"Negare la gravissima crisi in cui si trova la Chiesa
significa negare l'evidenza..., di conseguenza, chi dice le cose come stanno
realmente, viene considerato un nemico della Chiesa".
"Pur di negare l'evidenza" - proseguiva il
coraggioso sacerdote ossolano - "si giunge spesso ad arrampicarsi sui
vetri in modo incredibile. Venendo a Verbania ascoltavo, ad esempio, un'intervista radiofonica ad un presule
romano. Egli si è spinto a dichiarare che... questa crisi ha permesso alla
Chiesa di fornire, come sempre, la medicina giusta. Questa medicina si chiama
Concilio Vaticano II. ... Come si fa ad arrivare a tal punto?!"
Poco dopo è stato presentato quindi l'oratore ufficiale
della manifestazione. A sorpresa è salito al tavolo don Pierpaolo Petrucci,
superiore del Distretto Italiano della FSSPX:
"Abbiamo invitato la Fraternità San Pio X" - ha
detto ancora don Alberto - "perchè nessuno più di loro, in oltre
quarant'anni di studio e sacrifici, hanno saputo maggiormente approfondire i
motivi ed il significato di questa crisi spaventosa. Le medesime Autorità
Romane, accettando di discutere ufficialmente con la FSSPX, hanno
implicitamente ammesso che le loro posizioni sono importanti e degne della
massima attenzione".
Don Pierpaolo Petrucci ha quindi riassunto, nel suo limpido
intervento, le ragioni storiche che hanno portato alla situazione attuale: "La causa prima di tutti i turbamenti della Chiesa, in
tutta la sua storia, è ovviamente Satana. Egli, per agire, ha bisogno però di
collaboratori umani e sempre purtroppo ne ha trovati nel corso dei
secoli".
Egli ha quindi riassunto la storia delle eresie e,
specialmente, quelle che hanno infestato la Cristianità dall'umanesimo in
avanti.
"Lutero, in pratica, ha detto: Cristo sì, Chiesa no.
Poi è arrivata la Rivoluzione Francese e il liberalismo che hanno fatto un
passo ulteriore: Dio sì, Cristo no.
Infine il marxismo ateo: Dio è morto".
Fino alla metà del XIX secolo tutte queste eresie
imperversavano nel mondo ma la Chiesa le avversava con vigore. Poi è iniziata
una lenta penetrazione, subdola e strisciante, all'interno della Sposa di
Cristo. San Pio X riuscì a sgominare il modernismo, sintesi di tutte le eresie,
ma, morto lui, il processo continuò piano piano, fino ad esplodere durante e
dopo il Concilio Vaticano II.
"Mons. Lefebvre" - ha ricordato don Pierpaolo -
"ci diceva, come del resto affermò anche, in prospettiva opposta il card.
Suenens, che il Concilio era stato il 1789 della Chiesa. In esso si imposero i
tre motti rivoluzionari: Libertè (libertà religiosa), Fraternità, con
l'ecumenismo, Egalitè con il principio della Collegialità".
Al termine del suo intervento il Superiore Italiano della
FSSPX ha risposto a molte domande presentate dal numerosissimo e attento
pubblico.
Infine don Alberto Secci ha concluso i lavori invitando
tutti a "pregare e reagire".
"Dobbiamo ovviamente pregare perchè ogni Grazia ci
viene dal Cielo, ma dobbiamo anche reagire con chiarezza: parecchi sacerdoti, generalmente
in privato, ammettono molte delle considerazioni che oggi abbiamo fatto ma poi,
magari per comprensibili motivi di rispetto verso le Autorità, non hanno poi il
coraggio di esporsi in prima persona. Noi invece dobbiamo pregare e reagire,
con i dovuti modi ma reagire!"
Marco Bongi