L’ora di paganesimo nel Regno
Unito
di Gianfranco Amato
Sant’Agostino di
Canterbury, ricordato come Apostolus
Anglorum per la sua attività
evangelizzatrice della Britannia, non deve aver preso davvero molto bene la
notizia giunta in Paradiso dalla Cornovaglia. Le autorità scolastiche di quella
regione del Regno Unito, infatti, hanno deciso – stando a quanto riferisce il
quotidiano “Daily Mail” e la stessa
BBC – di inserire la materia di paganesimo nel programma di studi fin dalla
prima elementare. Così agli alunni fin dalla tenera età verranno insegnati i
principi pagani, con tanto di divinità, riti, druidi, magie, festività e
recupero della cultura esoterica precristiana.
Il programma, dettagliatamente elaborato dal Cornwall’s Religious Education Advisory
Group, prevede, inoltre, che all’età
di undici anni gli allievi comincino ad affrontare anche il moderno paganesimo
cornico, e a conoscerne i luoghi di culto attraverso visite guidate. Neil
Burden, componente del Consiglio della Cornovaglia con delega ai servizi per i
giovani, ha dichiarato che l’iniziativa di introdurre il paganesimo tra le
materie di scuola consentirà agli studenti l’«accesso ad un più ampio spettro
delle fedi religiose».
L’iniziativa scolastica è, del resto, una diretta
conseguenza del riconoscimento formale del druidismo come religione,avvenuto il
21 settembre 2010 da parte della Charity
Commission for England and Wales. Tra le varie conseguenze derivanti
dall’ufficializzazione del paganesimo vi è anche il fatto che ai detenuti
pagani, per esempio, venga garantito un giorno di riposo settimanale per motivi
religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono
rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), e sia pure
consentito di celebrare la festività con tanto di riti e oggetti sacri: pietre
runiche, mantelli e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza).
Secondo i dati ufficiali del censimento
del 2001 i pagani nell’Inghilterra e nel Galles si aggirano attorno ai 40.000,
ma oggi la cifra pare essere di gran lunga superiore ed in fase di espansione. Il paganesimo comprende druidi, wiccan (moderne
streghe) e sciamani, che asseriscono di entrare in contatto con lo spirito
della terra. In Cornovaglia, in particolare, spicca la figura di due note
sacerdotesse pagane, Cassandra e Laetitia Latham-Jones, dedite all’arte
dell’occulto, con tutto il relativo corollario, tra cui malefizi, incantesimi,
sortilegi, contatti con i defunti e anche una particolare “benedizione per i
neonati”.
La Chiesa Cattolica, nella sua
millenaria e profonda saggezza, si è sempre vista bene dal ridicolizzare magia
e stregoneria, dalle quali ha invece sentito il dovere di mettere in guardia i
propri fedeli. L’attuale Catechismo,
peraltro, ammonisce che «tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le
quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio
servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, sono gravemente
contrarie alla virtù della religione», così come l’invocazione di demoni o il
ricorso allo spiritismo ed alla divinazione (C.C.C. 2117).
Ora apprendiamo, con amarezza, che in
Cornovaglia simili pratiche, attraverso l’insegnamento dell’ora di paganesimo,
saranno oggetto di studio fin dall’età di cinque anni. E incute una certa tristezza il fatto che
tale decisione sia stata assunta proprio nel periodo pasquale, quando, cioè,
facendo memoria della Resurrezione di Cristo, si celebra quell’Evento salvifico
che ha redento l’uomo strappandolo per sempre al dominio e al vuoto
nullificante della morte.
Tra poco non basterà più inviare
missionari in continenti lontani per proclamare quell’Evento, poiché occorrerà
farlo anche in Europa. E in Gran
Bretagna ci sarà forse bisogno di un nuovo Apostolus
Anglorum per tornare a sottrarre le
anime alla vana superstitio, all’error
antiquus e agli dei pagani.
(Gianfranco Amato)