Mons.
Athanasius Schneider:
Siamo
nella quarta
grande crisi della Chiesa'
Recentemente,
prima di conferire le ordinazioni presso la FSSP di Omaha, Mons. Athanasius
Schneider ha tenuto una serie di allocuzioni e conferenze in giro per
l'Inghilterra, riconoscendo che oggi la chiesa sta vivendo una «confusione
tremenda» tanto che stiamo attraversando la sua «quarta grande crisi».
Il Catholic Herald [qui] ha pubblicato le sue affermazioni in occasione di un'intervista, che ho tradotto e inserisco di seguito. Colpisce la chiarezza e la precisione del vescovo ausiliario soprattutto se la si paragona con l'imprecisione e la confusione dei discorsi cosiddetti «pastorali» della maggior parte dei vescovi di oggi. In precedenza abbiamo pubblicato il suo intervento in occasione del Convegno sul Concilio Vaticano II organizzato dai Francescani dell'Immacolata nel 2010 [qui] e una sua vibrante relazione sulle Cinque piaghe del corpo mistico e liturgico [qui]. Ogni volta che l'ho incontrato, ho trovato un punto di riferimento saldo e corroborante. Il Signore lo benedica lo custodisca e ce lo conservi. Dovrebbero leggere e meditare i "normalisti" che crescono come funghi, persino tra i tradizionisti oggi voltagabbana.
Nulla di nuovo rispetto a quanto andiamo sostenendo da tempo. Ma almeno abbiamo una conferma da parte di un autorevole membro della gerarchia ecclesiale, che non teme di esprimersi in pubblico.
Il Catholic Herald [qui] ha pubblicato le sue affermazioni in occasione di un'intervista, che ho tradotto e inserisco di seguito. Colpisce la chiarezza e la precisione del vescovo ausiliario soprattutto se la si paragona con l'imprecisione e la confusione dei discorsi cosiddetti «pastorali» della maggior parte dei vescovi di oggi. In precedenza abbiamo pubblicato il suo intervento in occasione del Convegno sul Concilio Vaticano II organizzato dai Francescani dell'Immacolata nel 2010 [qui] e una sua vibrante relazione sulle Cinque piaghe del corpo mistico e liturgico [qui]. Ogni volta che l'ho incontrato, ho trovato un punto di riferimento saldo e corroborante. Il Signore lo benedica lo custodisca e ce lo conservi. Dovrebbero leggere e meditare i "normalisti" che crescono come funghi, persino tra i tradizionisti oggi voltagabbana.
Nulla di nuovo rispetto a quanto andiamo sostenendo da tempo. Ma almeno abbiamo una conferma da parte di un autorevole membro della gerarchia ecclesiale, che non teme di esprimersi in pubblico.
Siamo nella quarta grande crisi della Chiesa
Mons. Athanasius Schneider
Mons. Athanasius Schneider
Mons. Athanasius Schneider, specialista in
liturgia, sta portando avanti una lotta di retroguardia contro gli
"abusi" nella Chiesa. Egli afferma che i liberali, collaborando con
il "nuovo paganesimo", stanno guidando la Chiesa cattolica verso una
scissione.
I
problemi sono così gravi, che questa è la quarta grande crisi nella storia
della Chiesa, paragonabile alla eresia ariana del IV secolo nella quale è stata
coinvolta una grande parte della gerarchia della Chiesa.
Se
non avete sentito parlare del vescovo nato in unione Sovietica, ora lo
conoscete. Sacerdote studioso e schietto, egli è vescovo ausiliare della
lontana Arcidiocesi di Santa Maria in Astana, Kazakistan. Ma questo mese ha
ricevuto un'accoglienza da rock star da parte di congregazioni di tutto il
paese per il suo tour in Inghilterra e ha abbracciato il cyberspazio per
collocarvi una tagliente difesa della Chiesa tradizionale. Ha detto:
"Grazie a Dio, internet esiste".
Le
sue vedute non sono popolari presso tutti, soprattutto presso alcuni dei suoi
colleghi liberali, oppure, dice, presso i media di regime del mondo secolare.
Ma chi lo ascolta e lo segue racconta un'altra storia.
Nella
sua intervista, Mons. Schneider ha detto che il trattamento "banale"
e casuale del Santissimo Sacramento è parte di una grave crisi nella Chiesa
nella quale alcuni, sia tra i laici che tra il clero, non escluse posizioni di
autorità, risultano schierati con la società laica. Egli crede che al cuore dei
problemi, ci sia l'introduzione strisciante di un'agire centrato sull'uomo,
mentre in alcune chiese Dio, nel tabernacolo, in realtà è materialmente messo
in un angolo, mentre il sacerdote prende il centro della scena. Mons. Schneider
ha sostenuto che questa situazione sta ora venendo al pettine. "Direi che
siamo nella quarta grande crisi [della Chiesa], in una confusione tremenda
sulla dottrina e la liturgia. Ci siamo già da 50 anni. "
Quanto durerà ancora? «Forse Dio sarà misericordioso
verso di noi in 20 o 30 anni."
In
autunno, il Sinodo dei Vescovi si riunirà in sessione straordinaria per
discutere sula famiglia, alla luce del questionario che Papa Francesco ha
invitato i fedeli a compilare, dando loro punti di vista sul matrimonio e sulla
sessualità. Si fanno sempre più strada aspettative sul rilassamento delle
regole intorno ad una serie di questioni sessuali e riguardo alle persone
divorziate che ricevono la Comunione come un segno di "misericordia"
dalla Chiesa.
Tali
visuali, secondo il vescovo Schneider, rivelano la profondità del problema.
"Penso che la questione della ricezione della Santa Comunione da parte dei
risposati farà saltare in aria e mostrerà la vera crisi della Chiesa. La vera
crisi della Chiesa è l'antropocentrismo e l'abbandono del Cristo-centrismo...
"Questo
è il male più profondo: l'uomo, o il clero, ponendosi al centro quando si
celebra la liturgia e quando si cambia la verità rivelata da Dio, ad esempio,
per quanto riguarda il sesto comandamento e la sessualità umana".
Anche
se sostiene che i discorsi di cambiamento vengono principalmente da "media
anti-cristiani", egli vede clero e laici cattolici "collaborare"
con quello che lui chiama il nuovo paganesimo. Mons. Schneider è
particolarmente critico con l'idea che questi cambiamenti devono essere fatti
in modo da essere misericordiosi verso coloro ai quali attualmente è vietato
ricevere i Sacramenti. È "una sorta di sofisma", egli ha detto.
"Non è misericordia, è crudeltà."
Il
vescovo ritiene che vi siano evidenti parallelismi con le grandi crisi del
passato, quando i sacerdoti erano complici con eresie. Durante l'eresia ariana,
ha detto, solo una manciata della gerarchia, da contare sulle dita, ha
resistito. "Noi [i cristiani] siamo una minoranza. Siamo circondati da un
mondo pagano molto crudele. La tentazione e la sfida di oggi possono essere
confrontati con i primi secoli."
Ha
aggiunto: "Purtroppo ci sono stati ...membri del clero e persino vescovi
che hanno bruciato grani di incenso di fronte alla statua dell'imperatore o di
un idolo pagano o che hanno consegnato i libri della Sacra Scrittura, perché
fossero bruciati. Tali cristiani collaborazionisti e chierici sono stati
chiamati in quei tempi thurificati o traditores".[1]
E
anche oggi, ha confermato, abbiamo coloro che collaborano, i nostri
"traditori della Fede".
Si
ha la percezione che Papa Francesco sia in prima linea in un nuovo
atteggiamento liberale proveniente da Roma. Ma Mons. Schneider dice:
"Grazie a Dio, Papa Francesco non si è espresso nel modo in cui i mass
media si aspettano da lui. Fino ad ora, nelle sue omelie ufficiali, ha espresso
cose molto belle della dottrina cattolica. Spero che continuerà a insegnare con
chiarezza la dottrina cattolica".
Il
vescovo ha detto che spera che "la maggioranza dei vescovi abbia ancora
abbastanza spirito cattolico e fede per respingere quanto proposto e non
accettarlo".
Tuttavia,
si può prevedere una imminente divisione, che porti ad un eventuale
rinnovamento della Chiesa sulle linee tradizionali. Ma, egli crede, questo non
avverrà prima che la crisi getti la Chiesa ulteriormente nel caos. Alla fine,
pensa, il sistema clericale "antropocentrico" crollerà. "Questo edificio ecclesiale liberale crollerà perché non ha radici e non dà frutti", ha detto.
Nel
tumulto, il vescovo Schneider, teme che i cattolici tradizionali possano, per
un certo tempo, essere perseguitati o discriminati, anche per volere di coloro
che hanno "potere nelle strutture esterne della Chiesa". Ma secondo
lui avverrà che coloro che sono coinvolti con l' "eresia non prevarranno
contro la Chiesa". E, nella speranza, il vescovo ha detto:
"Certamente il Supremo Magistero rilascerà una dichiarazione dottrinale
inequivocabile, rifiutando ogni collaborazione con le idee neo-pagane."
A
questo punto, il vescovo Schneider ritiene che, i moderni thurificati e
traditores lasceranno la Chiesa. Ha detto: "Posso presumere che tale
separazione interesserà ogni livello di cattolici: laici senza escludere l'alto
clero".
Tali
osservazioni rendono improbabile che Mons. Schneider possa acquistare
popolarità in alcuni ambienti, ma lui sostiene: "È insignificante essere
popolari o impopolari. Il primo interesse di ogni membro del clero dovrebbe
essere quello di essere popolare agli occhi di Dio e non agli occhi dell'oggi o
dei potenti. Gesù ha dato un avvertimento: 'Guai a voi quando gli uomini
diranno bene di voi.' "
Ha
aggiunto: "La popolarità è falsa ... grandi santi della Chiesa, come
Thomas More e John Fisher, hanno respinto la popolarità ... quelli che oggi
sono preoccupati per la popolarità sui mass media e nell'opinione pubblica ...
saranno ricordati come codardi e non come eroi della Fede".
Mons.
Schneider osserva con rammarico che ci sono molti, i cui punti di vista
coincidono con quelli del mondo pagano, che "si dichiarano cattolici e
anche fedeli al Papa", mentre "coloro che sono fedeli alla fede
cattolica o chi promuove la gloria di Cristo nella liturgia sono etichettati
come estremisti".
Tali
critici potrebbero affermare che la preoccupazione del Vescovo Schneider sulla
Santa Comunione equivale a preoccuparsi del numero degli angeli su una
capocchia di spillo. Ma il vescovo insiste sul fatto che il trattamento
riservato all'Eucaristia è al centro della crisi. "L'Eucaristia è il cuore
della Chiesa", ha detto. "Quando il cuore è debole, tutto il corpo è
debole."
Egli
ha sostenuto che ricevere la Comunione in mano "contribuisce
progressivamente alla perdita della fede cattolica nella presenza reale e nella
transustanziazione".
Mons.
Schneider ha anche respinto l'idea che la preoccupazione per la liturgia è meno
importante, o addirittura separata, dalla preoccupazione per i poveri.
"Questo è falso. Il primo comandamento che Cristo ci ha dato è stato
quello di adorare Dio solo. La liturgia non è un incontro di amici. È nostro
compito prioritario adorare e glorificare Dio nella liturgia e anche nel nostro
modo di vivere. L'amore per i poveri e il nostro prossimo cresce da una vera
adorazione e amore di Dio. È una conseguenza. "
Le
convinzioni del vescovo sono state plasmate dalla sua prima infanzia: è
cresciuto come un perseguitato nella comunità cattolica tedesca in Unione
Sovietica, dove ha anche dovuto frequentare lezioni di ateismo a scuola. Il suo
libro Dominus Est [qui] rivela come la comunità cattolica tedesca abbia mantenuto
viva la propria fede nonostante le gravi difficoltà e persecuzioni. Nella sua
esperienza, la madre e la prozia hanno corso grandi rischi per la loro fede e
per sostenere altri nella comunità. Così il vescovo Schneider e la sua famiglia
erano inorriditi degli atteggiamenti e delle pratiche liberali in Occidente,
soprattutto per quanto riguarda la Santa Comunione, che era stata così rara e
così preziosa per i cattolici tedeschi perseguitati dell'Unione Sovietica.
Similmente
al ragazzino della storia de I vestiti nuovi dell'imperatore, il
vescovo ora si sente in dovere di parlare e lui non riesce a capire perché gli
altri non fanno lo stesso. "Sembra che la maggioranza del clero e dei
vescovi siano contenti di questo uso moderno della Comunione in mano... Per me
questo è incredibile. Come è possibile, quando Gesù è presente nelle piccole
Ostie?"[2]
Ha
continuato: "C'è il fatto grave della perdita dei frammenti eucaristici. E
i frammenti dell'Ostia consacrata sono calpestati. Questo è orribile! Il nostro
Dio, nelle nostre chiese, è schiacciato sotto i piedi! "
Egli
ha detto: "È ora che i vescovi alzino la voce per Gesù Eucaristia che non
ha voce per difendersi. Ecco, un attacco al Santissimo, è un attacco alla fede
eucaristica ".
Ma
nonostante le sue preoccupazioni, il vescovo Schneider non è pessimista e
ritiene che vi sia già una ondata di sostegno per i valori tradizionali che,
nel tempo, rinnovino la Chiesa: "i piccoli nella Chiesa sono state tenuti
in basso e trascurati", ha detto. "[Ma] hanno mantenuto la purezza della
loro fede e sono loro che rappresentano il vero potere della Chiesa agli occhi
di Dio, non quelli che gestiscono.
"Ho parlato con i giovani studenti di Oxford e sono stato molto impressionato da questi studenti. Ero così felice di vedere la loro purezza di fede e le loro convinzioni, e la loro chiara mente cattolica. Questo rinnoverà la Chiesa. Quindi io sono fiducioso e pieno di speranza anche nei confronti di questa crisi nella Chiesa. Lo Spirito Santo vincerà questa crisi con questo piccolo esercito. "
Il
Libro “Dominus Est - Riflessioni di un Vescovo dell'Asia Centrale sulla
sacra Comunione”, scritto da Mons. Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare
di Astana (Kazakhstan), è stato stampato dalla Libreria Editrice Vaticana, con
prefazione del Segretario della Congregazione del Culto Divino e della
Disciplina dei Sacramenti, Mons. Malcolm Ranjith. [qui]
_______________
1.
Termini anticamente usati per designare i cristiani che, nelle persecuzioni,
cadevano nell'apostasia. I cosiddetti Lapsi (letteralmente
"scivolati"), termine latino usato, nel III e IV secolo, per indicare
i cristiani che, sotto la minaccia delle persecuzioni, compirono atti di
adorazione verso gli dei pagani. Vigeva la seguente distinzione:
- Turificati, coloro
che avevano bruciato l'incenso agli dei.
- Sacrificati, coloro
che avevano offerto sacrifici agli dei.
- Libellatici, coloro che si erano procurati documenti falsi che, pur non avendolo
fatto, attestavano il loro sacrificio agli dei.
- Traditores, termine riferito a vescovi e presbiteri che avevano consegnato le
Sacre Scritture alle autorità romane. Il termine trae la sua radice dal
verbo latino tradere che significava "consegnare" e
assunse poi il significato di "tradire", in riferimento a Giuda
che aveva consegnato Gesù al sinedrio.
2.
Naturalmente si tratta di un uso che deriva da tutto un atteggiamento di fondo
sulla liturgia trasformata da Sacrificio che rende possibile il banchetto
escatologico, in convito fraterno: da sacrificio di espiazione, di lode,
comunione e ringraziamento - protagonista il Signore per il Padre e noi in
Lui -, in festa e agape dell'Assemblea. L'uomo e non Dio, al centro.