Il controrivoluzionario ha consapevolezza del bene costituito dall’Antico Regime, nelle sue forme e soprattutto nei suoi elementi strutturali. La Rivoluzione talora non abbatte l’antico regime sic et simpliciter, ma lo svuota delle sue realtà strutturali, cioè tradizionali, e spesso lo lascia sopravvivere a coprire con le sue forme istituzionali una sostanziale democrazia rivoluzionaria, in evoluzione verso la democrazia totalitaria. L’aristocrazia viene ridicolizzata e vanificata allontanandola dalle sue funzioni, (assolutismo regale) i corpi intermedi abbattuti e al suddito si sostituisce il cittadino Il controrivoluzionario ha nostalgia sopattutto di un regime intrinsecamente legittimo ovvero conforme al vero ordine politico naturale,perche' la Rivoluzione mira alla distruzione di un potere o di un ordine legittimo con l’intenzione di sostituirli con altri radicalmente opposti. Di piu’ la Rivoluzione mira al cuore dell’uomo, per cancellare in lui l’immagine e la somiglianza con Dio; affinché egli smarrisca il suo fine eterno. E' ben noto concetto espresso dal Pontefice Pio XII, che dalla forma conferita alla società dipende anche, in qualche misura, la salvezza delle anime. Il vero ordine legittimo sul piano metafisico è la civiltà cristiana. Sul piano storico quest’ordine legittimo si e’ ralizzato nella Cristianità medioevale, condizionata certamente dalle circostanze storiche, pero’ ai sudditi e al Re era ugualmente chiaro che ogni autorita’ viene da Dio.
I governi, instauratisi illegittimamente sul modello di quelli sorti in conseguenza, diretta o indiretta, della rivoluzione detta francese, rimossero completamente il tema della legittimità dell’esercizio del potere, riducendo il diritto alla mera legalità, e tutto il diritto si tese a ridurlo forzosamente al diritto positivo.
Oggi la costituzione appare come il criterio unico di legittimità del diritto. Come poi la costituzione, che è un documento giuridico positivo, emanato in un determinato momento storico, possa costituire realmente tale criterio di legittimità, è assai oscuro.
Il fine del giusto ordine temporale e’ il bene comune. La legittimità di origine del potere pertanto non è un fine in se stesso; non è decisivo, invero, che il regime politico sia monarchico, secondo la legittima linea dinastica, o sia repubblicano, secondo la legittima investitura delle magistrature da parte del popolo; ciò che conta è che le legittime autorità politiche esercitino il loro potere come un servizio verso il bene comune. Esso va inteso, secondo la definizione della Costituzione conciliare Gaudium et spes, 26, ripresa nel Catechismo al punto 1906: «l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”. Questo bene, che costituisce il fine per cui opera l’autorità civile legittima, si attua grazie alla pratica della giustizia. La novità dell’idea cristiana di giustizia rispetto all’idea classica, e’ la nozione di creazione , ciò che a ciascuno è dovuto è il suo proprio atto di essere” (il suum) che spetta a ciascuno prima e indipendentemente da ogni atto deliberativo dell’uomo, e gli spetta per dono irrevocabile di Dio, dono non negoziabile. Quindi il dovere di religione di ciascuno verso Dio è il fondamento di ogni diritto. Ecco perché la dottrina cristiana ha sempre dato la priorità al concetto di dovere rispetto a quello di diritto: perché ogni diritto nasce dal riconoscimento del dovere verso Dio, che ha creato l’uomo e gli ha donato l’atto partecipato di essere, ecco che sul piano razionale nella società cristiana vi è la pienezza della giustizia.
Si può comprendere ora, per quale motivo la civiltà cristiana, in cui diviene effettiva la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, è l’unico ordine veramente legittimo. L'ordine a cui tende ogni controrivoluzionario
P.S. Il vero "cataclisma cosmico" si ha non come si ritiene comunemente con la decapitazione di un Re, Luigi XVI, che aveva già avuto dei precedenti, ma simbolicamente il 3 ottobre 1793, quando il deputato del Basso Reno alla Convenzione, Philippe Ruehl, infrange a Reims la Sacra Ampolla con cui venivano consacrati i Re di Francia.
Ad un'Autorità legittima (verticale) viene sostituito un potere profano (orizzontale) che vanamente e con tutto l'impianto ideologico delle finzioni ( per es. il "contratto sociale", che nessuno ha mai firmato) e goffamente cerca di autogiustificarsi.
Interessante sottolineare che fatta fuori la legittimità trascendente dell'Autorità, si è conseguementemente tolto ogni limite e laccio al potere ("il potere dell'uomo sull'uomo"), che infatti è diventato totalitario da subito (con tutte le tecniche di pulizia etnica introdotte per esempio in Vandea).
Il potere dell'uomo nella società ordinata cioè cristiana ha per limite la legge naturale che è la Legge del Padre, e merito di una parte della stessa Teologia medievale da questo punto di vista è l'aver teorizzato il tirannicidio come azione ordinata e legittima (da un commento allo stesso post)