Pubblichiamo l'editoriale di Giugno 2018
di "Radicati nella fede"
PIU' CHE IL TERRORISMO,
IL NATURALISMO.
PIU' CHE IL TERRORISMO, IL NATURALISMO.
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno XI n° 6 - Giugno 2018
Non il terrorismo, ma il Naturalismo sarà il più grande pericolo portato dall'Islam.
O meglio, un cristianesimo sempre più
sprofondato nel Naturalismo, passerà dolcemente a diventare nella
sostanza mussulmano.
Bastava aprire il giornale alcune
domeniche fa, per averne una plastica dimostrazione:
Parroco di due parrocchie di profonde
radici cristiane: “È la strada giusta, vent’anni fa sarebbe
stato impensabile”.
È la strada giusta per che cosa? Per
costruire una nuova chiesa? Per elevare un nuovo santuario?
No, niente di tutto questo purtroppo.
È la strada giusta per aprire una moschea, un centro islamico, dove
un tempo il suono delle campane segnava il ritmo della vita contadina
con la sua consacrazione della terra.
“È una giornata di grande gioia
perché è stata intrapresa la strada giusta. Vent’anni fa sarebbe
stato impensabile un fatto di questo genere, oggi è una festa di
tutta la comunità, senza distinzioni di religione, di nessun genere.
Siamo tutti qui a pregare e fare festa insieme”, così parla Don
Salvatore Gentile, parroco di Cureggio e di Maggiora, immortalato
sorridente e compiaciuto tra gli imam, due venuti dal Marocco e uno
dall’Albania.
Certo, vent'anni fa, forse, sarebbe
stato impossibile: il buon parroco di allora non si sarebbe sognato
di presenziare all'evento, avrebbe detto ai parrocchiani di non
assistervi, e prima ancora avrebbe fatto l'impossibile con le
autorità civili ed ecclesiastiche perché la terra affidatagli in
custodia non fosse esposta ad una falsa religione.
E forse vent'anni fa vi avrebbero
pensato anche i parrocchiani a non volere una moschea tra le loro
case, dove la Croce di Cristo da secoli era stata piantata.
Vent'anni fa sarebbe stata possibile
una reazione... oggi no, su questo ha ragione il parroco della
gioiosa islamizzazione.
Vent'anni fa sarebbe stato
inimmaginabile che anche il parroco più vigliacco, più “don
Abbondio”, si spingesse fino a lodare e benedire come luogo della
comune preghiera una moschea.
Ma cos'è successo in questi decenni
perché nel silenzio assordante e compiacente delle autorità
religiose si possano compiere gesti così stupidi e così pericolosi
per le anime?
È successo che il Cristianesimo è
stato rivoluzionato, ribaltato, sfigurato, disanimato fino ad essere
pronto a confondersi con qualsiasi religione naturale, anche con
l'Islam.
Con tutta una serie di riforme, che
hanno trovato nella brutale amputazione della Messa cattolica il loro
centro propulsore, il popolo cristiano è stato preparato al
misconoscimento della vita soprannaturale.
È il Naturalismo: si è voluto
demolire quello che i nuovi teologi consideravano un inutile
“doppione”, cioè che l'uomo è da Cristo sopraelevato alla vita
soprannaturale. Così di fatto oggi l'uomo è considerato nella “pura
natura”. Ne vediamo gli effetti devastanti nel popolo: è pressoché
saltato tutto il lavoro di preparazione ai Sacramenti, che un tempo
costituiva il centro della parrocchia; è ammesso chiunque alla
Comunione in nome dell'accoglienza; si riscontra un'ignoranza
abissale sugli elementi essenziali della fede, una dilagante
commistione tra altare e peccato mortale...
... sono gli effetti pratici del
Naturalismo tra noi.
Ma attenti, questo naturalismo
“cristiano”, quello dei nuovi teologi e dei nuovi pastori, ha
ancora una velleitaria aspirazione al divino, ma è un'aspirazione
indipendente dalla grazia.
Parlano di preghiera ancora, ma è una
preghiera umana e la preghiera umana non raggiunge il Cielo.
Cristo è venuto invece nel mondo, è
salito al Calvario, ha compiuto il suo sacrificio, per poterci
trasformare in lui. E questa trasformazione è operante in noi nella
sua azione salvifica che continua nei suoi Sacramenti, che producono
la nostra elevazione allo stato soprannaturale. “Non sono più io
che vivo, ma Cristo vive in me”, S. Paolo può dirlo perché
inondato dalla grazia sacramentale.
La preghiera vera, quella cristiana,
ha bisogno di questa trasformazione: perché raggiunga il cuore del
Padre, è necessario che Cristo preghi in me; ma perché Cristo
preghi in me è assolutamente necessario che io sia trasformato dalla
sua grazia; e perché io sia trasformato dalla sua grazia è
assolutamente necessario accedere ai Sacramenti in modo giusto e
corretto, con le dovute disposizione, prima tra tutte il dolore dei
peccati e il desiderio di essere trasformati in Cristo.
Senza la trasformazione della grazia
non c'è preghiera.
La preghiera delle false religioni è
solo un atto umano, che non è propriamente preghiera, e questo i
buoni parroci di un tempo lo sapevano e difendevano il popolo
dall'inganno.
Oggi no, oggi dicono “Siamo tutti a
pregare e a fare festa insieme” ... “senza distinzioni di
religione di nessun genere”.
Un popolo condotto così, sarà pronto
a passare all'Islam dove troverà un vago e menzognero riferimento a
Dio; a un Dio sconosciuto che non cambia l'uomo ma che lo lascia
nelle sue passioni: è ciò che le anime carnali aspettavano da
tempo, è l'opera del demonio.
Il Naturalismo è peggio del
Terrorismo, perché non fa i martiri, ma i dannati.
Torniamo alla Messa di sempre in modo
esclusivo, rifiutando la “messa amputata”, che è stato il motore
propulsore per la naturalizzazione del popolo cristiano. Occorre su
questo una rinnovata e violenta coscienza: il regno di Dio soffre
violenza, e i violenti se ne impadroniscono.