Fatima. Un’altra conferma dell’asserzione di padre
Dollinger sul card. Ratzinger e il Terzo Segreto
Nel maggio del 2016, ‘OnePeterFive’ ricevette una pubblica smentita dalla Sala Stampa vaticana per quanto
riguarda una storia che avevamo pubblicato, a proposito della
parte apparentemente ancora mancante del Terzo Segreto di Fatima. Il 15 maggio
2016, il dr. Ingo Dollinger, un santo sacerdote, amico di lunga data
dell’allora cardinal Joseph Ratzinger, ci aveva confermato che questi –
poco dopo la pubblicazione del testo del Terzo Segreto di Fatima,
avvenuta il 26 giugno del 2000 – gli aveva confessato che una parte di quel
Segreto non era ancora stata pubblicata.
Tuttavia, nel comunicato stampa del Vaticano del 21 maggio 2016, lo stesso
Papa Benedetto XVI è stato citato per aver detto “di non aver mai parlato
col prof. Dollinger circa Fatima” e, in secondo luogo, che “la
pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa.” Subito dopo
questa negazione e questa affermazione aggiuntiva, il dr. Dollinger ha
insistito ancora una volta nel confermare la sua testimonianza. Sulla scia di
questo sviluppo un po’ inquietante, abbiamo ulteriormente indagato sulla vita
virtuosa e sulla testimonianza del dr. Dollinger – che è stato anche uno
stretto collaboratore di Padre Pio –, e abbiamo inoltre pubblicato una breve storia della sua vita, al fine di dare più credito, ed
anche un certezza morale, alla sua storia.
È con molta gratitudine, quindi, che siamo in grado di riferire oggi che
Giuseppe Nardi, redattore del sito cattolico tedesco Katholisches.info, ha trovato una fonte personale
aggiuntiva, che ora conferma la nostra precedente versione dei fatti, vale a
dire che il cardinal Ratzinger aveva detto al dr. Dollinger che c’è ancora una
parte mancante del Terzo Segreto di Fátima, non ancora pubblicata ufficialmente.
Giuseppe Nardi è stato in grado di incontrare in Austria, e poi di
intervistare, un caro amico del medesimo dr. Dollinger da molti anni: Gottfried
Kiniger. Kiniger è un cappellaio e vive nel piccolo, grazioso borgo di
Sillian, nel Tirolo orientale austriaco. Ora è anche lui sulla ottantina, ed è
stato nella sua vita molto attivo politicamente, essendo stato favorevole alla
causa monarchica e al Movimento Pan-europeo (Paneuropa Bewegung) di Otto
d’Asburgo, dimostrandosi inoltre sempre un pubblico difensore della Chiesa
Cattolica. Come egli ha detto a Giuseppe Nardi, ha regolarmente frequentato il
dr. Dollinger, almeno due volte l’anno, dopo il loro primo incontro avvenuto
nel 1990 a Salisburgo, in Austria. Solo in questi ultimi anni, a causa della
loro età avanzata, questi due amici non hanno più potuto incontrarsi di
persona. Nel tempo in cui padre Dollinger ha vissuto a Wigratzbad, in Germania,
fin dal suo ritiro nel 2004, i due amici si sono spesso dati appuntamento in
questo paese, dove attualmente ha la propria sede anche il seminario della
Fraternità di San Pietro.
Come Nardi riferisce ora, gli capitò di incontrare Gottfried Kiniger per la
prima volta il 21 dicembre 2016, quando per
caso e del tutto informalmente menzionò la storia di Dollinger, così come
essa era stata pubblicamente discussa, in modo più dettagliato, dopo il 21
maggio 2016. Kiniger, che non utilizza Internet, non aveva ancora sentito
parlare di questa storia. Nardi continua, dicendo:
“Dopo aver sentito parlare della negazione [21 maggio 2016] proveniente da
Roma, Kiniger divenne molto turbato. Non poteva credere che Benedetto XVI
potesse essere colui che aveva fatto una simile affermazione, perché
ciò che Hickson [cioè l’autore della ricostruzione di ‘OnePeterFive’, nonché
del presente articolo] aveva riferito è quello che Dollinger gli aveva detto
già nel 2000. Per questo motivo, ha avuto luogo un secondo colloquio, durante
il quale la versione di Kiniger è stata registrata.
Questa seconda conversazione registrata è avvenuta circa tre settimane più
tardi, il 17 gennaio 2017. Kiniger ha ora dato la sua
approvazione di tutto il cuore per la pubblicazione della sua personale
testimonianza sul caso Dollinger. Di seguito, presenteremo proprio il rapporto
di Nardi e la registrazione tecnica delle parole di Kiniger:
“Non ricordo la data esatta,” dice Kiniger, “ma si era ancora nel corso
dell’anno 2000, sono sicuro di questo. Ricordo ancora la conferenza stampa
[sulla pubblicazione del Terzo Segreto di Fátima] a Roma, come è stata poi
mostrata in televisione. In autunno, come d’abitudine, ho visitato ancora una
volta Dollinger, col quale siamo amici da molti anni. In quella occasione, mi
ha detto di aver incontrato il cardinal Ratzinger – allora Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della fede –, poco dopo la conferenza stampa [giugno
2000]. Egli ha anche concelebrata con lui, cosa che Dollinger di solito non fa,
ma Ratzinger lo aveva invitato a farlo. Dopo la celebrazione [del Santo
Sacrificio della Messa], Dollinger ha parlato con il Cardinale e ha sollevato
il tema di Fátima e del Terzo Segreto. Ratzinger gli ha detto: ‘Quello che
abbiamo pubblicato non è l’intero Segreto’. [‘Was wir veröffentlicht haben,
ist nicht das ganze Geheimnis’]. Nella sacrestia erano presenti anche altri
sacerdoti – tra cui alcuni alti prelati –, ai quali il Cardinale si rivolgeva
in modo intermittente. Ma ben presto ritornò da Dollinger e gli disse: ‘Siamo
stati incaricati di fare così.’ [‘Es ist uns so aufgetragen worden.’]
Dollinger mi ha ripetuto questa stessa frase una seconda volta: ‘Siamo stati incaricati
di fare così.’ Egli [Dollinger] ha interpretato queste parole, in questo modo:
e cioè che Giovanni Paolo II ha voluto e ordinato questa linea di condotta. In
questa riunione, quando Dollinger mi ha detto tutte queste cose, c’erano anche
altre persone, tra le quali il mio amico.
Negli anni seguenti, Dollinger ha parlato di questo episodio diverse altre
volte, nel corso delle nostre riunioni. Nella maggior parte del tempo, erano
presenti anche molte altre persone. Non era un segreto, non c’era nulla che
lui volesse tenere segreto. Questo è ciò che il Cardinale gli ha detto, questo
è quello che ha riportato ad altri. A volte, ci sono stati anche dei
sacerdoti e dei seminaristi, seduti con noi a tavola, provenienti dal seminario
della Fraternità di San Pietro a Wigratzbad. Non conosco i loro nomi. In ogni
caso, numerose persone hanno sentito questa storia nel corso degli anni. Io
personalmente ne posso dare testimonianza sin dall’autunno del 2000, quando
Dollinger me ne parlò per la prima volta. Non c’è per me alcun dubbio che il
professor Dollinger, del quale ho piena fiducia, abbia riportato la vicenda in
modo veritiero. Quale sarebbe stata la ragione perché lui si inventasse una
tale conversazione e un tale contenuto – e a così breve tempo dalla conferenza
stampa, al momento – e poi anche che lo dicesse liberamente e apertamente a
tutti quelli che lo volevano ascoltare? Che Benedetto XVI neghi tutto ciò
improvvisamente, dopo 16 anni, è difficile per me da credere. Ciò mi sembra
davvero poco credibile. Non conosco la ragione per la quale Roma fa tutto
ciò. Non riesco a spiegarmelo. Sembra come se qualcuno voglia mettere il
coperchio su Fátima per chiudere il caso. Ma questo non funziona. Tuttavia, io
non so perché Roma ha agito con queste modalità.”
Possano questo ulteriore testimone e la sua attestazione dare ulteriore,
leale sostegno all’onesto rapporto del dr. Ingo Dollinger. Possano ora questi
due amici passare alla storia per aver contribuito a far emergere la verità
piena su Fátima, e in particolare riguardo al Terzo Segreto. Che infine Roma
autorizzi anche la pubblicazione dell’intero Terzo Segreto di Fátima, di cui si
ha un impellente bisogno, a beneficio dei fedeli e di tutti gli altri, in
questo nostro tempo di disordine e di fiducia intimamente spezzata.
(Traduzione dall’Inglese: Pino Miscione)