I catari sono tornati
C’è grande agitazione sotto il sole e la
scienza è all’opera: la sessualità non è un fatto biologico ma culturale, i
generi non sono due ma cinque (o più), il matrimonio è una fisarmonica armoniosa
e flessibile, la sessualità non ha nulla a che fare con la procreazione, gli
omosessuali sono allegri e guai (morali, giuridici e pecuniari) a chi pensa il
contrario.
Viviamo
in uno stato laico e moderno, o no? E allora, in nome dei diritti della libertà
individuale, dobbiamo imporre la visione della vita e della morte gnostiche.
Perché non c’è dubbio che toccare la sessualità vuol dire toccare la vita (e,
quindi, la morte).
Niente
di nuovo sotto il sole. Al tempo dei catari succedeva lo stesso. I puri, i
bianchi, come si definivano, disprezzavano la materia e giudicavano il
matrimonio la peggiore sciagura che potesse capitare: invece di interrompere la
vita, la continuava.
Meglio
la morte della vita: la morte procurata, il suicidio assistito, il cosiddetto
consolamentum. La vita è male. La materia è male. Prima se ne esce meglio
è. Prima si interrompe il ciclo della vita che è infernale, voluto da un Dio
cattivo che ha imprigionato lo spirito nella materia, prima siamo
salvi.
Oggi
siamo alle solite. Anche oggi la vita è male. Può essere ammessa solo in
particolari circostanze che riguardano uomini intelligenti, ricchi, giovani e
belli. Altrimenti bisogna con urgenza provvedere ad interromperla (o costruirne
una fabbricata ad hoc in laboratorio): i bambini non desiderati devono essere
eliminati così come quelli malati o imperfetti o che rischiano di ammalarsi a
breve. I vecchi allo stesso modo: impongono la loro bruttura, la loro miseria,
il loro peso a tutta la società che se ne deve liberare. Per il bene di tutti. A
cominciare da quello degli stessi vecchi alleggeriti dalle sofferenze della
malattia e dal peso insostenibile dell’essere.
La
tesi che la sessualità non è un dato biologico ma culturale -su cui quindi si
può intervenire a piacere- non è, come si vuol far credere, un dato scientifico.
La scienza che fa esplodere la morale e il matrimonio e che impone il trionfo
del modo di pensare di un ristrettissimo numero di persone, non è scienza. E’
desiderio sconfinato di dominio. Dominio su tutto e su tutti. Dominio sul bene e
sul male. Dominio su ogni uomo che vive sotto il sole.
Proprio
questa è l’anima profonda della gnosi: mettere sé stessa al posto di Dio. E il
risultato è sempre lo stesso: il trionfo della morte. Come è successo con il
terrore all’epoca della rivoluzione francese, all’epoca del comunismo e del
nazismo. Anche allora c’era la volontà di fare nuove tutte le cose. A immagine
della propria intelligenza pensata come superiore, spirituale, pura.
Anche allora la morale giusta,
compassionevole, laica, rispettosa, andava rigidamente insegnata in tutte le
scuole di ogni ordine e grado. La scuola di stato nasce come progetto
totalitario. Nasce per imporre a tutti la visione del mondo liberato dalle
imperfezioni. Anche da questo punto di vista ci risiamo. Ha cominciato lo
gnostico Zapatero (che ha imposto l’educazione alla cittadinanza), il francese
Hollande sta seguendo. Da noi non stiamo troppo meglio: il ministro Fornero,
mesi fa, l’ha candidamente annunciato: troppi in Italia danno un’educazione
inadeguata ai propri figli. Bisogna provvedere.
All’epoca dei catari la società ha
reagito. Oggi sembra che siamo tutti addormentati. Sembra che il quadro
d’insieme, che pure è chiarissimo, ci sfugga completamente.
POSTILLA (NOSTRA): La recita del Padre Nostro era l'unica preghiera accettata dal
catarismo, con alcune significative correzioni del testo: il riferimento al
“pane soprasostanziale” al posto del “pane quotidiano”, inteso non come cibo
materiale ma come insegnamenti di Cristo, e l'aggiunta in fondo alla preghiera
della postilla “perché Tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei
secoli. Amen”. Vi ricorda qualcosa?