martedì 25 settembre 2012

Pellegrinaggio del Coordinamento Toscano al santuario di Montenero


Resoconto del Pellegrina​ggio a Montenero e foto del Pontifical​e

a cura del Coordinamento Toscano Benedetto XVI


Sabato scorso, 22 settembre 2012, si è finalmente svolta la quinta edizione del pellegrinaggio regionale dei gruppi toscani sorti per l’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum e dei centri di Messa in rito antico, organizzata dal Coordinamento toscano ‘Benedetto XVI’, quest’anno posticipata rispetto al consueto periodo di fine maggio.

Dalla prima avventurosa edizione, organizzata da tre soli gruppi (l'associazione livornese, il Comitato San Pio V di Pisa e la Militia Templi di Poggibonsi) e che si dovette effettuare presso la Chiesa dell’Apparizione, a Montenero Basso e dunque senza la processione in salita verso il Santuario, sono passati solo cinque anni, ma per quel centinaio scarso di persone che ebbero modo di assistere al pur toccante e intenso evento del 2008 sembrano trascorsi decenni.

 Sabato scorso, alle 9.30, al ritrovo in piazza delle Carrozze, a Montenero basso si radunavano gruppi di pellegrini giunti da tutta la regione, ognuno colle proprie bandiere e i propri stendardi. Non c’erano i soli membri dei gruppi costituiti e in formazione aderenti al Coordinamento toscano, ma anche parroci di diverse diocesi toscane, alcuni dei quali con un nutrito seguito di fedeli, sempre più organizzati per raggiungere il luogo del pellegrinaggio. Erano presenti sacerdoti e seminaristi dell’Istituto Cristo Re di Gricigliano, postulanti e frati francescani dell’Immacolata.

Recitando il Santo Rosario e cantando inni e laudi alla Vergine Maria, più di 150 fedeli hanno salito il colle di Montenero al seguito dei sacerdoti e dei seminaristi e, raggiunta la basilica, hanno avuto il piacere di assistere all’arrivo di Sua Eminenza il Cardinale Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, giunto da Roma per celebrare il Pontificale e già atteso da un’altra folla di pellegrini arrivati direttamente al Santuario.
 
Tutti si sono dunque accodati alla processione d’ingresso nel Santuario dietro a Sua Eminenza. Il numero dei fedeli era così cospicuo che più di una cinquantina di essi ha dovuto assistere alla celebrazione in piedi per tutta la durata del solenne Pontificale. Nel complesso, si sono contate più di 400 persone. Anche quest’anno alla cerimonia hanno preso parte significative rappresentanze dei maggiori ordini cavallereschi (Ordine di Malta, Ordine del Santo Sepolcro, Ordine Costantiniano).

 La solenne liturgia è stata impreziosita, ad majorem Dei gloriam, dai canti della corale ‘Savio’ di Livorno, che ha eseguito la Missa brevis di Palestrina ed altri mottetti.

L’omelia del Cardinale si è aperta con queste parole: "La Madre di Dio ci ha attirato in questo luogo dedicato al mistero della Sua maternità divina, per la quale Lei è Mediatrice di ogni grazia che viene dal Suo divino Figlio. La Madonna ci ha portati qui per manifestarci il Suo Figlio divino, come ha fatto per tutti i pellegrini sin dal tempo in cui un povero pastore trovò la Sua miracolosa immagine e la portò sul colle di Montenero, trasformandolo da Monte del Diavolo o Monte Nero, in Monte della Madonna, che ci conduce sempre al Suo Figlio, il nostro divino Salvatore. Non più Monte Nero, ma Monte Luminoso". La Madonna, Mediatrice della Grazia di Dio, secondo l'insegnamento del Cardinale, è infatti unita, nel suo Cuore Immacolato, al Cuore Divino di Gesù, che è anche il cuore stesso pulsante della Chiesa. L'amore per la Madonna, dunque, unisce ancor più i fedeli alla Chiesa, di modo che la devozione dei singoli fedeli non può mai chiudersi nell'ambito privato, ma si apre sempre alla preghiera e al culto della Chiesa universale.

Prima della S. Comunione, abbiamo avuto il graditissimo ingresso nel Santuario di S. Ecc. Rev.ma Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno, che già l’anno scorso aveva assistito in abito corale alla funzione. Mons. Giusti ha anche tenuto a rivolgere un saluto ai fedeli, al termine della S. Messa, esprimendo peraltro l’importanza della liturgia nella fede cattolica e di un culto in cui si rispecchi il Santo Sacrificio di Cristo, che si rinnova in modo incruento in ogni celebrazione eucaristica.

Nell’occasione, i fedeli hanno potuto lucrare l’indulgenza plenaria, che il Santo Padre ha concesso ai partecipanti alle consuete condizioni, e ricevere la benedizione papale, impartita dal Cardinale, dopo la lettura integrale del decreto della Penitenzieria Apostolica. E, come oramai di prassi, la giornata si è conclusa con un pranzo conviviale presso la foresteria del Santuario.