Pubblichiamo l'Editoriale di Settembre 2017
di "Radicati nella fede"
LASCIATE CHE I MORTI
SEPPELLISCANO I LORO MORTI
LASCIATE CHE I MORTI
SEPPELLISCANO I LORO MORTI
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 9 - Settembre 2017
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti,
è ciò che viene a noi in mente mentre leggiamo i
terrificanti dati pubblicati in questi giorni dalla conferenza
episcopale tedesca. Terrificanti davvero per il futuro del
cattolicesimo in quelle terre: nell'ultimo anno (2016) la Chiesa
tedesca ha perso 162.000 fedeli e chiuso 537 chiese. Dal 1996 ad oggi
il numero dei fedeli è crollato de15% e a questo si aggiunge
la chiusura di un quarto delle comunità cattoliche... la diocesi di
Monaco per esempio nell'anno scorso ha avuto un solo candidato al
sacerdozio... potremmo dilungarci in questo tristissimo elenco.
Tutto suona come una beffa: nell'anno
centenario di Lutero, la Chiesa cattolica che si è ammodernata
diventando così simile alla chiesa protestante, deve celebrare il
proprio funerale, constatando il progressivo e inesorabile
assottigliamento della sua presenza.
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti, ci viene da ripetere difronte al progressivo
smantellamento della presenza cattolica anche nelle nostre terre.
Lasciate che la cosiddetta chiesa conciliare,
nata da una presunta nuova pentecoste, faccia il proprio funerale.
Solo che questa chiesa ammodernata, che doveva
invadere il mondo con il suo gioioso annuncio di liberazione, non ne
vuole proprio sapere di seppellire i propri morti: li ha imbalsamati
e finge che stiano tutti bene.
Finge di essere nella primavera di una perenne
pentecoste, mentre si trova nel più gelido freddo invernale.
Ed è tutto il mondo cattolico a vivere il
medesimo declino; e questo lo può constatare chiunque, lì
dove vive. La Chiesa regredisce, lascia libero terreno al paganesimo
più vago e violento; i nostri paesi, dal punto di vista cattolico,
sono dei ruderi della cristianità antica. Eppure nessuno ne parla.
È singolare che tutto il mondo pastoralista
si sottragga a qualsiasi verifica, è questo che fa più impressione
e male.
Hanno inaugurato l'era del Pastoralismo
Dogmatico buttando via il dogma.
Si, è così. In questi decenni è stata
innescata tutta una serie di cambiamenti rivoluzionari e lo si è
fatto in nome di un principio pratico di pastorale. Si è anche
indetto, primo nella storia cristiana, un Concilio Pastorale,
che non voleva proclamare nuovi dogmi né comminare condanne; un
concilio preoccupato di rinnovare il linguaggio della chiesa perché
fosse comprensibile al mondo di oggi, un concilio preoccupato
dell'azione dei cristiani nel mondo, preoccupato della pastorale
appunto.
Solo che questa pastorale, senza dogmi e
anatemi, ha fallito il suo compito: non solo il mondo ha continuato
ad essere mondo senza incontrarsi con la chiesa; ma la chiesa è
letteralmente scomparsa dalla scena di questo mondo a cui ha lasciato
il posto.
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti: è vero, dovremmo preoccuparci d'altro, ma come restare
indifferenti a tanta rovina? È la presenza della chiesa che viene
meno e le anime restano indifese e denutrite, preda dei briganti di
turno. Come restare indifferenti? La chiesa è una e abbiamo ricevuto
tutto da lei; la rovina della sua presenza, anche se causata da
scelte colpevoli, non può giovare ad alcuno.
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti: ma come non soffrire difronte a questo gran funerale che
sembra seppellire il nostro passato fatto di parrocchie e di paesi
cristiani? Come non soffrire difronte al seppellimento delle radici
fisiche che ci hanno generato?
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti: ma mentre accompagnate il funerale della chiesa della
moderna pastorale, non sarebbe possibile con tutta semplicità
riaprire la questione per lasciarsi giudicare dai dati spaventosi di
questi anni? Che senso ha una pastorale che non si lascia giudicare
dai fatti? È già consumata in ideologia. La pastorale ammodernata,
nata senza voler proclamare dogmi e comminare condanne, si è
sostituita al dogma: possibile che non si trovino pastori della
chiesa disposti a discutere di tutto questo? Se non lo faremo,
ma apertis verbis, sarà come lasciare i cadaveri senza sepoltura,
con il rischio di infettare tutto e tutti.
La Pastorale moderna eretta a dogma è in
sostanza la dogmatizzazione dell'agnosticismo: avendo buttato le
verità di fede, espresse con precisione e difese nella Tradizione;
avendole buttate in secondo piano e avendole rese fluide per essere
adattabili a tutte le opinioni in circolazione, il cattolicesimo
ammodernato deve riempire la propria vita con una nuova pastorale: la
pastorale del fare compagnia agli uomini in nome di se stessa,
non in nome della Verità che salva.
È l'agnosticismo, è il vuoto di fede eretto
a pastorale pratica. Per un po' questa pastorale ha illuso i suoi
attori ad essere ancora presenti sulla scena del mondo, ma ora... ora
suona l'ora del rendiconto: questa scelta ha distrutto la
Chiesa.
Ma questi, e sono tanti, si sottraggono a
qualsiasi verifica.
Lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti: mentre soffriamo per tutta questa aria di morte, e
soffriamo perchè amiamo la Chiesa, è urgente fare la
Tradizione, farla concretamente sul campo, senza attardarsi in un
perenne funerale della modernità del mondo e della sua chiesa. Se
non ci mettiamo a farla la tradizione, saremmo solo degli afflitti
del corteo funebre.
Ma mentre viviamo secondo il cattolicesimo
della tradizione, il cattolicesimo di sempre, avremo sempre la
preoccupazione di invocare un libero confronto nella chiesa
sull'attuale disastro.
Non ci piace questo silenzio che non accetta
un confronto, è il silenzio dell'ideologia che non vuole fare i
conti con la realtà.
Il cattolicesimo di sempre, invece, quello del
dogma e degli anatemi per intenderci, con la realtà i conti gli ha
sempre fatti, preoccupato della salvezza delle anime e quindi della
presenza forte e capillare della chiesa.
Non ci piace questo silenzio, indifferente o
colpevole che sia; non ci piace, perché siamo figli della chiesa.