James Bird: martire in odio alla liturgia cattolica
di Cristina Siccardi
Giacomo Bird nacque nel 1574, in Inghilterra, da famiglia aristocratica, il cui padre era stato magistrato della città. Il piccolo fu educato nel Protestantesimo, che, all’età di 15 anni abbandonò per entrare nella Chiesa Cattolica. Durante la perquisizione nella casa di un certo Hathe, dove si era recato per cercare il sacerdote Norton, venne arrestato come persona sospetta e condotto davanti al giudice. Venne interrogato e gli fu chiesto da quanto tempo fosse cattolico, egli rispose che lo era da quattro anni e per tale ragione venne condannato a morte come traditore. Tuttavia gli fu data un’opportunità: se rinunciava alla Chiesa cattolica sarebbe stato graziato; ma il giovane rifiutò categoricamente, così come si rifiutò di partecipare ad una liturgia anglicana, meritando così di «pervenire alla celebrazione della liturgia celeste», come recita il martirologio romano.
Il santo Padre Benedetto XVI il 18 settembre 2010, nell’omelia tenuta in Westminster, ha spiegato l’importanza della Santa Messa come Santo Sacrificio e per la quale molti hanno scelto di morire, piuttosto che di vederla profanata e oltraggiata: «La realtà del sacrificio Eucaristico è sempre stata al cuore della fede cattolica; messa in discussione nel sedicesimo secolo, essa venne solennemente riaffermata al Concilio di Trento, nel contesto della nostra giustificazione in Cristo. Qui in Inghilterra, come sappiamo, molti difesero strenuamente la Messa, sovente a caro prezzo, dando vita a quella devozione alla Santissima Eucaristia che è stata una caratteristica del cattolicesimo in queste terre.
Il sacrificio Eucaristico del Corpo e Sangue di Cristo comprende a sua volta il mistero della passione di nostro Signore che continua nei membri del suo Corpo mistico, la Chiesa in ogni epoca. Il grande crocifisso che qui ci sovrasta, ci ricorda che Cristo, nostro eterno sommo sacerdote, unisce quotidianamente i nostri sacrifici, le nostre sofferenze, i nostri bisogni, speranze e aspirazioni agli infiniti meriti del suo sacrificio».
Suo padre insistette, ma egli rispose:
«Ti ho sempre ubbidito volentieri e ubbidirei volentieri anche adesso se potessi farlo senza offendere Dio». Si trovava sul patibolo e Giacomo volle sapere la ragione vera della sua condanna, gli fu detto: «Prometti piuttosto di frequentare la chiesa [anglicana] e allora avrai la grazia della regina». Il diciannovenne rispose: «Vi sono riconoscente: se posso salvarmi la vita entrando in una chiesa protestante, è segno che sono ucciso unicamente per la causa della religione e della fede».
Il martire venne così impiccato e squartato il 25 marzo 1593, 58 anni dopo il martirio di san Tommaso Moro, e fu beatificato da Pio XI il 15 dicembre 1929.