Prendiamo dal blog "Radicati nella fede" e pubblichiamo
l'editoriale del mese di novembre 2013.
Rivoluzione e Tradizione
Cosa fare quando tutto sembra immerso in una
confusione tremenda? Cosa fare quando non sembra sussistere nulla di certo?
L'uomo è fatto per vivere di fronte a Dio, e
in Dio trovare la propria consistenza e pace. Un tempo la Chiesa Cattolica
comunicava questa pace. Era il mondo, quello lontano da Dio, ad essere in
continua agitazione, ma la Chiesa no. La Chiesa era la stabilità.
Era il mondo senza Dio ad essere immerso in
una continua Rivoluzione e questa Rivoluzione continua era amata dalle anime
instabili e disperate che, scontente della vita, cercavano affannosamente
un’impossibile novità che appagasse il loro vuoto interiore.
La Chiesa no; sempre uguale a se stessa,
composta e pacifica nella stabilità di Dio, avanzava nel mare della storia ed
era il vascello sicuro per le anime che non amavano la Rivoluzione
riconoscendola falsa e ingannevole.
Era il mondo moderno che, non volendo
dipendere più da Dio e da nessuna autorità, criticava la Chiesa accusandola di
non cambiare mai! Non credendo in Dio, il mondo moderno non capiva la stabilità
della Chiesa, perché in fondo non capiva la stabilità di Dio.
Così, in mezzo a tutte le terribili
rivoluzioni, la Chiesa con i suoi santi, con la grazia soprannaturale dei suoi
sacramenti, con la verità immutabile rivelata da Dio e trasmessa dalla
Tradizione e dalla Scrittura, camminava nel mondo, strappando tutte le anime
che poteva alla Rivoluzione che uccide, per portarle nel suo seno, nella
stabilità della grazia che edifica.
Tanti venivano colpiti dalla meravigliosa pace
che emanava dalla Chiesa Cattolica, pace che convinceva e convertiva, pace che
è tra i più grandi segni di Dio.
Quante conversioni anche nel mondo protestante
verso la Chiesa Cattolica: i protestanti si erano adattati alla modernità sempre
più atea e indifferente, ma questa modernità non dava pace e molti così
tornavano alla Chiesa Cattolica. Descrive molto bene questa situazione Carlo
Lovera di Castiglione nel suo famoso testo su ”Il movimento di Oxford”.
Parlando della crisi dottrinale scoppiata dentro la chiesa anglicana a metà
dell'800 così dice: “...dei fedeli, gli
uni non sapevano più che pensarne, altri parteggiavano per i novatori, molti
guardavano oltre i confini della Chiesa Stabilita, verso i Cattolici Romani,
per i quali la serenità della fede e dell'immutabile dottrina, si rifletteva
nel possesso della verità pieno di sicurezza e di pace.” (Carlo Lovera di
Castiglione, Il movimento di Oxford,
Morcelliana 1935, pag. 220).
“La
serenità della fede e dell'immutabile dottrina, si rifletteva nel possesso
della verità pieno di sicurezza e di pace”: come è dolce questo parlare. E'
la dolcezza stessa di Dio che dona nella Chiesa quella serenità che ogni cuore
cerca.
Ma ora tutto è cambiato... sono giunti giorni
terribili che la retorica buonista dei cristiani ammodernati non può
nascondere: la Rivoluzione dal mondo ateo è entrata nella Chiesa e sta
consumando tutto. Non c'è più stabilità, la Chiesa sembra entrata in una
perenne Rivoluzione che tutto cambia continuamente: confusione nei riti,
confusione nella dottrina, confusione nella morale, confusione nella
disciplina. Non sai se la verità di oggi durerà domani. Tanti, preti e fedeli,
corrono affannosamente per non restare indietro, per adattarsi come possono a
questa estenuante confusione.
Chi cerca veramente Dio, in questa Chiesa
rivoluzionaria, resta terribilmente solo.
Che fare in questo clima asfissiante? e che
cosa non fare?
Innanzitutto occorre non farsi prendere
dall'agitazione, occorre non reagire da rivoluzionari: sarebbe come curare il
male, che è appunto la Rivoluzione, con la stessa malattia. Lo spirito
rivoluzionario, anche quando pretende di salvare il bene, non sarà mai la
soluzione.
Bisogna invece stare veramente fuori dalla
Rivoluzione, vivendo integralmente il cattolicesimo in quella stabilità che era
sua, prima che la Rivoluzione invadesse tutto.
Nella confusione nera, nelle tenebre, urge
decidere di fronte a Dio di vivere da cattolici, stabilmente. Per questo
bisogna riconoscere un luogo che ti comunichi la pace della fede nel possesso
della verità rivelata. Un luogo dove è celebrata la Messa tradizionale:
eleggerlo come riferimento per la propria vita, lasciandosi educare da questo
luogo. Non vivere da agitati in una lotta perenne ma vivere da cattolici nella
liturgia di sempre, nella dottrina di sempre, nella grazia di sempre secondo i
sacramenti di sempre; e così operare tutto il bene che il Signore ci permette
di compiere.
Lo dice padre Calmel: “Ciò che sarà sempre possibile nella Chiesa, ciò che la Chiesa
assicurerà sempre, nonostante i tentativi diabolici della nuova Chiesa
post-vaticanesca, è questo: tendere alla santità realmente, potersi istruire,
in un gruppo reale anche se molto piccolo, sulla dottrina immutabile e
soprannaturale, sotto un'autorità reale e conservando la sicurezza che
resteranno sempre dei veri sacerdoti e dei Vescovi fedeli, che non avranno
dimissionato (forse anche senza accorgersene) nelle mani delle commissioni e
della collegialità.” (R. T. Calmel, Breve
apologia della Chiesa di sempre, Editrice Ichthys, pag. 51).
Carissimi, se vivremo così, le tenebre
terribili di oggi resteranno fuori dai nostri cuori.
Preghiamo perché la Madonna ci ottenga questo
rifugio, e noi cerchiamo di esserne sempre più degni.