Pubblichiamo l'editoriale di Luglio 2017
di "Radicati nella fede"
AZIONE, NON DIALOGO.
AZIONE, NON DIALOGO.
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 7 - Luglio 2017
Tutta la Rivoluzione, scoppiata in
questi decenni in casa cattolica, è avvenuta in nome del dialogo. La
nuova chiesa si è concepita in contrapposizione alla Chiesa del
passato proprio in nome del dialogo: ti dicono che la Chiesa prima
del Concilio era una chiesa in difesa, mentre ora la Chiesa ha capito
che bisogna aprirsi, aprirsi in un dialogo continuo con il mondo.
In nome di questo dialogo hanno anche
preteso il cambiamento della Messa: la Messa di prima, nella sua
sacralità, sarebbe la Messa di una Cristianità in “difensiva”,
preoccupata di distinguersi dal mondo; la nuova messa sarebbe,
invece, la messa di un cristianesimo in “dialogo”, lievito
nascosto nella pasta del mondo.
Ciò che occorre capire è che hanno
cambiato la messa per cambiare il cristianesimo, questo è il punto!
Avevano già deciso, in tanti e da
tempo, di far fare un “balzo in avanti” alla Chiesa cattolica, di
renderla più duttile al mondo, ma con la Messa di sempre questa
operazione non si sarebbe potuta realizzare compiutamente. La Messa
di sempre sarebbe stata l'antidoto contro questa poderosa
falsificazione della Chiesa romana in senso liberal-protestante.
Allora hanno organizzato l'abbattimento del bastione: una messa nuova
per una nuova stagione della Chiesa di Roma.
Occorre proprio capire questo, perché
la reazione sia proporzionata e ordinata: non si può pensare ad un
risanamento della Chiesa senza prima operare un rifiuto della riforma
liturgica conciliare in blocco.
Occorre decidere per la messa della
cristianità, contro la messa del dialogo.
Cos'è la messa del dialogo? È la
messa dove prevale la parola sull'azione.
Per fare un cristianesimo in dialogo
continuo con tutto e con tutti... in dialogo soprattutto con il mondo
moderno, dove tutto è opinione e mai certezza perché per la
modernità la verità non esiste... hanno reso la messa un continuo
colloquio, un parlare-parlare estenuante, un tradurre-tradurre
frenetico; un botta e risposta incessante tra prete e fedeli.
Una messa così fa un cristianesimo
che è parola, che è discorso, ma che non è azione! Ma che se ne fa
un uomo, dentro l'azione drammatica della vita, di un cristianesimo
ridotto a discorso?
Sta proprio qui l'esito tragico della
nuova chiesa ammodernata nel dialogo: l'insignificanza per il mondo.
La chiesa si è trasformata in dialogo con il mondo, ma gli uomini,
dentro l'azione drammatica della vita, hanno abbandonato una chiesa
che non è azione ma discorso.
Al centro del Cristianesimo, al cuore
del Vangelo, invece, non c'è un discorso, ma un'azione: l'azione di
Gesù Cristo che salva gli uomini con il sacrificio della Croce. Dio
diventa uomo, muore per noi, paga il prezzo dei nostri peccati,
perché siamo salvi. I discorsi di Gesù, i suoi miracoli, sono una
preparazione all'azione per eccellenza: la nostra redenzione operata
al Calvario.
Incarnazione-Passione e Morte: ecco
l'azione.
Ed ecco perché la Messa di sempre,
quella della Tradizione, è Azione e non discorso.
Certo, c'è la Parola di Dio,
l'Epistola e il Vangelo, ma non prevalgono sul centro della messa,
che è il Canone, dove avviene l'Azione, cioè il Sacrificio. Questo
è il cuore della messa, e in questo cuore tutto diventa silenzioso:
il prete pronuncia sottovoce le parole che fanno l'azione, perché
sia evidente che di azione si tratta e non di dialogo.
Così, con la messa di sempre si evita
la più grande falsificazione del cristianesimo operata nella storia:
l'annullamento dell'azione divina in parola-discorso umano. Per
questo possiamo dire che la Messa della Tradizione custodisce il
cuore del cristianesimo autentico.
Ma c'è qualcosa di più, pensiamo di
poterlo dire: la Messa vera corrisponde alla verità della vita.
La vita, azione drammatica perché è
in gioco la libertà dell'uomo dentro la lotta tra il bene e il male,
tra Dio e il mondo, tra la Luce e le tenebre, ha bisogno di un'azione
che salva e non innanzitutto di un discorso che spiega.
Per questo il mondo, anche quello
moderno, ha bisogno della Messa della Tradizione, dove l'azione
prevale potentemente sul discorso.
L'uomo di tutti i tempi, impegnato
nella lotta della vita, ha bisogno dell'azione di Dio e non di una
mera spiegazione.
La Chiesa del dialogo, che vuole con
una spicciola psicologia religiosa illuminare qualcosa della vita
degli uomini, è una chiesa inconcludente, manca di azione; non può
fare un mondo nuovo perché ha annegato l'azione di Cristo nelle sue
interpretazioni.
Ed è per questo che il mondo si è
già stancato di lei.