sabato 30 novembre 2019

"Non riconosceranno Cristo venuto nella carne"


Pubblichiamo l'Editoriale di Dicembre 2019

"NON RICONOSCERANNO
CRISTO VENUTO NELLA CARNE"


"NON RICONOSCERANNO CRISTO VENUTO NELLA CARNE"
 Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno XII n° 12 - Dicembre 2019

 Cosa resta dell'Incarnazione? C'è proprio da domandarselo in questo tornante tristissimo della storia della Chiesa nel mondo.

 Cosa resta dell'Incarnazione, di Dio che viene nella carne per la salvezza degli uomini?

 Festeggeremo il Natale come tutti gli anni; saremo sommersi dalle stupidità volgari con cui il mondo ateo è riuscito ad avvolgere la festa un tempo cristiana. Il cattivo gusto prevarrà anche quest'anno sempre di più... più sono atei e più illuminano... il mondo post-cristiano sembra un misero e triste luna park. Ma in tutto questo dov'è Gesù Cristo?

 Mischieranno come al solito pseudo-presepi di pupazzi con il peccato mortale, non solo vissuto, ma anche difeso e ostentato come un diritto dell'umano.

 Siamo di fronte al grande sacrilegio... usare Dio per se stessi.

 Che fare allora in questa attanagliante tristezza? Rifugiarti in una chiesa?

 Ahimè! Dov'è finita l'Incarnazione nella Chiesa?
 Il modernismo, che ormai ha un posto vincente, ha stravolto tutto, ha perso Gesù Cristo e lo fa perdere a chi vi si accosta.

 Gesù è diventato un discorso da interpretare. I vangeli sono il luogo degli sragionamenti pieni di dubbi e di riletture mitologiche. Li si legge senza la certezza ragionevole che siano un racconto storico.
 I modernisti parlano-parlano, scrivono-scrivono e perdono Gesù, Dio venuto nella carne.

 I Pastori della Chiesa non sono più in grado di riaffermare la semplicità della vita di Gesù Cristo, in tutta la sua pacificante certezza... non sono più in grado o non ne hanno coraggio, perché ormai, per dato anagrafico, sono figli del modernismo eretico: ci sono nati dentro e ci sono cresciuti e per far carriera lo hanno in qualche modo accettato.

 Certo, ci sarebbe la possibilità di una grazia, riandando all'inizio della loro vocazione, quando sicuramente Gesù era tutto per loro; quando si accostavano a lui con la semplicità dei bambini.
 Ci sarebbe la grazia di ricordare il volto dei loro “vecchi” che semplicemente pregavano in ginocchio con la corona in mano, domandando misericordia a un Gesù reale, fatto uomo, non interpretabile, in carne e ossa e divinità. Oh se ricordassero il volto della loro madre, del loro vecchio parroco, della catechista che ancora li affascinava parlando loro di Betlemme! Oh se ricordassero senza vergognarsi, forse la fede cattolica rinascerebbe nel loro cuore e darebbe forma alla loro intelligenza.

 Ma si vergognano dell'Incarnazione, del Dio che si fa bambino, e preferiscono restare nei salotti dell'ermeneutica, dove si uccide l'anima interpretando e diminuendo i fatti. Preferiscono i discorsi agli avvenimenti, ai fatti che hanno cambiato la storia del mondo.

 Allora, per te che fuggi da un Natale falsificato dagli atei immorali del mondo, non c'è posto nemmeno nella Chiesa, come non ci fu posto nell'albergo di Betlemme.

 “Non c'era posto per loro”... e non c'è posto nemmeno per te.

 Devi cercare una chiesa dove non ci si vergogni, ma ci si glori di Dio venuto nella carne. Dove la fede sia vissuta salvando tutto il vangelo, senza interpretarlo.
 Dove ci sia la intelligente certezza dell'esistenza storica di Gesù Cristo.
 Dove ci sia la certezza che lui è Dio.
 Dove ci sia la fede nella sua grazia potente.
 Dove ci sia la logica conseguenza dell'Incarnazione: Dio resta presente e operante nei sette sacramenti.
 Dove non si giochi con i comandamenti di Dio, ma li si riconosca tutti e dieci, con tutta umiltà.
 Dove si ripetano i gesti della preghiera, come il popolo cristiano ha sempre fatto.

 Il modernismo ha interpretato il vangelo, ha negato la storicità ad un sacco di cose, ne ha salvato uno scheletro che va bene per qualsiasi cosa e persona. Ne è rimasta una vaga religiosità sostanzialmente atea, o pagana, o immorale... e ha formato ahimè una sua chiesa, simile ad un tempio massonico.

 A fianco c'è ancora un piccolo resto che vuole Gesù, che prega e chiede perdono, che sa che sarà Natale se saremo in grazia di Dio, con una buona confessione e comunione; là in quella chiesa c'è ancora un prete che tra le candele accese dell'altare ripete i gesti e le parole della Messa cattolica, la Messa di sempre... di un prete che prima è sceso in confessionale, perché Dio è disceso dal cielo per questo. Là sarà Natale, soltanto là.