fessure per il fumo di satana
Ecco come funziona:
- un peccato qualsiasi diventa "assai diffuso"
- i progressisti scalciano per "depenalizzarlo"
- i moderati invocano soluzioni "pastorali" per i "casi particolari"
- magari si fa anche circolare la voce che gli "antichi cristiani" erano più pastorali di noi
- i vescovi si "consultano" freneticamente elevando un sacco di fumosi "distinguo"
- infine - a furor di popolo o addirittura a furor di vescovi - una nuova "fessura" viene trionfalmente aperta per far entrare meglio "il fumo di satana" nel tempio di Dio
Alcune caratteristiche tipiche di questo caso recente:
- un Papa ammette che metà dei matrimoni sarebbero invalidi (ma non era meglio tacere e agire?)
- non si invoca più la dottrina ma ci si lamenta della scarsità di Sacrae Rotae (burocratizzazione della fede)
- si invoglia mezzo mondo cattolico ad protestare il proprio "caso particolare" (esiste forse qualcuno che crede che il suo è un "caso normale"?)
- infine: chi osa ricordare che il matrimonio è indissolubile, è un "rigorista", un "novaziano", un autodefinito "puro", un "pelagiano", uno che disprezza i "primi cristiani", magari addirittura un così detto "cripto-lefebvriano"...
Insomma, quando si apre una nuova falla sulla barca di Pietro, i "rigoristi" sono quelli che vorrebberlo tapparla (riproponendo l'essenziale della fede) e i "pastorali" sono quelli che vogliono allargarla (legiferando quanti ettolitri al giorno possono entrare in barca, ma senza aver modo di misurare).
Le vere armi della Chiesa Cattolica sono i sacramenti, il dogma, l'autorità.
Non prendiamoci in giro con i soliti discorsetti politically correct: lo sappiamo tutti che "pastorale" oggi significa rinunciare a far valere l'autorità, significa annacquare il dogma, significa sprecare i sacramenti.
Non prendiamoci per il culo: lo sappiamo tutti che "misericordia" oggi significa negare le parole di Gesù Cristo: «va' e non peccare più».
Non prendiamoci per il culo: lo sappiamo tutti che "misericordia" oggi significa negare le parole di Gesù Cristo: «va' e non peccare più».