lunedì 10 maggio 2021

Tornate a Dio!

 



Appello agli Italiani che non hanno ancora perso la testa

Sanguis eius super nos, et super filios nostros (Mt. 27, 25)

Cari compatrioti, mi rivolgo a quelli che, fra voi, non hanno ancora ceduto al lavaggio del cervello acconsentendo alla narrazione paranoica del regime. L’amore di Dio fa ardere il mio cuore di una profonda sollecitudine nei vostri riguardi. La prova che il nostro Paese sta attraversando, infatti, è causa di gravi sofferenze. Più che l’emergenza sanitaria in se stessa, a provocarle sono le misure intese a contenerla. Per la prima volta nella storia umana, la popolazione mondiale – eccetto in quegli Stati che non hanno rinunciato alla propria sovranità – è stata privata in modo prolungato, in nome di un’idea delirante, dell’esercizio di diritti fondamentali. Da noi, oltre a quelli di lavorare, di istruirsi e di spostarsi, è negato anche quello di ricevere cure adeguate e tempestive. Le istituzioni pubbliche, anziché servire il bene comune, si sono trasformate in strumento di ingiusta oppressione, operando come se ogni cittadino fosse un potenziale delinquente. La somministrazione obbligatoria di un farmaco sperimentale, come se non bastasse, sta mettendo in serio pericolo la salute e la vita stessa di intere categorie di lavoratori, costrette a subire un abuso senza precedenti. Tutto questo, essendo stato permesso dalla Provvidenza per il nostro bene, è un urgente richiamo alle responsabilità collettive del nostro popolo, che in buona parte ha rinnegato la vera fede e, di conseguenza, s’è lasciato andare a peccati gravissimi contro la stabilità della famiglia, l’intangibilità della vita umana e il naturale esercizio della sessualità. Dopo aver accumulato per decenni colpe di immane gravità, non potevamo di certo aspettarci le benedizioni del Cielo; tuttavia la misericordia di Dio si sta servendo, per uno scopo positivo, proprio di coloro che Lo combattono, ma che, loro malgrado, cooperano alla realizzazione dei Suoi disegni. Che cos’altro Gli rimaneva per richiamarci dalla via della perdizione eterna, sulla quale stavamo correndo all’impazzata? Sarebbe davvero da stolti lasciar cadere anche questo estremo appello alla resipiscenza, sognando il ritorno a una “normalità” fatta di depravazione e di indifferenza alla legge morale che ognuno di noi porta scritta nella coscienza, alla quale non si può sfuggire, nemmeno sforzandosi in ogni modo di soffocarne la voce: il momento del rendiconto finale arriva per tutti. Ci siamo inaspettatamente ritrovati in una guerra biologica scatenata da entità sovranazionali che, oltre a voler ridurre drasticamente la popolazione mondiale, intendono annientare la nostra Patria, la quale, nei piani divini, svolge un ruolo di primaria importanza. Il mondo politico e mediatico ci sta ossessionando, da oltre un anno, con una narrazione pandemica che non regge affatto all’analisi dei fatti. Il famigerato virus denominato Sars-CoV-2, non ancora isolato, ma dichiarato clinicamente estinto nel giugno dell’anno scorso, si sarebbe replicato in nuove varianti la cui origine non è per niente accertata. Ci sono sicuramente in circolazione agenti patogeni che provocano infiammazioni e tromboembolie polmonari, più o meno gravi a seconda dei soggetti; voci autorevoli hanno buone ragioni per credere che si tratti di virus o batteri potenziati in laboratorio. Dei governi formati in modo artificiale, con giochi di palazzo, hanno finora impedito o scoraggiato cure domiciliari che si sono dimostrate molto efficaci, costringendo di fatto molti ammalati a rimanere per diversi giorni privi di assistenza, finché non si rende inevitabile il ricovero in un reparto di terapia intensiva. Sebbene le intenzioni siano note soltanto a Dio, è arduo non sospettare il dolo e la malafede in disposizioni così irrazionali dagli effetti disastrosi. Se i governanti riconoscessero ufficialmente che sono disponibili svariate terapie risolutive, basate su farmaci a basso costo e facilmente reperibili, non avrebbero più alcuna giustificazione per approvare, in deroga alla legge, preparati sperimentali che, non avendo superato le necessarie verifiche, fanno ammalare e morire la gente, ma assicurano profitti astronomici alle case produttrici. Dopo aver creato il panico con statistiche fasulle, costruite su cifre ricavate da esami inattendibili in quanto condotti con un inadeguato strumento diagnostico, hanno presentato la “vaccinazione” come l’unica via di salvezza. Hanno cominciato col sottoporvi gli anziani, i più costosi per il sistema sanitario, approfittando dello stato di abbandono in cui versano molti di loro nelle residenze assistite ed eliminandone tanti a causa degli effetti spesso letali dell’inoculazione. Quindi l’hanno imposta alle forze dell’ordine e al personale ospedaliero, con un’impennata di assenze per malattia e parecchi decessi sospetti. Dopo aver piegato la maggioranza degli insegnanti con pesanti pressioni, ora parlano di estenderla ai bambini. Oltre che di questo inaudito attentato alla salute pubblica, i nostri governanti sono responsabili della perdita di milioni di posti di lavoro e della chiusura di migliaia di aziende, con la riduzione in povertà di innumerevoli famiglie; del crollo psichico della gioventù, con frequenti casi di depressione, fino al suicidio o al tentativo di suicidio; del dilagare di disturbi cognitivi e comportamentali in bambini e adolescenti danneggiati, mentalmente, dalla didattica a distanza e, fisicamente, dal portare le mascherine; dello sfaldamento sociale e familiare causato da inutili misure di distanziamento; dell’imbarbarimento morale di gente che, sottoposta arbitrariamente a severa sorveglianza in cose futili, in quelle importanti si sfoga in condotte irresponsabili, come la guida scorretta, il consumo di pornografia e l’abuso di stupefacenti. Non capite che questo sistema totalitario, in tal modo, attenua sempre più le vostre capacità di analisi e di reazione, riducendovi a schiavi incapaci di pensare in modo autonomo, controllati in ogni singolo aspetto della loro vita, spersonalizzati da una museruola che nasconde perfino la loro identità? Tornate a Dio, cari Italiani; tornate a Gesù Cristo, nostro Salvatore. Così non solo eviterete la morte eterna, ben peggiore di quella fisica, con la paura della quale il potere vi tiene soggiogati; così non solo ritroverete le vostre radici e il vostro patrimonio culturale, per il quale siete unici al mondo; così non solo vi riconcilierete con voi stessi, con il vostro essere e con la vostra storia… ma sarete anche in grado di scuotervi il giogo di dosso, di reagire all’immane sopruso che state subendo, di ritrovare la libertà e il buon senso necessario per usarla bene, di riappropriarvi della missione che la Provvidenza ha affidato alla nostra Nazione nei confronti del resto dell’umanità, quella di essere un faro di civiltà e di autentico progresso, un baluardo contro le barbarie antiche e nuove, un modello di convivenza civile, di solidarietà sociale e di pratica religiosa tanto fervente quanto compenetrata di grandi valori. Riappropriamoci di ciò che ci appartiene, cari Italiani, e costituisce il meglio della nostra tradizione, della nostra storia, della nostra peculiare identità. Riprendiamoci la sana creatività e inventiva che ci ha sempre aiutato nei momenti più difficili! Se non torniamo a Dio, ci potrà aiutarci? Credete ancora in una classe politica venduta nella sua totalità agli interessi stranieri? Riponete ancora speranze nelle risorse di una “democrazia” che è servita a ridurvi in schiavitù? Pensate ancora che proteste e manifestazioni servano a qualcosa, dopo esservi fatti strumentalizzare per decenni da chi vi mandava in piazza per portare avanti una farsa vergognosa? Non vi serve a niente lamentarvi con chi non vi ha mai ascoltato, ma ha solo finto di farlo. Prendete piuttosto la decisione di agire liberamente, ricominciando a lavorare e a spostarvi senza badare alle restrizioni. Per impugnare provvedimenti ingiusti, promuovete ricorsi comuni di categoria e sostenetevi a vicenda. Anziché firmare petizioni il cui unico risultato è quello di favorire la schedatura dei cittadini, diffondete intorno a voi, come un benefico contagio, la determinazione di operare normalmente, come se niente fosse. Spegnete il televisore e smettete di farvi manipolare dalla paura indotta. Per proteggere la vostra salute, rafforzate le difese immunitarie e ritrovate uno stile di vita sano, ma soprattutto… reimparate a pregare e rimettetevi in grazia di Dio. «Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli!» (Mt 27, 25): il grido blasfemo con cui gli abitanti di Gerusalemme reclamarono la condanna di Gesù diventi per noi invocazione di salvezza. È in virtù di quel Sangue prezioso che siamo redenti ed è da Esso che possiamo essere protetti, se abbiamo una fede viva e siamo in pace con Dio. Perché continuare a calpestarlo, attirando così su tutta la Nazione un castigo ancora peggiore? I venti di guerra che soffiano da Oriente ci minacciano da vicino. Se vogliamo che alla nostra terra, costellata di santi e santuari, siano risparmiati gli orrori e le distruzioni sperimentati dai nostri padri, dobbiamo pur meritarlo. Se quel Sangue, per noi, sarà stato sparso invano, subiremo la sorte dell’antica Città santa; se invece ne avremo accolto i frutti con una sincera e durevole conversione, vedremo rifiorire il nostro Paese sul piano materiale e su quello spirituale, a beneficio nostro e degli altri popoli. Coraggio, non perdiamo questa occasione che la Provvidenza, senza nostro merito, ancora una volta ci offre; non permettiamo che questa prova risulti vana ma, capovolgendo le mire del nemico, volgiamola a nostro vantaggio.

di Elia

 

tratto da: http://lascuredielia.blogspot.com/2021/05/appello-agli-italiani-che-non-hanno.html