Pubblichiamo l'editoriale di Giugno 2017
di "Radicati nella fede"
CHIESA DEI POVERI?
NO, CHIESA BORGHESE.
CHIESA DEI POVERI? NO, CHIESA BORGHESE.
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 6 - Giugno 2017
Nell'ideologica lettura della storia
della Chiesa nell'ultimo secolo concluso, si pone l'alternativa tra
la Chiesa Conservatrice, quella prevalente prima del Concilio, e la
Chiesa Aperta, quella vincente dal Concilio in poi. Così, nella
semplificazione pubblicitaria a favore della Chiesa moderna, questa
alternativa tra il prima e il poi, diventa la contrapposizione tra
Chiesa dei ricchi e Chiesa dei poveri.
Invece la vera alternativa, perché
alternativa c'è tra la chiesa di prima e quella di poi - su questo
hanno ragione i modernisti e gli ammodernati -; invece l'alternativa
vera è tra la Chiesa dei Semplici, poveri o ricchi che siano, e la
Chiesa dei Borghesi, poveri o ricchi che siano.
Questa chiesa che oggi è vincente, i
cui membri comandano a tutti i livelli, questa chiesa mostrata dai
media, la cosiddetta “Chiesa Conciliare”, non è certo la chiesa
dei poveri come si è voluto far credere, è la chiesa dei borghesi.
Borghese è colui che concepisce la
vita a partire da sé. Borghese è colui che parte da sé per
costruire la vita. Tutta la Sacra Scrittura parla dei poveri, che
sono beati: poveri sono coloro che sperano solo in Dio e non possono
sperare in se stessi. Il borghese invece, anche quando è religioso,
salva qualcosa di sé; e con ciò che ha salvato giudica e modifica
tutto il cristianesimo, morale e fede compresa.
Basti pensare a come in nome della
libertà, e della libertà di coscienza, si sia distrutta tutta la
morale e pastorale della Chiesa. La libertà borghese reinterpreta
così tutti i comandamenti. Per questo i Pastori della Chiesa non
dicono più ad alta voce che una cosa è peccato, per non ledere la
libertà dei fedeli. Pensiamo a tutta la mortale confusione sul
matrimonio, sulla procreazione e sulla legge naturale... ormai la
Chiesa non dice più niente, siamo alla desolazione del peccato
organizzato.
Inoltre, lasciatecelo dire, cosa
unisce tutta la caotica e confusa compagine di espressioni della
“Chiesa Conciliare”: semplicemente il concetto borghese della
vita. Altro non la unisce: non troverete una posizione uguale
all'altra, ognuno fa veramente ciò che vuole reinventandosi il
proprio cristianesimo.
Paolo VI con l'Humanae vitae
reagì profeticamente contro la chiesa borghese... forse troppo
tardi. Fu Dio a guidarlo, attraverso la Tradizione..., non se la
sentì, contro il parere di molti prelati, di contraddire la
tradizione morale della Chiesa Cattolica riguardo alla procreazione e
la regolazione delle nascite; riconfermando su quell'aspetto la
Tradizione, lì Pietro fu Pietro. Ma fu tutto lì, non si capì che
bisognava arginare su tutto il fronte l'avanzata della chiesa
borghese.
Così, nel silenzio/non-assenso, la
chiesa borghese non cessò nella sua rivoluzione, che aveva nella
nuova messa con le sue condizioni laicali la carta di accesso nella
falsificazione della tradizione.
E la chiesa ancora “sana”, non
resistendo allo spirito borghese, si avviò all'autodistruzione che
ormai si sta consumando.
Invece bisognava reagire... ”Siate
uomini di Dio, siate uomini di reazione”... diceva il Père
Emmanuel André ai suoi monaci, spaventato dal Naturalismo che stava
penetrando nella Chiesa a fine '800.
Per essere di Dio è essenziale
reagire al male: non si può abbracciare il bene senza rifiutare il
male, è un'illusione tipicamente borghese. È l'illusione della
chiesa di oggi, dei suoi Pastori a tutti i livelli della gerarchia. E
il rifiuto del male deve essere deciso, pubblico, deve essere una
reazione: è proprio ciò che la chiesa di oggi non vuole, e firma
così la sua fine, forse la fine del cristianesimo nelle nostre
terre.
Un autore tanto propagandato dai
radical chic, ma tanto censurato e non capito dagli stessi, Pierpaolo
Pasolini, fu inascoltato quando scriveva:
“... Se molte e gravi sono state
le colpe della Chiesa... la più grave di tutte sarebbe quella di
accettare passivamente la propria liquidazione da parte di un potere
che se la ride del Vangelo... Essa dovrebbe passare
all'opposizione... Dovrebbe passare all'opposizione contro un potere
che l'ha così cinicamente abbandonata, progettando, senza tante
storie, di ridurla a puro folclore... Riprendendo una lotta che è
per altro nelle sue tradizioni (la lotta del Papato contro l'Impero),
ma non per la conquista del potere, la Chiesa potrebbe essere la
guida, grandiosa ma non autoritaria, di tutti coloro che rifiutano...
il nuovo potere consumistico che è completamente irreligioso;
totalitario; violento; falsamente tollerante, anzi, più repressivo
che mai; corruttore; degradante... O fare questo o accettare un
potere che non la vuole più: ossia suicidarsi ”.
Quando vogliamo la Messa tradizionale,
ricordiamoci di rifiutare la chiesa borghese, vera falsificazione
della Sposa di Cristo.
Quando vogliamo la Messa tradizionale,
ricordiamoci di volere anche questa reazione; non si possono
disgiungere... l'hanno capito quelli che in modo feroce non la
vogliono, non sempre quelli che la vogliono.
O fare questo o accettare il suicidio
della Chiesa in mezzo a noi.