giovedì 18 marzo 2010

LETTERA DEL BEATO DON EDOARDO POPPE AI SACERDOTI (2)

FIDUCIA E ABBANDONO IN DIO

Fratelli, questo timore non è senza fondamento; l’ideale è alto, le esigenze innumerevoli, non meno numerosi gli ostacoli. Tuttavia, dopo molto soffrire e sospirare sulla stretta via della perfezione, è pur certo che arriverete alla méta: è fuor di dubbio: perché voi volete arrivarci, perché è evidente che prendete sul serio la santità. Voi lo volete, e Dio lo vuole. Che manca dunque ancora? Sapete bene che la Sua grazia non s’arresta davanti a nulla e che non la dà mai vinta, solo che noi le prestiamo il nostro concorso. E sapete altrettanto bene che le difficoltà e gli ostacoli, sotto l’azione meravigliosa della grazia, si cambiano talvolta in aiuti e cooperano mirabilmente al bene. Perché: «Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum» (Rm. VIII, 28).

Che dobbiamo ancora temere? La grazia di Dio rimane con noi; la grazia è Dio con noi, Dio in noi. «Si Deus pro nobis, quis contra nos?» (Rm. VIII, 31). Se Dio si mette al nostro fianco, che cosa si può ancora chiamare ostacolo? «An tribulatio? an angustia? an fames? an nuditas? an periculum? an persecutio? an gla dius?» (Rm. VIII, 37). Già, forse la spada o la morte che abbiamo ancora a temere? «Sed in his omnibus superamus propter Eum, qui dilexit nos» (Rm. VIlI, 37): supereremo tutto, grazie a Colui che ci ama.

OMNIA VINCIT AMOR

No, Fratelli, possiamo considerare ad una ad una tutte le persone, le abitudini, le cose che ci si presentano come ostacoli sul cammino della santità. «Certus sum»: potete dire con San Paolo; io sono sicuro che nessuna creatura al mondo ha il potere di allontanarmi dal cammino della santità, la quale è chiamata dall’Apostolo: «Charitas Dei quae est in Christo Iesu Domino nostro». No, Fratelli: la vita attiva non è una notte ove si spegne il lume dell’ideale: essa è, invece, un’aurora che innalzerà questo lume e lo farà risplendere in mezzo alle nubi. La vita attiva, piena di triboli e spine, diviene un terreno fertile per coloro che non temono di praticarla energicamente e di irrorarla di sudore e di sangue. La vita attiva non presenta solamente la lotta, ma offre pure la vittoria e la consolazione. Se alcuni dei migliori vi hanno perduto il loro ideale, abbiate più fiducia di quella che essi hanno avuto, umiliatevi più profondamente per la vostra debolezza, e una grazia più abbondante vi condurrà senza dubbio a un felice successo.

FILIALE RICORSO A MARIA

Cari Fratelli, c’è un segno per voi, il quale vi presagisce in modo sicuro che non vi affaticherete invano, un segno il quale vi dà la certezza che le vostre sante aspirazioni raggiungeranno la méta: voi siete «schiavi di Maria». Fratelli, voi le appartenete, siete sua proprietà, suo tesoro: Maria ha preso la vostra causa nelle sue sante mani. Quand’anche i vostri difetti abituali fossero il doppio di quel che sono, quando pure si moltiplicassero per dieci e per cento i confratelli che, intrapreso il cammino della santità, cadono e si arrendono miseramente: «cadent mille a dextris et decem miliaa sinistris… ad te autem non appropinquabit» (Sai. XC, 7); da voi, vi assicura Maria, il flagello rimarrà lontano.

Ne farete l’esperienza se resterete gli umili e zelanti piccoli schiavi di Maria. La Vergine potente «scapu!ís suis obumbrabit tibi, et sub pennis eius sperabis» (Sal. XC, 4): Ella vi coprirà della sua ombra, e voi ve ne starete calmi e fiduciosi sotto le sue ali. Ella si porrà in cammino al vostro fianco e vi condurrà per delle scorciatoie segrete. La sofferenza non vi risparmierà, ma Ella giungerà a farvene sentir la fame, come di alimento di cui non potete fare a meno. O Maria! Maria! Questo nome sarà come miele e balsamo sulle vostre labbra. Maria! Maria! Maria! Ave Maria! Chi può resistere a questo nome? Chi dunque – ditemi – chi dunque si perderà col nome di Ma ria sulle labbra? Maria! Maria! La Madre dei piccoli, la forza dei deboli, la stella nella tempesta… Maria! Maria! Vi sentite privi di aiuto? Ave Maria! Avete perso il coraggio? Ave Maria! Soffrite di aridità spirituale? Ave Maria! Siete in pena, vi sentite in pericolo? Ava Maria! Ave Maria!

Ah, questa parola incantevole, questo dolce canto… questa potente in vocazione: Ave Maria! Consolazione degli oppressi, coraggio dei piccoli, forza dei deboli, Ave Maria! Quando pronuncio il tuo nome, il mio cuore è tutto infiammato “Ave Maria!” Allegrezza degli angeli, nutrimento delle anime, Ave Maria! Fratelli, non ho altro da aggiungere; voi sapete già tutto: amate Maria! Che debbo ancora insegnarvi? Voi conoscete il segreto, il segreto di Maria. Siete sulla strada buona, la strada più breve, più sicura, più facile: restare i piccoli schiavi, i piccoli, i coraggiosi schiavi di Maria.

Ah, Maria! Potessimo vederli, per prenderli a modello, questi Sacerdoti di Maria! Maria, abbi pietà di noi, pietà delle anime, pietà della tua Chiesa! Maria! Maria! L’empietà e la corruzione invadono la città, il flagello del peccato penetra, passando per la parte dei poveri e dei ricchi, in milioni di anime; odio e in giustizia regnano su tutti i popoli; tutto ciò che i secoli avevano sino ad oggi risparmiato, oggi si sfascia e crolla miseramente.

PER LA SALVEZZA DEL MONDO

Maria! Maria!… II demonio sta per impadronirsi della piazza, sta per en trare nei nostri villaggi, nella scuole, nelle famiglie.

Potrà forse espellere il Vangelo del tuo Figliuolo, cacciarlo dalla società e dal cuore degli stessi cristiani? Riuscirà forse a far adorare Mammona al posto della Croce? Maria! Maria!… Madre di misericordia, il mondo sta subendo la sua punizione. Solo Tu puoi formare le anime capaci, di arrestare il braccio di Dio; forma dunque dei Sacerdoti nuovi, dal cuore di fuoco, per incendiare questo mondo freddo e arido; e dona a questi apostoli una lingua nuova, che vada diritta ai cuori e scuota anche le anime più indurite. Forma dei Sacerdoti, dei Sacerdoti santi, che secondino la grazia e volino al suo minimo cenno. Forma dei Sacerdoti semplici e umili, dei Sacerdoti come gli Apostoli, che facciano rivivere fra i pastori e le pecorelle il fervore della perfezione evangelica.

O Maria! O Maria! Non ti chiediamo onori, gloria; ti domandiamo solo di essere tuoi veri schiavi, di cui nessuno parli, nessuno sappia niente, ignorati, disprezzati, piccoli di dentro e di fuori, ma interamente devoti e asserviti a Te per la salvezza delle anime! «Mites et umiles», dolci e umili come Te, come Gesù, ma fedeli e intrepidi, senza debolezza e senza rispetto umano.

CONCLUSIONE

Maria, onnipotente mediatrice, apri infine il tuo cuore colmo d’amore e le tue benefiche mani. Fa’ piovere sulle nostre povere anime questa grazia tanto attesa! Eccoci davanti a Te, vergognosi per la nostra indegnità, dubitosi per la nostra debolezza e miseria: fa’ di noi dei tuoi veri schiavi. Per amore dei peccatori, o Maria! Per amore della santa Chiesa! O Maria, o Maria, per amo re di Gesù…

Quando riaprirà gli occhi questo povero mondo? Quando si sveglierà per riconoscere che le sue gioie sono solamente delle catene? Quando dunque, o Maria, quando si risolleve rà questo povero mondo per ritornare ai piedi di Gesù singhiozzando: «Peccavi»? Quando schiaccerai di nuovo e per sempre la testa al serpente? Quando finalmente Gesù regnerà come merita? Quando il povero mondo ripeterà di nuovo le tue lodi con quelle di Gesù: «Laudetur lesus et Maria»?