domenica 11 aprile 2010

il vero nemico è il liberalismo

L’attacco alla Chiesa è politica di potenza

L’assalto a Benedetto XVI e alla Chiesa cattolica che proviene dal mondo secolarizzato anglosassone va letto in chiave politica. Infatti non si capirebbe perché il nome del papa precedente, che ha regnato per 27 lunghi anni, non venga mai pronunciato in tutta questa vicenda degli abusi sessuali di alcuni esponenti del clero verso dei ragazzini.

Il motivo di questo attacco consiste nello straordinario carisma intellettuale che Benedetto XVI ha conquistato negli ultimi anni: non c’è discussione filosofica, etica, politica che possa ormai prescindere dal pensiero del grande teologo salito al soglio pontificio nel 2005. Questo è dovuto soprattutto al fatto che il pensiero laico occidentale è ormai morto, finito nel vicolo cieco imboccato con Hegel prima e con Nietzsche poi e dal quale non c’è via d’uscita.

Il sistema capitalista non ammette la concorrenza di un’entità morale capace di influenzare le decisioni legislative di tipo positivista, grazie al radicamento dei ragionamenti in valori trascendentali immutabili che definiscono “a priori” qual è il Vero-Buono-Giusto verso cui la legge deve tendere, quella Legge Eterna cui la Legge Umana deve conformarsi. Nella critica del capitalismo svolta dalla Scuola di Francoforte, soprattutto da pensatori come Adorno e Horkheimer, si dimostra come la tendenza del sistema liberale capitalista puro è per sua natura rivolta al fascismo, alla svolta totalitaria del pensiero unico, a quella “dittatura del relativismo” di cui Benedetto XVI – che è tedesco e ben conosce questi pensatori – ha più volte paventato la minaccia.

Noi cristiani dobbiamo essere consci dei tempi che ci aspettano: dalle società di origine scismatica, come sono gli USA e la Germania, ma anche la Gran Bretagna – arriveranno attacchi sempre più violenti verso la Chiesa Cattolica e le sue istituzioni, con lo scopo di distruggerla. Essa è vista come un ostacolo nel governo assoluto del mondo che il sistema capitalista puro ha nel suo DNA, per così dire. Possiamo confortarci con il monito di Gesù Cristo “Non praevalebunt”, ma abbiamo anche il dovere di riflettere, studiare, ingegnarci, stare uniti, fare comunità, cioè essere davvero Chiesa come “Corpo Mistico del Cristo Vivente”. Il peccato dentro la Chiesa va espiato, purificato attraverso la penitenza e superato con l’animo di non peccare più; ma dobbiamo anche difenderci dai lapidatori, che oggi se la prendono con l’adultera ma domani vorranno crocifiggere il Signore

da http://www.laltracampana.com/