giovedì 17 febbraio 2011

non perdiamo la trebisonda

Una specie di panico si sta diffondendo oltremodo. Nei siti tradizionalsti si è lanciato l'allarme per ciò che potrebbe accadere al Motu Proprio Summorum Pontificum a causa dell'entrata in vigore di norme restrittive al riguardo.
Ci permettiamo di invitare tutti ad una maggiore riflessione: vedere dappertutto nemici e ostilità, ovunque la "reazione in agguato", fa perdere la trebisonda. Certo non è piacevole sentirsi smarriti, disorientati o confusi. Trebisonda (Trabzon), per chi non lo sapesse, è una città turca di origini antichissime che si affaccia sul Mar Nero. Da sempre costituisce un importantissimo punto di riferimento visivo per le navi che attraversano il tratto di mare antistante la città. Anticamente, quando non c'erano i moderni strumenti di aiuto alla navigazione, perderne la localizzazione poteva voler dire andare incontro a naufragi o collisioni sulle coste circostanti. Da qui si diffuse il famoso detto: perdere la trebisonda. Se non stiamo attenti rischiamo anche noi di perdere la trebisonda, la collisione con le navi vicine e il naufragio; niente è da temersi maggiormente del naufragio nella fede. Se non ritroviamo la trebisonda della Fede, lo rischiamo davvero; riflettiamo un attimo alla luce della Fede: se il Signore tramite il Santo Padre ha fatto ritornare in vita il Rito Romano tradizionale e antico (chiamiamolo così), con grande scandalo di chi modernisticamente era ed è prigioniero del binomio vita=verità e morte=falsità, per cui il ritorno fra noi del Rito tradizionale e antico ha fatto loro lo stesso effetto della risurrezione di Lazzaro sui giudei (i quali per mettere tutto a tacere "deliberarono di uccidere anche Lazzaro,  perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù", Gv 12, 10-11), se noi crediamo dunque che hic est digitus Dei, non dobbiamo temere (ricordiamoci di Gamaliele "Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!"). E hic est digitus Dei et Mariae. Dunque come ha invitato Padre Z. preghiamo e digiuniamo perche questa "razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (Mt 17,21). Eppoi, scusate, è vero che purtroppo già è sembrato che il Magistero si contraddicesse, ma almeno finora questo, se è successo,  non è successo nel medesimo Pontificato. Preghiamo dunque e sacrifichiamoci. Preghiamo e sacrifichiamoci per il Santo Padre. Preghiamo e sacrifichiamoci per l'onore di Nostro Signore Gesù Cristo. Preghiamo e sacrifichiamoci per la salvezza delle anime (e dell'anima nostra in particolare). Non temiamo dunque: Maria ce l'ha promesso, "Il Mio Cuore Immacolato trionferà".