La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia
La dittatura dell’opinione in
cui viviamo si ripercuote anche nella vita ecclesiastica. Un’editoria pronta
soltanto a sollecitare il fantastico, l’inaudito, l’irreale, a criticare il
passato perché passato e a prevedere un futuro di sole luci, di totali vittorie
dell’umanità, obbedendo in ciò alla legge della imposizione del prodotto, della
ricerca del consumatore, cioè a motivi di lucro, è oggi una delle piaghe anche
nella Chiesa. Oggi, ogni teologo che passi per iconoclasta, liberatore,
innovatore, è subito captato da un’editoria compiacente, che diffonde per tutti
i canali dei mezzi di massa questo dissenso confortevole, questa iconoclastia
per amor del comodo e del successo. Il divismo di teologi, di scrittori, di
figure della protesta: ecco un dolore, una sofferenza per la Chiesa di oggi:
coloro che denigrano il passato della Chiesa per affermare che è proprio dal
rinnegamento di esso che la Chiesa riemergerà più autentica. […] La presente
situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia, perché questa
volta non è la persecuzione esteriore a impugnarla, ma la perversione
dall’interno. Più grave. Ma le porte dell’inferno non prevarranno.
[Pensiero del Cardinale Giuseppe Siri tratto dalla rivista "Renovatio", VI, 1970]