Pubblichiamo l'Editoriale di Novembre 2019
di "Radicati nella fede"
SE NON FANNO SBOCCIARE I FIORI D'INVERNO...
SE NON FANNO SBOCCIARE I FIORI D'INVERNO...
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno XII n° 11 -Novembre 2019
“Cercate ogni giorno il volto dei
santi”, così insegna la Didachè e così dobbiamo fare.
Occorre aver a che fare con i santi, ogni
giorno e veramente, per non cadere nell'inganno del naturalismo.
Occorre, sui santi, tornare alla coscienza di
un tempo. I santi erano onnipresenti nella vita dei cristiani, le parrocchie
sono ancora a loro dedicate, si
imponevano i loro nomi al battesimo, il culto dei corpi santi era nel passato
cristiano fervorosissimo. Pellegrinaggi, novene e tridui costellavano in
continuazione l'anno pubblico e privato delle anime cristiane. Le nostre chiese
erano avvolte dalle immagini dei santi e gli altari sormontati dalle loro
statue, la pietra sacra degli altari ne custodiva le reliquie. I sacerdoti
consigliavano la lettura delle loro vite per ricalcarne le imprese. Il lavoro
dei contadini e dei pastori era segnato dalle loro date. Le corporazioni
artigiane si mettevano sotto la loro protezione. I soldati affidati a San
Michele o ai santi cavalieri.
Occorre proprio tornare alla coscienza di un
tempo, perché la verità del cristianesimo sono i santi, perché l'attualità di
Cristo sono i santi, perché la prova dell'efficacia della grazia sono i santi.
Tutto questo non è un optional destinato ai
semplici che non sanno andare direttamente a Dio: la presenza dei santi ti dice
che la salvezza operata da Cristo non è qualcosa di retorico, ma reale, e vedi
l'azione della grazia di Cristo in quegli uomini e donne trasformate
realissimamente in Gesù Cristo: e questi sono proprio i santi.
Il Protestantesimo ha negato i santi e ne
aborre il culto, questo lo sanno tutti. Per i protestanti i santi sono
insopportabili perché, secondo loro, la grazia non trasforma realmente la
persona, ma la copre solo di Cristo. Per lo stesso motivo non credono al
Purgatorio, non vedendo la necessità di un tempo di purificazione, visto che la
salvezza non è per loro una vera trasformazione in Gesù Cristo; e se non è
necessario essere trasformati realmente, perché Dio dovrebbe dare ancora del
tempo, per fare che?
Invece l'azione della grazia di Dio è in noi
una vera operazione, produce nell'uomo che la asseconda un reale cambiamento,
che trasforma in Cristo. E l'azione della grazia, dal santo si riverbera sugli
altri: sono i “magnalia Dei”, i prodigi, i miracoli fisici e spirituali che
manifestano la presenza di Dio. Guardando i Santi e le loro opere sei strappato
dal naturalismo e torni a credere alla vita soprannaturale. E la vita
soprannaturale è “normale” per il cristiano vero.
Ma c'è un problema in sé più grave del
protestantesimo puro: si tratta della protestantizzazione del cattolicesimo,
cioè di quel cattolicesimo che pretendendo di restare cattolico, trae dal
protestantesimo tutti i criteri di fondo. Un cattolicesimo così, apparentemente
conserva tutti i dogmi, o meglio non li nega pur non sottolineandoli tutti, ma
li reinterpreta secondo quei criteri che nei protestanti portarono alla
negazione delle verità di fede rivelate. Un cattolicesimo così trasformato è
modernismo.
Il modernismo è il più maturo frutto della
protestantizzazione: gli scrittori modernisti trattando di storia cristiana, hanno
parlato dei santi, ma, come per i vangeli, hanno tolto dalla loro vita ogni
valore storico a miracoli, visioni e fatti straordinari: in una parola hanno di
fatto negato il soprannaturale; siamo nel più puro naturalismo. Tutto diventa
morale e culturale, della grazia che compie miracoli nei santi nemmeno più
traccia.
Eppure si parla ancora dei santi in casa
cattolica, anzi mai si sono sfornati tanti santi come in questi tempi... alcuni
di essi si potrebbe dire proclamati ancora “a corpo caldo”!
E cosa sono diventati i nuovi santi? I leader
delle svolte della Chiesa, quasi a dimostrare che le scelte fatte in questi
anni non sono sbagliate. Sono delle canonizzazioni tutto sommato ideologiche.
Un tempo i santi corrispondevano sempre ad uno
stesso schema: folgorati dalla grazia, erano dei convertiti che si davano ad
una vita di preghiera e di penitenza, rinnegando il mondo e abbracciando la
sequela di Cristo. Così vivendo operavano miracoli, come il Signore aveva già
detto: “Farete cose più grandi di me”. Per questo il popolo si accorgeva di
loro e si formava un seguito, il più delle volte costituito da un nuovo ordine
religioso o congregazione, o dalla severa riforma di uno già esistente.
Cambiavano i secoli della cristianità, ma la
"fuga mundi", la preghiera e la penitenza non mancavano mai,
semplicemente perché il cristianesimo di Cristo non cambia mai.
Oggi no, il modernismo ha voluto un
cristianesimo che si evolve seguendo il desiderio espresso dalla coscienza
collettiva dei fedeli, da quello che i tempi richiedono. Non si crede più alla
Rivelazione consegnata da Dio in Cristo agli uomini, Rivelazione conclusa con
San Giovanni. Per i modernisti la rivelazione nasce dal profondo delle persone,
dal bisogno religioso.
Così la Chiesa si è affrettata a modificare se
stessa e la vita cristiana per seguire i tempi, cioè la rivelazione emergente
dal bisogno religioso degli uomini. Ora per motivare cambiamenti sconvolgenti
che turbano la coscienza dei semplici fedeli, fabbrica dei santi che non
parlano del Cielo, che non esprimono la potenza miracolosa della grazia, ma dei
santi che sono stati leader delle modifiche post-conciliari: servono a
giustificare una nuova cattolicità che vuole essere a tutti costi moderna.
Ma chi prega questi santi, chi chiede a loro
le grazie, chi può imitarli nell'esercizio delle virtù cristiane? Sono santi
destinati ad essere dimenticati, perché non servono alle anime, bensì alle
curie per chiedere le nuove obbedienze.
Tutto ciò è triste, ma poco male se fosse solo
questo. Il grave di questa operazione è che rende scettici tutti sulla santità,
rende tutti più tristemente naturalisti.
Invece i santi ci sono ancora, ne è pieno il
Cielo e spargono ancora miracoli sulla terra. E i santi, quelli veri, fanno
altri santi.
Il popolo di Dio, quello saggio di un tempo,
non si faceva abbindolare: un giorno sentimmo dire da un'anziana, di fronte
alle nuove canonizzazioni: "Se non
fanno spuntare i fiori d'inverno, non sono santi”.
Se non fanno spuntare i fiori d'inverno... se
nella loro vita non si manifesta il soprannaturale, non sono santi, anche se
servono all'organizzazione ecclesiastica del momento.
Ma noi vogliamo essere figli del cattolicesimo
di sempre, che crede nella vita soprannaturale, che crede al miracolo e che
prega i santi, quelli di sempre, i santi della cristianità.