giovedì 25 giugno 2015

mercanti e prelati

«Non esiste vizio così manifesto che non assuma un segno di virtù nel suo aspetto esteriore. Quanti codardi, i cui cuori sono falsi come scale di sabbia, portano al mento la barba di Ercole o dell’accigliato Marte, ma se li guardi dentro, hanno il fegato bianco come il latte ... Nella religione, quale dannato errore non può una fronte austera benedire e comprovare con una citazione, celando la grossolanità con un bell'ornamento? » (W. Shakespeare, Il Mercante di Venezia, III, ii, 81-88).