venerdì 2 marzo 2012

Benedizione con la reliquia della Santa Croce

Benedizione con la reliquia della Santa Croce
Cfr. Ludovico Trimeloni, Compendio di Liturgia Pratica, Marietti 1820, Milano, 2007 (ed. or. 1958), pp.605-607 (con rif. ad altre pagine ivi contenute):

Ecco brevemente il rito dell'esposizione solenne della reliquia della Santa Croce (con annessa benedizione). - i paramenti sono di colore rosso;
- può compierla un sacerdote o un diacono in cotta e stola;
- è necessario un turiferario;
- per dare maggiore solennità, si può indossare il piviale e farsi assistere da ceriferi e due chierici assistenti (se questi ultimi fossero diacono e suddiacono, entrambi - e pure il celebrante - usano il camice);
- si porta privatamente all'altare la reliquia coperta da un velo;
- poi celebrante (a capo coperto) ed eventuali chierici con lui si recano all'altare e fanno la dovuta riverenza all'altare;
- il celebrante sale all'altare, toglie il velo, fa riverenza alla Reliquia, scende ai piedi dell'altare, impone l'incenso e turifica (senza risalire) la reliquia;
- in seguito due possibilità: o il celebrante si ferma per qualche canto/preghiera (nel qual lo fa inginocchiato verso l'altare) oppure, fatta riverenza ad altare e reliquia, torna in sacrestia;
- precisazione: la riverenza dovuta alla reliquia della Santa Croce pubblicamente esposta è la genuflessione semplice (da farsi, durante la liturgia: a) tutte le volte che si passa davanti alla reliquia; b) ogni volta che si entra ed esce dal presbiterio; c) ogni volta che il celebrante, dal centro dell'altare, si sposta verso il lato dell'epistola o quello del Vangelo [si genuflette comunque in medio]; d) prima e dopo l'incensazione);
- prima di riporre la Reliquia, si deve fare la benedizione;
- la benedizione può essere data dal solo celebrante, che però può anche farsi assistere da diacono e suddiacono (parati) - nel qual caso il diacono può passare al celebrante la Reliquia e poi riceverla (stando entrambi in piedi);
- se c'è la consuetudine, si può usare il velo omerale (rosso, viola invece il Venerdì e Sabato Santo);
- prima della benedizione si incensa la reliquia;
- la benedizione viene impartita senza dire nulla;
- alla benedizione tutti devono stare in ginocchio (anche i canonici);
- in seguito si può dare la Reliquia da baciare, nel qual caso il celebrante la tiene in una mano, i fedeli baciano la reliquia e, dopo ogni bacio, con l'altra mano il celebrante (tramite un pannolino) asterge la Reliquia;
- nel porgere la reliquia da baciare il celebrante non è obbligato a dire alcunché, ma può usare qualche formula (Trimeloni consiglia ad es. Per Crucem et Passionem suam liberet te Deus ab omni malo. Amen);
- al termine, la Reliquia viene ricoperta col velo; la si può lasciare sull'altare o riportarla in sacrestia;
- durante queste operazioni (esposizione, bacio, riposizione) è meglio cantare inni o lodi opportune;
- questa liturgia può essere eseguita subito prima o subito dopo la Santa Messa; nel qual caso, il celebrante usa i paramenti della Messa, senza il manipolo.