venerdì 30 luglio 2010

il concilio e il latino

Mons. Koch: Sacrosanctum Concilium
significa Messa ad orientem e in latino

Stralcio di un'intervista concessa dal nuovo Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'unità dei cristiani, Monsignor Kurt Koch, a Gaudium Press.

Questi due punti di vista [della Chiesa come Popolo di Dio e come mistero] influenzano anche la propria posizione sulla liturgia. Come deve essere intesa la liturgia di oggi?

Mons. Koch: Tutte quelle cose che alcune persone dicono che era il nuovo dopo il Concilio Vaticano II non furono un tema della Costituzione sulla Liturgia [Sacrosanctum Concilium]. Per esempio, la celebrazione dell'Eucaristia davanti ai fedeli non è mai stato oggetto di Tradizione. La Tradizione ha sempre inteso celebrare ad orientem perché questa era la posizione della risurrezione. Nella Basilica di San Pietro, la celebrazione ha avuto luogo di fronte al popolo per lungo tempo perché quella era la direzione verso l'Oriente. La seconda cosa era la lingua volgare. Il Concilio auspica che il latino resti la lingua liturgica"

 http://rorate-caeli.blogspot.com/2010/07/archbishop-koch-sacrosanctum-concilium.html

e in un'altra intervista sempre Mons. Koch fu ancor più espilicito:
"Il Concilio non ha abolito il latino nella liturgia. Al contrario, enfatizza che nel rito romano, salvi casi eccezionali, l’uso della lingua latina deve essere mantenuto. Chi tra i vocianti difensori del concilio desidera "accettare senza restrizioni" ciò?..Il Concilio ha dichiarato che la Chiesa considera il canto gregoriano come la "musica propria del rito romano" e che perciò deve avere "posto principale". In quante parrocchie questo è applicato "senza restrizioni ".." 

http://blog.messainlatino.it/2009/06/il-vescovo-di-basilea-ai-difensori-del.html