limiti del sopportabile, che ha distrutto il lavoro, che ha fatto tutto ciò, dice lui “per salvare gli italiani” (forse perché chi muore cessa di soffrire), non ha avuto problemi nel correre a soccorso di una Banca la cui conduzione, adesso, si scopre che è stata sciagurata. Ci vuole un’eccezionale faccia di bronzo per bollare come “calunniatori” e “speculatori politici” quanti fanno oggi notare che con l’Imu si è soccorso il Monte Paschi. Non è una congettura, è semplice e banale matematica, materia che chi ha tanta confidenza con squadra e compasso dovrebbe ben conoscere.
Entrano 4 miliardi, escono 4 miliardi. Quasi ottomila miliardi delle vecchie, care, lire. Ma non è finita. Da un lato il prestito prevede un interesse da strozzini, il 9%, ma d’altro lato l’eventuale mancato rimborso sarà sanato con azioni del Monte Paschi. Insomma, lo Stato, che poi saremmo noi, cittadini italiani, e non i cialtroni che pro tempore si allineano alla greppia, si ritroverà azionista di un Istituto di Credito decotto.
Come sempre, quando vien fuori il bubbone, si scopre che tutti sono verginelli. Il Tesoro fa sapere con sdegno che la vigilanza spetta alla Banca d’Italia, ma la Banca d’Italia fa sapere che la precedente dirigenza del monte Paschi nascose dei documenti. Che bello. Se ne deduce che la “vigilanza” si traduce nel fatto che la Banca d’Italia chiede alla Banca Tal dei Tali: “Va tutto bene?”, e se quelli rispondono “Sì”, tutto è posto e tutti sono contenti. Napolitano ovviamente non può stare zitto e ci fa sapere che lui ha fiducia in Bankitalia. E chi se ne frega? Capirai cosa possa valere la sua fiducia: aveva fiducia anche nei carri armati sovietici…
Ci sono voluti anni e anni per accorgersi che una Banca delle dimensione del Monte Paschi stava affondando? E che fine ha fatto l’inchiesta sullo stranissimo acquisto della Banca Antonveneta, pagata quasi il doppio del suo valore, anche se era già piena di debiti? E che senso aveva acquistare una montagna di debiti, da sommare ai propri? E’ vero che il Monte Paschi ha crediti in sofferenza a livelli ben superiori a quelli di sicurezza?
Almeno i vecchi, sani, pirati di una volta, andando all’arrembaggio rischiavano di beccarsi un colpo di archibugio da qualche marinaio della nave a cui davano l’assalto. Oggi non è così. I pirati continuano gli arrembaggi, ma si sono costruiti prima il sistema di leggi, regolamenti, circolari, protocolli, con cui tutelarsi.
Leggete un istruttivo articolo di Marcello Foa, sul suo blog “Il cuore del Mondo”. L’articolo è intitolato “Banche: cittadino, apri gli occhi!”.
In fondo a tutta la piramide, schiacciato dalla turba dei mascalzoni e dei loro complici e lacchè, c’è sempre lui, il cittadino italiano, considerato poco più che un fesso, che deve credere, obbedire, combattere, per la maggior gloria e pancia piena di lorsignori.
Il Loden in questi giorni è a Davos, a uno di quei periodici incontri in cui la cosiddetta Alta Finanza celebra sé stessa. E' andato a spiegare per l’ennesima volta come lui, solo lui, ha salvato l’Italia. Da Davos ha respinto con sdegno il parallelo tra Imu e Monte Paschi. Non ha alcuna importanza che la matematica dimostri la sua menzogna e il suo torto marcio. Il Loden doveva respingere, perché al popolaccio non è concesso guardare e giudicare. Il popolaccio ha torto, anche se ha ragione. Il governo è compito degli illuminati.
Siamo oltre ogni pudore, ma siamo anche oltre ogni elementare capacità di intelligenza. Il Gran Mediocre, incapace di resistere al piffero del potere, ha fatto l’errore di voler “salire” (come dice lui) in politica. I capi-grembiulini non hanno approvato, e infatti le prime rampogne sono arrivate, guarda caso, proprio da quel Regno Unito, culla della massoneria. Ma il Gran Mediocre è ormai prigioniero del sogno, è convinto di essere un grand’uomo e mostra sempre più irritazione per chi ha l’ardire di voler giudicare il suo operato.
Si tranquillizzi. La rapina dell’Imu a favore dei rapinatori del Monte Paschi è stata l’ennesima goccia. Forse non è l’ultima, perché sembra che il vaso che contiene le acque putride abbia un’eccezionale capacità di carico. Ma a tutto c’è un limite, e ci siamo vicinissimi. Come siamo vicinissimi al 24 febbraio. Il popolo italiano non è composto di cretini e lo dimostrerà mandando a casa con sacrosanti calci nel sedere questa Banda di Cialtroni.