Versus populum
L'idea che
il sacerdote stia di fronte alla comunità risale senza dubbio a Martin Lutero.
[…] Prima di Lutero l'idea che il sacerdote quando celebra la messa stia di
fronte alla comunità non si trova in nessun testo letterario, né è possibile
utilizzare per suffragarla i risultati della ricerca archeologica. […] Dal punto
di vista cattolico, invero, carattere sacrificale e conviviale della messa non
sono mai stati in contrasto. Cena e sacrificio sono due elementi della medesima
celebrazione. Certo col mutare dei tempi non sempre essi sono stati espressi con
pari forza. […] Se al giorno d'oggi si desidera dare un rilievo maggiore al
carattere di convito della celebrazione eucaristica, va detto che nella
celebrazione versus populum questo non è che appaia con la forza che spesso si
crede e si vorrebbe. Infatti soltanto il "presidente" della cena sta
effettivamente al tavolo, mentre tutti gli altri convitati siedono giù nella
navata, nei posti destinati agli "spettatori", senza poter avere alcun rapporto
diretto col tavolo della Cena. Il modo migliore per rivendicare il carattere
sacrificale della messa è dato dall'atto di volgersi tutti insieme col sacerdote
(verso oriente, vale a dire) nella medesima direzione durante la preghiera
eucaristica, nel corso della quale viene offerto realmente il santo sacrificio.
Il carattere conviviale potrebbe essere invece sottolineato maggiormente nel
rito della comunione […]. Secondo la concezione cattolica la messa è ben di più
di una comunità riunita per la cena in memoria di Gesù di Nazareth: ciò che è
determinante non è realizzare l'esperienza comunitaria, sebbene anche questa non
sia da trascurare (cfr. 1Cor 10,17), ma è invece il culto che la comunità rende
a Dio. Il punto di riferimento deve essere sempre Dio e non l'uomo, e per questa
ragione fin dalle origini nella preghiera cristiana tutti si rivolgono verso di
Lui, sacerdote e comunità non possono stare di fronte. Da tutto ciò dobbiamo
trarre le dovute conseguenze: la celebrazione versus populum va considerata per
quello che in realtà è, una novità, una invenzione di Martin Lutero.
Mons. Klaus Gamber, in "Instaurare omnia in Christo", 2/1990