Mosca, Febbraio 2012. Concerto blasfemo delle Pussy Riot nella cattedrale di San Salvatore (quella fatta demolire da Stalin nel 1931 e ricostruita nel 2000). Tre membri del gruppo sono attualmente sotto processo e rischiano parecchi anni di galera. Bene, molto bene.
Roma, Ottobre 2011. Statua della Madonna distrutta a calci e mazzate di fronte alle telecamere e a decine di astanti. Nessun condannato né indagato, nonostante il responsabile sia stato identificato. Male, molto male.
tratto da:
e d'impunità in impunità si arriva a quanto qui sotto riportato
Atto sacrilego nella chiesa di Traffiume, sul Lago Maggiore, ma si “minimizza”..
di Mauro Faverzani
La notizia è passata
quasi inosservata, ma è di una gravità inaudita: l’ennesimo gesto sacrilego è
stato compiuto lo scorso 4 agosto, in pieno giorno, presso la chiesa intitolata
alla Purificazione di Maria, a Traffiume. Qui ignoti hanno tolto la Croce dalla
mensa eucaristica, l’hanno capovolta ed appoggiata ad una colonnina. Davanti vi
hanno accatastato gli arredi relativi alla celebrazione liturgica: altare,
organo, messale, lezionario, Bibbie, santorali, tovaglie, sede, ambone,
ampolline, candele ed i libretti delle preghiere.
Poi hanno appiccato il fuoco. Subito dopo han tentato di far
saltare la porta del tabernacolo, senza riuscirvi. Quindi, vi son saliti sopra e
si sono avventati contro la statua del Sacro Cuore, staccandole di netto le mani
e tentando d’incendiarla con un tizzone ardente vicino al volto. Senza esito,
essendo di gesso. “Disturbati” poi dal sopraggiungere di alcuni parrocchiani, i
delinquenti sono fuggiti da una piccola porta ignota ai più, abbandonando la
torcia accesa davanti al tabernacolo.
Il blitz è durato una mezz’oretta in tutto. Abbastanza, per
provocare danni ingenti. I Carabinieri hanno compiuto i rilievi del caso. Sui
media – il quotidiano “La Stampa”, una televisione locale e news on line- ci si
è subito preoccupati di minimizzare, la versione ufficiale parla di semplice
atto vandalico, del gesto di un folle. Ma la scelta “mirata” degli oggetti e le
modalità seguite inevitabilmente suggeriscono altri, più inquietanti scenari
rispetto alle bizze di un balordo. In molti si è subito fatta strada l’ipotesi
della pista satanica, anche perché si dice che il circondario non sia nuovo ad
episodi analoghi: del resto, la croce capovolta, i lumini posti circolarmente,
tante sono le tracce convergenti per gli “addetti ai lavori”.
La stessa comunità locale è rimasta sconvolta dalla violenza del
gesto, compiuto in odio alla fede. Anche i parrocchiani meno “assidui”
si son commossi di fronte al desolante scenario. Subito 150 di loro si sono
rimboccati le maniche, per ripulire il tempio dai segni dell’oltraggio, tanto da
potervi già poche ore dopo celebrare anche una Santa Messa. Durante l’omelia il
Parroco, don Fabrizio Mancin, ha evidenziato come questi siano i frutti
dell’odio serpeggiante a più livelli contro la Chiesa e contro i sacerdoti. A
sottolineare la gravità dell’accaduto, ha contribuito anche la giunta
straordinaria, in Comune a Cannobio, che ha stanziato 3 mila euro a fronte di
danni stimati in almeno 100 mila euro.
In cenere l’altare, i paramenti, una tela del Seicento, mentre la
chiesa è rimasta devastata dal rogo, secondo quanto riportato dal
quotidiano “La Stampa”, citando il parere del responsabile diocesano dei Beni
Culturali e Artistici, don Carlo Scaciga. Ma la ferita più profonda è quella
inferta a Nostro Signore ovvero proprio quella su cui più si è cercato di far
calare un inquietante silenzio. Tecnicamente quanto avvenuto è configurabile
come sacrilegio: “Il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare
indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone,
gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio”, specifica il Catechismo della Chiesa
Cattolica al n. 2120.
E l’allora Rettore della Pontificia Università Lateranense, mons.
Angelo Scola, in un articolo apparso il 15 febbraio 1997 su
“L’Osservatore Romano” ben evidenziò quanto “i riti satanici spesso contengano
come parte integrante del loro svolgimento il sacrilegio”. Non è bene prender
dunque sotto gamba tali fenomeni: questo non aiuta ad affrontarli, né tanto meno
ad arginarli. Ed è davvero strano come a certe “prudenze” ed a metodici silenzi
si ricorra solo quando, ad esser gravemente ferita, è la sensibilità religiosa
cattolica, dimenticandosene viceversa bellamente quando, ad esempio, al posto
della Bibbia, vi sia una copia del Corano, ed al posto della chiesa una moschea.