domenica 8 gennaio 2012

una macina da asino al collo

Se come si vede nella foto inserita nel volantino qui sotto a tirare le pietre contro il Sacro Volto di Nostro Signore Gesù Cristo sono chiamati dei bambini, lo scandalo e l'orrore sono raddoppiati, se possibile: è qualcosa di intollerabile, di intrinsecamente perverso e di satanico che merita solo la più ferma e totale condanna. Ma lo condanna non è solo nostra, ricordino bene questi fabbricatori d'odio e d'orrido: "Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato in mare" (Mc. 9, 37)

Qui sotto si vede meglio cosa fanno fare a dei poveri bambini: incredibile!
 Il sottofondo cacofonico conferma che sì si tratta proprio di cacolatria (culto del brutto), l'uomo sul letto conferma una visione disperata dell'esistenza, la lapidazione del Sacro Volto di Cristo conferma da parte di alcuni bambini l'ispirazione satanica di questa orribile messinscena.

«Haec est hora vestra, et potestas tenebrarum» (Lc 22,53).

E per lo "s-peccato-lo" di Castellucci offriamo una  recensione autorevole e profetica. Quella del Papa Paolo VI che nel settembre 1964 scriveva: "Innanzitutto voi non troverete più nel linguaggio della gente perbene di oggi, nei libri, nelle cose che parlano degli uomini, la tremenda parola che invece è tanto frequente nel mondo religioso, la parola 'peccato'. Gli uomini nei giudizi odierni, non sono più chiamati peccatori. Vengono catalogati come sani, malati, bravi, buoni, forti, deboli, ricchi, poveri, sapienti, ignoranti, ma la parola 'peccato' non si incontra mai. E non torna perché, distaccato l'intelletto umano dalla sapienza divina, si è perduto il concetto di peccato. Pio XII affermava: 'Il mondo moderno ha perduto il senso del peccato', che cosa sia, cioè, la rottura dei propri rapporti con Dio. Il mondo non intende più soffermarsi su tali rapporti. Cosa dice a volte la nostra pedagogia: 'L'uomo è buono: sarà la società a renderlo cattivo. Viene adottata, come norma, una indulgenza molto liberale, molto facile, che spiana le vie ad ogni esperienza, come se il male non esistesse. Ma come a contraddire tutto questo, guardate se c'è un filo ottimista nella produzione moderna; guardate se nei premi letterari, c'è un solo libro presentabile, che dichiari essere l'uomo buono, che esistono ancora delle virtù. Dilaga, al contrario, l'analisi del tanfo, della perversione umana, con la tacita, ma inesorabile sentenza che l'uomo è inguaribile. Ma Gesù vede e guarda a noi, che siamo povera gente, con tanti malanni, pronto a guarirci e ridarci quella veste del 'bambino' che è la vera grandezza nostra".