giovedì 23 agosto 2012

un equivoco nelle radici

Il Vaticano II. Alle radici di un equivoco



Il Vaticano II. Alle radici di un equivocoRingrazio l'amico Piero Mainardi per averci fatto partecipi di questi brevi, ma significativi, testi tratti dal libro summenzionato di Mons. Brunero Gherardini.

‎"L'insistenza sull'ermeneutica riporta l'attenzione al linguaggio come strumento di comunicazione ... [questo problema] nacque dall'intento dei Padri conciliari d'adeguar il linguaggio evangelico e la dottrina della Chiesa alla mentalità dell'uomo contemporaneo, valorizzandone acquisizioni culturali ed aspirazioni largamente diffuse:' il desiderio di partecipazione, il senso della corresponsabilità, della solidarietà, della decisione personale, dell'interiorizzazione, della libertà religiosa, come pure della responsabilità dei laici, il ruolo della donna, l'attenzione verso i giovani, la ricerca universale della giustizia, della pace, dello sviluppo per tutti gli uomini' [cit. da H. Carrier, Il contributo del Concilio alla cultura, in Latourelle - a cura di - Vaticano II: bilancio e prospettive, venticinque anni dopo]- Con tale intento si pensava di attuare la sensibilità pastorale, che Giovanni XXIII aveva manifestato nel discorso d'apertura ... Da quel momento, cestinati per il loro linguaggio scolastico gli schemi predisposti dalla competente Commissione teologica che aveva potuto contare su un cardinal Ottaviani come presidente, sul padre Tromp come segretario, su 31 membri e 36 consultori - il meglio del mondo teologico d'allora - il Vaticano II prese subito quota sulle ali non della tradizione, ma della Nouvelle Théologie e dei suoi massimi esponenti ... precedentemente tacitati da Pio XII e dalla sua enciclica Humani generis ...

"... si pensò che la rinuncia al metodo e al linguaggio della Scolastica superasse il fissisimo della formula, il trionfalismo della verità posseduta, l'automatismo ed il rigorismo delle deduzioni in auge fino quel momento e si sperò che, grazie a tale rinuncia, d'andar incontro al mondo, alla sua cultura, alle sue attese su un piano di parità, comunicando per quanto possibile con lo stesso strumento, dialogando con la stessa metodologia. E nacque in tal modo mil tanto osannato linguaggio conciliare.
Che cosa sia, difficile dirlo. Le sue componenti non son poche, derivando le une dalla comunicazione biblico-patristica, le altre dal loro rapporto ... con la multiforme e pendula cultura del nostro tempo. Non si trattò d'un rapporto naturale: Sacra Scrittura e Padri della Chiesa non son legati al pensiero moderno e contemporaneo da nessuna parentela diretta. Il rapporto fu però stabilito perchè si voleva dimostrare quanto inutile e ingombrante fosse il linguaggio scolastico. Molto dipese da coloro che, o dall'interno coem 'periti', o dall'esterno come persuasori non sempre occulti e abilissimi agenti di pressione, riuscirono a far breccia nell'aula conciliare..."

" Una dimensione storica prese il sopravvento su quella speculativa e, soprattutto su quella Confessante. ... Cessò la teologia dall'alto come elaborazione di dati provenienti dalla Rivelazione e dal Magistero, ed emerse la teologia dal basso, dal 'posto ove noi viviamo' e dai problemi che son tutt'uno con questo posto e non con altri. Imperversò la categoria del 'mistero' di cui nessuno ignora l'importanza: ma il mistero, un poco alla volta tacitò la ragione. L'interesse per esso, invece di rispettarne la collocazione nella sfera del soprannaturale, gli aprì lo spazio riservato ai problemi temporali, alla loro attuale incidenza e contingenza storica ... Operando una mescolanza inaudita, nel mistero si lesse il coefficiente che avrebbe dovuto cambiare la qualità della vita e dei rapporti sociali, linguaggio compreso, e che, pertanto, esigeva un parallelo cambiamento del linguaggio teologico ...
Sì dichiarò guerra all' 'intellettualismo', accusandolo di falsificare Dio, il suo mondo e quello della Fede. In pari tempo si privilegiò la categoria dell'esperienza ... si proclamò ormai superata la fase del cristianesimo inculturato, per riconoscerlo implicito, ma vivo e vitale, in ogni anelito di giustizia, di bontà e di pace, qualunque fosse la sua matrice.
Quanto al cristianesimo della tradizione teologica, lo si prese con le pinze per analizzarlo in ogni suo particolare e liberarlo da qualunque dipendenza estranea. S'iniziò il suo ressourcement, la corsa alle origini, al fine di ritrovarvi il segreto di un cristianesimo vissuto semplice trasparente. S'intendeva con ciò disincagliare il discorso teologico dal suo incapsulamneto nella logica aristotelico-tomista ed agganciarlo all'esuberanza esperienziale del soggetto cristiano: il singolo e la comunità."

B. Gherardini, Il Vaticano II. Alle radici di un equivoco. pp.222-223-224-225
tratto da: http://tertiumnondatur.blogspot.it/2012/08/il-vaticano-ii-alle-radici-di-un.html
 
un equivoco non senza effetti: qui sotto la situazione religiosa del Brasile in rapidissima fase di "decattolicizzazione" evidenzia non certo i segni di una primavera ma di un prococe inverno
un equivoco non senza effetti la situazione religiosa del Brasile in rapidissima fase di "decattolicizzazione".
 

martedì 21 agosto 2012

è la sgaggia degli eroi

I miracoli dell'Islam: spariti femministe, atei e indignados

È miracoloso scoprire che il raduno di migliaia di islamici all’Arena di Milano non ha scatenato le stesse reazioni provocate dal raduno cattolico con il Papa di maggio

È miracoloso scoprire che il raduno di migliaia di islamici all’Arena di Milano non ha scatenato le stesse reazioni provocate dal raduno cattolico con il Papa di maggio: nessuna vignetta ironica, nessuna protesta contro l’oscurantismo religioso, nessuna lamentela per il traffico, nessuna polemica sui costi, nessun presidio laico e anticlericale, nessuna bestemmia scritta sui muri, nessuna manifestazione femminista, nessuna reazione dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti, nessuna esibizione di Soggettività Lesbica, nessun intervento del Collettivo MaleFiche, nessuna catena su facebook, nessun indignados in marcia (questo in realtà era successo in Spagna e giù botte ai Papa Boys), nessun anatema dai bloggers, nessuna interrogazione parlamentare, nessuno che ha chiesto di dare invece i soldi ai terremotati, nessuna copertina del Vernacoliere, nessun escremento lanciato per fare spettacolo sul volto del Profeta, nessun wikileaks sulla Mecca, nessuna contestazione contro chi non ammette le coppie di fatto, l’aborto, i matrimoni omo, nessuna maglietta degli Iron Maiden, neanche un bambino di Satana, un tifoso del Diavolo, una Pussy Riot qualsiasi, un nipote di Van Gogh, un imam pedofilo, una mostra blasfema ma dall’alto e nobile valore artistico: eppure, quando si dice l’integrazione tra i popoli, le persone e i sessi, forse per la prima volta dopo duecento anni all’Arena le donne sono entrate separate dagli uomini...
Che sia tornato il sacrosanto rispetto per le religione? O è la sgaggia degli eroi?


tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/milano/i-miracoli-dellislam-spariti-femministe-atei-e-indignados-830601.html

lunedì 20 agosto 2012

"Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto" (Gilbert Keith Chesterton)

L’ora di paganesimo nel Regno Unito
di Gianfranco Amato

Sant’Agostino di Canterbury, ricordato come Apostolus Anglorum per la sua attività evangelizzatrice della Britannia, non deve aver preso davvero molto bene la notizia giunta in Paradiso dalla Cornovaglia. Le autorità scolastiche di quella regione del Regno Unito, infatti, hanno deciso – stando a quanto riferisce il quotidiano “Daily Mail” e la stessa BBC – di inserire la materia di paganesimo nel programma di studi fin dalla prima elementare. Così agli alunni fin dalla tenera età verranno insegnati i principi pagani, con tanto di divinità, riti, druidi, magie, festività e recupero della cultura esoterica precristiana.
Il programma, dettagliatamente elaborato dal Cornwall’s Religious Education Advisory Group, prevede, inoltre, che all’età di undici anni gli allievi comincino ad affrontare anche il moderno paganesimo cornico, e a conoscerne i luoghi di culto attraverso visite guidate. Neil Burden, componente del Consiglio della Cornovaglia con delega ai servizi per i giovani, ha dichiarato che l’iniziativa di introdurre il paganesimo tra le materie di scuola consentirà agli studenti l’«accesso ad un più ampio spettro delle fedi religiose».
L’iniziativa scolastica è, del resto, una diretta conseguenza del riconoscimento formale del druidismo come religione,avvenuto il 21 settembre 2010 da parte della Charity Commission for England and Wales. Tra le varie conseguenze derivanti dall’ufficializzazione del paganesimo vi è anche il fatto che ai detenuti pagani, per esempio, venga garantito un giorno di riposo settimanale per motivi religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), e sia pure consentito di celebrare la festività con tanto di riti e oggetti sacri: pietre runiche, mantelli e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza).
Secondo i dati ufficiali del censimento del 2001 i pagani nell’Inghilterra e nel Galles si aggirano attorno ai 40.000, ma oggi la cifra pare essere di gran lunga superiore ed in fase di espansione. Il paganesimo comprende druidi, wiccan (moderne streghe) e sciamani, che asseriscono di entrare in contatto con lo spirito della terra. In Cornovaglia, in particolare, spicca la figura di due note sacerdotesse pagane, Cassandra e Laetitia Latham-Jones, dedite all’arte dell’occulto, con tutto il relativo corollario, tra cui malefizi, incantesimi, sortilegi, contatti con i defunti e anche una particolare “benedizione per i neonati”.
La Chiesa Cattolica, nella sua millenaria e profonda saggezza, si è sempre vista bene dal ridicolizzare magia e stregoneria, dalle quali ha invece sentito il dovere di mettere in guardia i propri fedeli. L’attuale Catechismo, peraltro, ammonisce che «tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, sono gravemente contrarie alla virtù della religione», così come l’invocazione di demoni o il ricorso allo spiritismo ed alla divinazione (C.C.C. 2117).
Ora apprendiamo, con amarezza, che in Cornovaglia simili pratiche, attraverso l’insegnamento dell’ora di paganesimo, saranno oggetto di studio fin dall’età di cinque anni. E incute una certa tristezza il fatto che tale decisione sia stata assunta proprio nel periodo pasquale, quando, cioè, facendo memoria della Resurrezione di Cristo, si celebra quell’Evento salvifico che ha redento l’uomo strappandolo per sempre al dominio e al vuoto nullificante della morte.
Tra poco non basterà più inviare missionari in continenti lontani per proclamare quell’Evento, poiché occorrerà farlo anche in Europa. E in Gran Bretagna ci sarà forse bisogno di un nuovo Apostolus Anglorum per tornare a sottrarre le anime alla vana superstitio, all’error antiquus e agli dei pagani. (Gianfranco Amato)

fonte: http://www.corrispondenzaromana.it

domenica 19 agosto 2012

blasfemie


Mosca, Febbraio 2012. Concerto blasfemo delle Pussy Riot nella cattedrale di San Salvatore (quella fatta demolire da Stalin nel 1931 e ricostruita nel 2000). Tre membri del gruppo sono attualmente sotto processo e rischiano parecchi anni di galera. Bene, molto bene.


Roma, Ottobre 2011. Statua della Madonna distrutta a calci e mazzate di fronte alle telecamere e a decine di astanti. Nessun condannato né indagato, nonostante il responsabile sia stato identificato. Male, molto male.

 
 
tratto da:
 
 
e d'impunità in impunità si arriva a quanto qui sotto riportato

Atto sacrilego nella chiesa di Traffiume, sul Lago Maggiore, ma si “minimizza”..

di Mauro Faverzani

La notizia è passata quasi inosservata, ma è di una gravità inaudita: l’ennesimo gesto sacrilego è stato compiuto lo scorso 4 agosto, in pieno giorno, presso la chiesa intitolata alla Purificazione di Maria, a Traffiume. Qui ignoti hanno tolto la Croce dalla mensa eucaristica, l’hanno capovolta ed appoggiata ad una colonnina. Davanti vi hanno accatastato gli arredi relativi alla celebrazione liturgica: altare, organo, messale, lezionario, Bibbie, santorali, tovaglie, sede, ambone, ampolline, candele ed i libretti delle preghiere.
Poi hanno appiccato il fuoco. Subito dopo han tentato di far saltare la porta del tabernacolo, senza riuscirvi. Quindi, vi son saliti sopra e si sono avventati contro la statua del Sacro Cuore, staccandole di netto le mani e tentando d’incendiarla con un tizzone ardente vicino al volto. Senza esito, essendo di gesso. “Disturbati” poi dal sopraggiungere di alcuni parrocchiani, i delinquenti sono fuggiti da una piccola porta ignota ai più, abbandonando la torcia accesa davanti al tabernacolo.
Il blitz è durato una mezz’oretta in tutto. Abbastanza, per provocare danni ingenti. I Carabinieri hanno compiuto i rilievi del caso. Sui media – il quotidiano “La Stampa”, una televisione locale e news on line- ci si è subito preoccupati di minimizzare, la versione ufficiale parla di semplice atto vandalico, del gesto di un folle. Ma la scelta “mirata” degli oggetti e le modalità seguite inevitabilmente suggeriscono altri, più inquietanti scenari rispetto alle bizze di un balordo. In molti si è subito fatta strada l’ipotesi della pista satanica, anche perché si dice che il circondario non sia nuovo ad episodi analoghi: del resto, la croce capovolta, i lumini posti circolarmente, tante sono le tracce convergenti per gli “addetti ai lavori”.
La stessa comunità locale è rimasta sconvolta dalla violenza del gesto, compiuto in odio alla fede. Anche i parrocchiani meno “assidui” si son commossi di fronte al desolante scenario. Subito 150 di loro si sono rimboccati le maniche, per ripulire il tempio dai segni dell’oltraggio, tanto da potervi già poche ore dopo celebrare anche una Santa Messa. Durante l’omelia il Parroco, don Fabrizio Mancin, ha evidenziato come questi siano i frutti dell’odio serpeggiante a più livelli contro la Chiesa e contro i sacerdoti. A sottolineare la gravità dell’accaduto, ha contribuito anche la giunta straordinaria, in Comune a Cannobio, che ha stanziato 3 mila euro a fronte di danni stimati in almeno 100 mila euro.
In cenere l’altare, i paramenti, una tela del Seicento, mentre la chiesa è rimasta devastata dal rogo, secondo quanto riportato dal quotidiano “La Stampa”, citando il parere del responsabile diocesano dei Beni Culturali e Artistici, don Carlo Scaciga. Ma la ferita più profonda è quella inferta a Nostro Signore ovvero proprio quella su cui più si è cercato di far calare un inquietante silenzio. Tecnicamente quanto avvenuto è configurabile come sacrilegio: “Il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio”, specifica il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2120.
E l’allora Rettore della Pontificia Università Lateranense, mons. Angelo Scola, in un articolo apparso il 15 febbraio 1997 su “L’Osservatore Romano” ben evidenziò quanto “i riti satanici spesso contengano come parte integrante del loro svolgimento il sacrilegio”. Non è bene prender dunque sotto gamba tali fenomeni: questo non aiuta ad affrontarli, né tanto meno ad arginarli. Ed è davvero strano come a certe “prudenze” ed a metodici silenzi si ricorra solo quando, ad esser gravemente ferita, è la sensibilità religiosa cattolica, dimenticandosene viceversa bellamente quando, ad esempio, al posto della Bibbia, vi sia una copia del Corano, ed al posto della chiesa una moschea.

tratto da: http://www.corrispondenzaromana.it/atto-sacrilego-nella-chiesa-di-traffiume-sul-lago-maggiore-ma-si-minimizza/