mercoledì 31 ottobre 2018

"Dov'è il Popolo di Dio?" - Editoriale di "Radicati nella fede" - Novembre 2018


Pubblichiamo l'editoriale di Novembre 2018

"DOV'E' IL POPOLO DI DIO?"


"DOV'E' IL POPOLO DI DIO?"
 Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno XI n° 11 - Novembre 2018

  L'effetto più devastante del falso rinnovamento avvenuto in casa cattolica in questi decenni è la scomparsa della Chiesa.

  Li sentiamo già i perennemente moderati dirci “... ma la Chiesa non scompare! È del Signore! Le porte degli inferi non prevarranno!...”. Certo, la Chiesa in sé non verrà meno fino alla consumazione dei secoli, ma può scomparire di fatto nel nostro tessuto sociale, nel nostro mondo, nei nostri paesi che avevano nelle parrocchie l'identità più forte.

  Certo, ogni giorno si parla della Chiesa, molto del Vaticano, sui giornali e su tutti i mezzi di comunicazione... si moltiplicano le dichiarazioni che dicono tutto e il contrario di tutto, ma tutto questo è inversamente proporzionale alla presenza della Chiesa là dove vivi. Così ti trovi ad essere informato sugli ultimi scoop vaticani, e nel medesimo tempo non sapresti a quale campanello suonare per trovare un prete.

  Il poderoso sconquassamento della struttura cattolica tradizionale è stato possibile perché a fine anni '60 la Chiesa c'era ancora con tutta la sua visibilità e reperibilità; ma questo stolto sconquassamento sta producendo il vanificarsi della presenza della Chiesa stessa, che da quegli anni si lanciò in una rivoluzione inimmaginabile fino ad allora.

  Se ne accorse lo stesso Paolo VI e ne fece un grido:
  “Dov’è il “Popolo di Dio”, del quale tanto si è parlato, e tuttora si parla, dov’è?

  Dovremmo tenere bene nella mente e nel cuore queste parole, questo appello drammatico, dov’è il “Popolo di Dio”, del quale tanto si è parlato, dov'è? Proprio noi della Tradizione siamo chiamati a lasciarci educare da questo grido, così che il nostro amore alla Chiesa si dilati e si purifichi.

  Non c'è Tradizione senza la Chiesa, non c'è tradizione che non riaffermi la fede nel Corpo Mistico di Cristo. Se non fosse così saremmo come quelli che in nome del rinnovamento hanno affossato la presenza della Chiesa nel mondo.

  Loro, gli ammodernatori, lo hanno fatto diluendo la presenza dei cristiani nel mondo con l'illusione di avere un'influenza più capillare nella società. È lo schema del cattolicesimo liberale: la Chiesa societas deve scomparire per far spazio ad una chiesa più spirituale capace di essere lievito nella massa della società... risultato: la Chiesa di fatto non c'è più, è inincidente, e la società non è mai stata così lontana da Gesù Cristo e dal suo Vangelo, tanto che la Chiesa oggi per dialogare deve tacere il Vangelo stesso facendo psicologia e sociologia spicciola e a basso mercato.

  Noi, desiderosi del ritorno del cattolicesimo alla propria tradizione, rischiamo di pensare che basti ristabilire delle regole e delle idee chiare perché le anime tornino alla fede, dimenticando che questo ritorno è questione di Grazia e che la grazia opera secondo il metodo di Dio che si chiama Chiesa: Cristo ha lasciato il suo prolungamento nel mondo e si chiama Chiesa, fatta dagli uomini afferrati e trasformati dalla sua grazia potente. Non c'è ritorno alla Tradizione senza Chiesa, non c'è Vangelo senza Chiesa, non ci sono Sacramenti e Grazia senza Chiesa, così Dio ha fatto le cose.

  Certo, la crisi è spaventosa e sfigurante... ma non se ne esce con un tradizionalismo individualista (potremmo forse definirlo un tradizionalismo liberale?), ma tenendo dentro il grido di Paolo VI dov’è il “Popolo di Dio”, del quale tanto si è parlato, e tuttora si parla, dov’è? e pregando e operando di conseguenza.

 «Dov’è il “Popolo di Dio”, del quale tanto si è parlato, e tuttora si parla, dov’è? Questa entità etnica sui generis… Come è compaginato? Com’è caratterizzato? Com’è organizzato? Come esercita la sua missione ideale e tonificante nella società, nella quale è immerso? Bene sappiamo che il Popolo di Dio ha ora, storicamente, un nome a tutti più familiare; è la Chiesa» 23 luglio 1975.

 Allora l'opera a cui Dio chiama tutti è fare la Chiesa, perché sussista nel nostro mondo la possibilità di incontrare Gesù Cristo, di toccare Gesù Cristo. Fosse anche un “piccolo resto” questa Chiesa deve esserci.

  «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede… Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominante un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia» (J. Guitton, Paolo VI segreto, 1977).

  Vogliamo la Tradizione nella Messa e in tutto il resto non per un gusto personale, bensì perché questo piccolo resto sussista. E mentre molti ci accusano di non fare la Chiesa con gli altri, ribadiamo che è proprio per fare la Chiesa che non facciamo come tutti gli altri, perché la Chiesa nelle nostre terre sta venendo meno.