Riprendiamo
l'elenco di alcune delle 65 proposizioni moderniste formalmente condannate
dalla Chiesa con il Decreto "LAMENTABILI", approvato da San Pio X:
Proposizione condannata: 2. L'interpretazione della Chiesa dei Sacri Libri non deve, è vero, essere disprezzata; essa però soggiace al giudizio piú accurato ed alle correzioni degli esegeti.
Proposizione condannata: 4. Il magistero della Chiesa non può determinare il genuino senso delle Sacre Scritture nemmeno con definizioni dogmatiche.
Proposizione condannata: 5. Siccome nel deposito della fede si contengono solamente le verità rivelate, in nessun modo spetta la Chiesa di sentenziare sulle asserzioni delle discipline umane.
Proposizione condannata: 9. Di troppa semplicità e ignoranza danno segno coloro che credono che Dio veramente è l'autore della Sacra Scrittura.
Proposizione condannata: 11. L'ispirazione divina non si estende a tutta la Sacra Scrittura al punto che essa preservi da qualunque errore tutte le singole parti.
Proposizione condannata: 12. L'esegeta, se voglia utilmente darsi agli studi biblici, deve prima di tutto mettere da parte qualsiasi opinione preconcetta sulla origine soprannaturale della Sacra Scrittura e non interpretare questa altrimenti che gli altri documenti puramente umani.
Proposizione condannata: 13. Le parabole evangeliche furono redatte artificiosamente dagli stessi Evangelisti e dai cristiani della seconda e terza generazione, dando cosí motivo al poco frutto della predicazione di Cristo presso gli Ebrei.
Proposizione condannata: 14. In parecchie narrazioni gli Evangelisti riferirono non tanto quello che era vero, quanto quello che, sebbene falso, stimavano piú proficuo ai lettori.
Proposizione condannata: 15. Gli Evangeli furono accresciuti di continue addizioni e correzioni fino alla definitiva stesura del canone, perciò nei medesimi della dottrina di Cristo non rimase se non tenue ed incerta traccia.
Proposizione condannata: 16. Le narrazioni di Giovanni non sono storia propriamente, ma una mistica contemplazione del Vangelo; i discorsi contenuti nel suo Vangelo sono meditazioni teologiche intorno al mistero della salute, prive di verità storica.
Proposizione condannata: 17. Il quarto Vangelo esagerò i miracoli non solamente perché apparissero piú straordinari, ma anche perché fossero piú adatti a significare l'opera e la gloria del Verbo incarnato.
Proposizione condannata: 20. La rivelazione non potrebbe essere altro che la coscienza acquisita dall'uomo della sua relazione con Dio.
Proposizione condannata: 21. La rivelazione costituente l'oggetto della fede cattolica non fu terminata con gli Apostoli.
Proposizione condannata: 23. Può esistere in realtà una opposizione fra i fatti raccontati nella Sacra Scrittura e i dogmi della Chiesa fondati sopra di essi, sicché il critico può rigettare come falsi alcuni fatti che la Chiesa crede certissimi.
Proposizione condannata: 24. Non è da riprovarsi l'esegeta che costruisce delle premesse, dalle quali segue che i dogmi sono storicamente falsi o dubbi, purché non neghi direttamente i dogmi stessi.
Proposizione condannata: 25. L'assentimento della fede poggia in ultima analisi su una congerie di probabilità.
Proposizione condannata: 26. I dogmi della fede sono da ritenersi soltanto secondo il senso pratico, cioè come norma obbligatoria dell'agire, non però come norma del credere.
Proposizione condannata: 27. La divinità di Gesú Cristo non si prova dai Vangeli, ma è un dogma che la coscienza cristiana dedusse dalla nozione di Messia.
Proposizione condannata: 28. Gesú, quando esercitò il suo ministero, non parlava allo scopo di insegnare che Egli era il Messia; né i suoi miracoli erano volti a dimostrarlo.
Proposizione condannata: 29. Si può concedere che il Cristo che ci presenta la storia è molto inferiore al Cristo che è oggetto della fede.
Proposizione condannata: 35. Cristo non sempre ha avuta la coscienza della sua dignità messianica.
Proposizione condannata: 36. La resurrezione del Salvatore non è propriamente un fatto di ordine storico, ma un fatto di ordine meramente soprannaturale né dimostrato né dimostrabile, che la coscienza cristiana ha dedotto sensibilmente da altri fatti.
Proposizione condannata: 37. La fede nella Resurrezione di Cristo in principio non versava tanto sul fatto stesso della resurrezione quanto sulla vita di Cristo, immortale presso Dio.
Proposizione condannata: 38. La dottrina della morte espiatoria di Cristo non è evangelica, ma solamente paolina.
Proposizione condannata: 52. Era alieno dalla mente di Cristo di costituire la Chiesa sulla terra, come società duratura per lunga serie di secoli; anzi, nella mente di Cristo, il regno del Cielo, unitamente alla fine del mondo, doveva essere prossimo.
Proposizione condannata: 53. La costituzione organica della Chiesa non è immutabile; ma la società cristiana, non meno della società umana, va soggetta a continua evoluzione.
Proposizione condannata: 54. I dogmi, i Sacramenti, la gerarchia, non sono che interpretazioni ed evoluzioni dell'intelligenza cristiana, le quali ingrandirono e perfezionarono il piccolo germe latente nel Vangelo con incrementi esterni.
Proposizione condannata: 55. Simon Pietro non ha sospettato mai che da Cristo gli fosse affidato il primato nella Chiesa.
Proposizione condannata: 56. La Chiesa Romana diventò capo di tutte le Chiese, non per ordinazione della Divina Provvidenza, ma per circostanze puramente politiche.
Proposizione condannata: 57. La Chiesa si mostra ostile ai progressi delle scienze naturali e teologiche.
Proposizione condannata: 58. La verità non è piú immutabile dell'uomo stesso, giacché essa si evolve in lui, con lui, e per lui.
Proposizione condannata: 59. Cristo non insegnò un determinato corso di dottrina applicabile a tutti i tempi né a tutti gli uomini; invece iniziò piuttosto un certo movimento religioso adattato e da adattarsi ai diversi luoghi e tempi.
Proposizione condannata: 63. La Chiesa si dimostra incapace a tutelare efficacemente l'etica evangelica, perché ostinatamente si attacca a dottrine immutabili, inconciliabili con gli odierni progressi.
Proposizione condannata: 64. Il progresso delle scienze richiede che si riformino i concetti della dottrina cristiana intorno a Dio, alla creazione, alla rivelazione, alla persona del Verbo incarnato, alla redenzione.
Proposizione condannata: 65. Il cattolicesimo odierno non potrà accordarsi con la vera scienza se non si trasforma in un cristianesimo adogmatico, cioè in un protestantesimo latitudinario e liberale.