Nuova rivelazione su Fatima,
l'apostasia nella Chiesa
di Marco Tosatti
Oggi esce in Spagna un libro di José Maria
Zavala, intitolato “El secreto mejor guardado de Fatima”, il Segreto
meglio custodito di Fatima. E’ un’opera piuttosto ampia, di 330 pagine, in cui
si ripercorre la storia delle apparizioni del 1917, e del Terzo Segreto.
L’autore, convertito al cattolicesimo, devoto di padre Pio, è un giornalista
molto noto in Spagna, e autore di una trentina di opere di storia e religione.
Nel libro c’è anche una conversazione molto interessante con don Gabriele
Amorth, scomparso di recente, che era anch’esso un grande devoto del religioso
di Pietrelcina.
Ma il libro contiene una parte che - se
confermata come autentica - non può non rivelarsi clamorosa.
Racconta José Maria Zavala di aver
ricevuto sulla posta del suo sito web una mail, anonima. Non c’era né testo, né
oggetto; solo un allegato. La mail era nella cartella spam. L’ha aperta, e dopo
un po’ di esitazioni ha aperto l’allegato. Era una lettera manoscritta, in
portoghese, intitolata JMJ. La lettera consta di 24 righe.
José Maria Zavala l’ha fatta tradurre, e poi ha chiesto una perizia calligrafica a una professionista del
settore, Begona Slocker de Arce, perito calligrafo dei tribunali di Giustizia,
riconosciuta dalla Società Spagnola di Grafologia, perita calligrafa diretta
del professore Francisco Alvarez (ex capo della Jefatura di investigazione e
criminalistica della Guardia Civile), professore “tutor” nei corsi di Madrid di
perito calligrafo giudiziario. E con altri titoli ancora.
La perizia, molto dettagliata (occupa
venti pagine di libro) si conclude così: “Il documento
‘dubitado’ (cioè quello da studiare. N.D.R.) a cui ci si riferisce qui come
Terza Parte non rivelata del Segreto di Fatima, è stato realizzato dalla stessa
mano del documento ‘indubitado’ (il testo di riferimento, certamente autentico
N.D.R.) corrispondente alla Prima e alla Seconda Parte del Segreto di Fatima
redatto di proprio pugno da Suor Lucia dos Santos nella sua Terza Memoria del
31 agosto del 1941”.
Ecco il testo, nella nostra traduzione. Abbiamo mantenuto la spaziatura originale. Il testo comincia con le sigle
JMJ, e la data: “Tuy, 1/4/1944”.
E continua così:
“Adesso vado a rivelare il terzo
frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora
ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’,
davanti a una moltitudine che stava lodandolo.
Però c’era una differenza con un vero
Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli occhi del male.
Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo
lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa
dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo, sembrava
come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre
come occhi, aveva un picco sul tetto dell’edificio.
Subito alzammo lo sguardo verso Nostra
Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa, questa lettera può
essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e prima
del 1960.
Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra
angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e trasportata a Fatima.
Poiché il dogma della fede non è
conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a Fatima.
?La cattedrale di Roma deve essere
distrutta e una nuova costruita a Fatima.
Se 69 settimane dopo che questo ordine
sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la città sarà
distrutta.????????
Nostra Signora ci disse che questo è
scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44”.
Così terminava il messaggio. La parte
relativa a Matteo è la seguente:
42. “Gesù disse loro: «Non avete mai
letto nelle Scritture:
‘La pietra che i costruttori hanno
rifiutata
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
ed è cosa meravigliosa agli occhi
nostri’?
43. Perciò vi dico che il regno di Dio
vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.
44. Chi cadrà su questa pietra sarà
sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà”.
Mentre invece la parte relativa a
Daniele è questa:
“24. Settanta settimane sono fissate
per il tuo popolo e per la tua santa
città
per mettere fine all'empietà,
mettere i sigilli ai peccati, espiare
l'iniquità,
portare una giustizia eterna,
suggellare visione e profezia e ungere
il Santo dei
santi”.
Abbiamo contattato José Maria Zavala via
mail, chiedendogli alcuni chiarimenti sul
modo in cui era giunto in possesso del documento, ma ha risposto che
preferisce, vista la delicatezza dell’argomento, e la poca affidabilità dello
strumento di posta elettronica, rispondere a voce, in un incontro che avverrà
nelle prossime settimane.
Se il documento fosse autentico risolverebbe certamente molti degli interrogativi che sono stati posti in
passato sulla completezza dello svelamento, e sulle contraddizioni che sono
emerse durante gli anni, legate a testimonianze di chi aveva letto le memorie
di Suor Lucia, e chi aveva visto il documento. Il testo del libro, per esempio
coinciderebbe con il singolo foglio, visto in controluce nella busta destinata
al Papa, dal vescovo di Leiria-Fatima mons. Venancio. E la possibilità che una
parte del Terzo Segreto riguardasse problemi di fede e di apostasia nella
Chiesa è stata ventilata più volte nei decenni passati. E naturalmente fare
riferimento a una controversia ancora aperta, e che proprio in questi giorni è
tornata di attualità, legata alle presunte dichiarazioni fatte dall’allora
cardinale Ratzinger a un suo amico di antica data, Ingo Dollinger, sacerdote e
professore di teologia.
Se si tratta di un falso, bisogna
riconoscere che è un falso di altissima qualità. E naturalmente si aprirebbe la questione di chi l’ha forgiato, e perché; e
perché l’ha inviato a un giornalista e scrittore così noto in Spagna per la sua
testimonianza professionale ed esistenziale di fede cristiana.
Sarà naturalmente molto interessante
sapere se, e quale eventualmente sarà, la
risposta della Santa Sede agli interrogativi aperti da questo nuovo clamoroso
sviluppo della saga di Fatima. Una conferma di quanto Benedetto XVI avrebbe
rivelato qualche mese fa nel corso di un colloquio privato: “Fatima non è
finita”.