Logge massoniche e sètte pericoli
per il Paraguay
ASUNCIÓN, 13. Ferma
condanna alle logge massoniche e preoccupazione per il crescente numero delle
sètte che rappresentano un pericolo non solo per il Paese, ma per il lavoro
pastorale della Chiesa cattolica, sono state espresse dai vescovi del Paraguay
durante la 196a assemblea plenaria ordinaria svoltasi nella capitale
Asunción dal 5 al 9 novembre scorso. «La massoneria e le sètte – si legge nella
carta pastorale a firma di monsignor Catalino Claudio Giménez Medina, vescovo
di Caacupé e presidente della Conferenza episcopale del Paraguay (Cep) – sono
ostacoli esterni per la nostra opera di evangelizzazione. In particolare, la
massoneria, che non riconosce la divinità di Gesù Cristo, offre con l’inganno
un’attrazione filosofica mista a filantropia che contraddice la fede cristiana.
Per questo motivo – prosegue il documento dei vescovi – sosteniamo che nessun
cattolico può far parte della massoneria».
Fra l’altro il fenomeno
delle sètte sta penetrando anche nel sistema educativo del Paese. «Vi sono
genitori cattolici – hanno ricordato i vescovi – che mandano i propri figli
nelle scuole di chiese separate o gestite dalle sètte, con il rischio di
esporre i figli alla perdita della fede cattolica».
Al riguardo i presuli
hanno esortato i fedeli «a partecipare attivamente alla propria comunità
cattolica e a non aderire alle sètte».
Il presidente della
Conferenza episcopale, inoltre, ha espresso preoccupazione per «il basso numero
di seminaristi in Paraguay, per la mancanza di sacerdoti che non soddisfano le
necessità del Paese e per la diminuzione delle persone che si recano a messa
anche se è aumentata la presenza di giovani».
I vescovi, durante
l’assemblea plenaria ordinaria, hanno affrontato numerose questioni della
realtà nazionale ed ecclesiale. Hanno valutato i rapporti e i programmi delle
commissioni episcopali, come la commissione per la famiglia, quella della
missione continentale permanente e le iniziative per l’Anno della fede. Una
novità è l’esame dell’iter per la creazione dell’Accademia delle scienze per la
vita e la famiglia. Infine, sono stati anche valutati i rapporti presentati
dall’Università cattolica, dal Seminario maggiore nazionale e dall’Istituto
superiore di teologia del Paraguay.
(Osservatore Romano
14-11-2012)