giovedì 12 maggio 2016

Contro la Fornicationis Laetitia

"La lettura dell'Amoris Laetitia suggerisce la conclusione che sarebbe oggi permesso, perlomeno in alcuni casi confusamente definiti, l'accesso all'Eucarestia dei fedeli civilmente divorziati e risposati: ciò anche senza l'impegno a vivere come fratello e sorella, e anche quando si fosse ben consapevoli di violare il comando divino circa l'indissolubilità del matrimonio e la gravità dell'adulterio.

Tale conclusione, ancorché autorevolmente avallata, è contraria alla fede cattolica, così come contraria alla fede cattolica sarebbe qualunque prassi che vi si adeguasse.
È dovere inderogabile di ogni pastore, nessuno escluso, respingere espressamente tale conclusione siccome errata, e, in ragione della propria autorità, inibirne l'applicazione e impedire che essa venga ritenuta dai fedeli.

È parallelamente diritto, anzi dovere, di ogni fedele - laico o chierico - resistere all'errore di cui sopra e ad ogni sua applicazione, sia nella propria personale condotta, sia nella testimonianza pubblica del Vangelo, sia nell'esercizio dell'autorità o dei ministeri di cui sia legittimamente titolare nella Chiesa.

Di tale dovere, con l'aiuto di Dio, noi tutti - laici e chierici - intendiamo dare espressa testimonianza, e chiediamo al Signore la grazia di potervi adempiere in ogni occasione in cui vi saremo chiamati. Preghiamo incessantemente affinché ogni Vescovo della Chiesa cattolica, nessuno escluso, ogni religioso, ogni sacerdote, si impegni in quest'opera di inderogabile testimonianza della verità. A questa preghiera, che affidiamo fiduciosi all'intercessione di Maria Santissima, e alla protezione di S. Giuseppe, invitiamo tutti i fedeli ad associarsi"