Il Card. Raymond L. Burke in piazza San Pietro in occasione della Marcia per la Vita 2014 |
Card. Burke: no alla Comunione per i pubblici peccatori
Chi
è in situazione di peccato grave e manifesto non può accostarsi alla Santa
Comunione. Lo ha ricordato oggi il card. Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo
Tribunale della Segnatura Apostolica. Intervenendo al
Convegno internazionale dei leaders pro-life di tutto il mondo che si sta
svolgendo oggi a Roma al margine della IV Marcia per la Vita. Il cardinale ha
dichiarato di non poter fare a meno di “sottolineare il grave scandalo causato
da legislatori, giudici e leaders politici che si professano cattolici e si
presentano a ricevere la Santa Comunione e, allo stesso tempo, sostengono e
persino promuovono leggi che violano la legge morale nei suoi aspetti più
fondamentali”. Il cardinale ha poi aggiunto che “la disciplina della Chiesa, dai
tempi di S. Paolo, ha ammonito coloro che perseverano ostinatamente in un
peccato manifestamente grave a non presentarsi alla Santa Comunione. Questa
disciplina non è una punizione, ma il riconoscimento dell’oggettiva condizione
dell’anima della persona coinvolta in tale peccato. Essa previene dal commettere
sacrilegio violando la incomparabile santità del Corpo, Sangue, Anima e Divinità
di Cristo e salvaguarda la comunità cristiana e la comunità più in generale
dallo scandalo consistente nel credere che la violazione della legge morale, in
ciò che per esempio attiene all’inviolabile dignità della vita umana,
all’integrità del matrimonio e della famiglia, e alla libertà di coscienza porta
a credere sia priva di peccato e non rompa gravemente la comunione con Nostro
Signore”. (F. C.)