Tiene ancora banco la disgustosa opera del regista Castellucci che insulta e denigra i cristiani. Ne parliamo con il cardinale Renato Raffaele Martino. Eminenza, l'opera di Castellucci denigra, vilipende il volto di Cristo: "quando si mandano certi spettacoli, chiamiamoli tali con molta fantasia, vuole dire che il livello di civiltà è sceso in basso o addirittura si è annullato". In che senso? "la maggioranza degli italiani è di fede cattolica, apostolica e romana. Per lo meno da questo punto di vista, direi che la rappresentazione è gratuitamente volgare. La tolleranza è un valore sacrosanto e da perseguire, ma sia vicendevole, nel senso che si rispettino davvero tutti i simboli religiosi. Negli ultimi tempi, giustamente, si chiede di non offendere il credo di altre fedi, ma almeno rispettino quello che è nel cuore e nelle menti della maggioranza degli italiani". E dice: "da questo punto di vista, i cattolici spesso sono negligenti, nel senso che, forse per mitezza, forse per quieto vivere, non protestano in maniera convincente".
Crede che le autorità pubbliche debbano mandare in scena roba del genere?
"la libertà di espressione e di pensiero sono sacrosante, ma trovano certamente un limite quando si denigra pubblicamente il sentimento religioso. Non sarebbe male che ci ripensino e dicano di no a questa blasfemia".
Ritiene quello di Castellucci spettacolo blasfemo?
"Certo che lo è. Quando si insulta o vilipende il volto di Cristo, simbolo caro non solo ai cattolici, ma a tutti i cristiani, siamo scesi nella più totale barbarie, nella mancanza di sensibilità. E forse anche nell'ignoranza".
I cattolici, una parte di loro,preannuncia messe di riparazione o rosari:
"li incoraggio e fanno molto bene. E' il segno chiaro ed evidente, che quello spettacolo offende Cristo. In questo caso, occorre pregare, ma anche fare sentire tutto il nostro dissenso".
Bruno Volpe