Un docente del mondo che verrà
di Olivier Conte De La Fere
Dinanzi a tutto quello che sta accadendo
nella Chiesa odierna, negli ultimi cinquant’anni ma in
particolare negli ultimissimi anni e specialmente in questo ultimo pontificato,
mi viene sempre da immaginare cosa potranno mai dire i nostri posteri qualora,
nel frattempo, fosse davvero avvenuto ciò che oggi moltissimi, sempre più, sperano,
auspicano, attendono, ovvero una punizione radicale da parte di Dio di questa
fetida immondizia e l’avvento di una nuova cristianità purificata, secondo
quanto varie profezie sembrano annunciare.
Immaginiamo per un attimo, così per
gioco, la situazione. Immaginiamo che un docente racconti ai
ragazzi di una classe di un’umanità ormai “purificata”, i nostri giorni. Cosa
direbbe, come li descriverebbe?
“In quei tempi (ovvero gli ultimi cinquant’anni e oggi in particolare)
teologi, soprattutto tedeschi e francesi ma non solo, parlavano di una
“nuova Chiesa” da “edificare”, di una “fede matura” (poi divenuta “adulta”)
con cui rileggere i dogmi del passato soggetti ormai a “evoluzione” che li
adattasse ai “segni dei tempi”, quindi di una “nuova teologia”, auspicavano un
nuovo rito più aperto al popolo, ove il centro della Messa non fosse più il
Santo Sacrificio della Croce redentiva ma l’uomo stesso che si autocelebra in
questo sacrificio simbolico dell’umanità tutta (rito che poi è puntualmente
giunto e amministrato nelle lingue volgari), operarono perché fosse rivoltato
di 180° il significato dell’ecumenismo cattolico, trasformandolo in un dialogo
con ogni altra religione e prono ad ogni accomodamento teologico, pisicologico
e umano al fine dell’unificazione religiosa al servizio del nuovo dio
“umanità”;
poi arrivò un successore di Cristo che annunziò una “Nuova Pentecoste”, che
avrebbe iniziato ad avverarsi tramite un nuovo Concilio, chiamato Concilio
Vaticano II, che si prefiggeva non la condanna – come era avvenuto per i
ventuno concili precedenti della Chiesa Cattolica – di qualche errore (e allora
ve ne erano a migliaia), ma di promuovere “gioia e speranza”, umanesimo e
pacifismo, e dialogo interreligioso con a i “fratelli separati” ex eretici
protestanti, fino ad arrivare a coloro che erano, fino a poco tempo prima, i
servi della “sinagoga di Satana”, nel frattempo divenuti “fratelli maggiori”;
poi venne un altro successore di Cristo che trasformò la sacra liturgia
stessa della Chiesa secondo il fine prima detto e abolì il canto gregoriano per
aprire a strumenti musicali come chitarre, tamburelli e oggettistica varia; le
chiese furono svuotate delle immagini sacre cultuali, dei confessionali, degli
inginocchiatoi, il Ss.mo Sacramento fu piazzato in un angolo, le chiese di
nuova edificazione erano sgorbi inguardabili;
poi venne un altro pontefice che organizzò un raduno di tutte le
cosiddette “religioni” (invitando anche esponenti delle religioni pagane,
primitive e anche del buddismo, che religione non è) ad Assisi, creando così
uno “spirito” nuovo e andando poi a rendere omaggio lui stesso, vicario di
Cristo, in sinagoga e in moschea a divinità eterodosse e facendosi iniziare a
riti woodoo con una cacchetta di cammello durante uno dei suoi viaggi in Africa;
lanciò poi in tutta la chiesa la moda dei balli, delle danze, delle feste
liturgiche, della Comunione distribuita in mano, e in nome del dialogo e della
festa scomunicò un vescovo che si opponeva a tutto questo e manteneva l’uso
dell’antico sacratissimo rito di Santa Romana Chiesa, mentre elesse vescovi,
cardinali e teologi apostati alle più alte cariche della Chiesa (uno di loro,
tale von Balthasar, proclamava apertamente che l’inferno è vuoto, mentre un
altro, che lui elevò ad arcivescovo di Milano, negava di fatto la Resurrezione
di Cristo e quindi la sua divinità);
poi venne un altro pontefice, che iniziò timidamente a denunciare questa
deriva, e per di più restaurò la libertà di rito per l’antico rito romano, ma
al contempo non disdegnò ugualmente di rendere omaggio in sinagoga e in
moschea a divinità eterodosse e di incontrare i “fratelli separati” nei
cosiddetti incontri interreligiosi: costui, per altro, si macchiò pure di un
fatto mai accaduto prima, dimettendosi liberamente dall’essere Pietro, come se
si trattasse di un posto dirigenziale di una grande multinazionale.
Poi venne un altro vescovo di Roma, il cui scopo palese era la distruzione, diretta e indiretta, di ogni
oggettività del Depositum Fidei tramite la graduale ma costante affermazione della
pastoralità come regola di adattamento dei dogmi e dei valori morali del
Cristianesimo al mondo contemporaneo, tramite la costante condanna di ogni
forma di tradizione cattolica e fedeltà alla fede di sempre, tramite lo
scioglimento coatto e scandaloso di ordini religiosi fedeli alla dottrina di
sempre, tramite il contatto continuo con i peggiori mostri pubblici e politici
del mondo infernale di allora, tramite il prendersi gioco di decine di milioni
di fedeli che abboccavano e accettavano, divenendo complici, ogni sua malefatta
in quanto accecati dalla papolatria instaurata del pontefice che aveva
preceduto il suo predecessore, il quale aveva fondato una presunta rinascita
della fede pubblica non sulla verità di Cristo ma sul proprio carisma
personale.
E sapete cosa accadde a causa di tutto questo e di molto altro ancora, di cui vi dirò nello
specifico nelle prossime lezioni? Accadde che nella Chiesa della “Nuova
Pentecoste” i preti e le suore ballavano e danzavano, gli ecclesiastici
rubavano i soldi dei fedeli, durante i riti sacri si profanava il Ss.mo
Sacramento con pizzette e dolcetti vari, che in molti luoghi non si pregava più
Cristo e la Vergine Ss.ma ma la divinità comune a tutta l’umanità, che si
negava pubblicamente la Resurrezione e pure l’Incarnazione, che la confessione
veniva sconsigliata, che i crocifissi venivano tolti, che i preti lavoravano ad
orario come impiegati d’ufficio e le loro omelie erano discorsi politici di
stampo socialista e massonico, che assecondavano l’invasione islamica e di
tutti i popoli dell’Europa al fine della distruzione politica, economica,
etnica e umana degli europei e della stessa fede cattolica, che il sesto
comandamento era pubblicamente ritenuto superato dall’affermazione della
libertà individuale, e per conseguenza che nel giro di pochi decenni la chiese
erano vuote, i fedeli ridotti al lumicino, specie nei paesi del nord-Europa,
che interi ordini religiosi scomparivano o vivacchiavano aspettando la morte
degli anziani, che se c’era un ordine rigoglioso per fede veniva distrutto.
Ma tutto questo è ancora nulla: accadde che il clero praticava senza ritegno l’immoralità privata e a
volte pubblica; ma non solo: che molti di questi erano omosessuali e col tempo
lo divennero pubblicamente, al punto da vantarsene e da praticare l’abominio
senza più alcun ritegno alcuno. Ma non solo: non pochi di costoro erano
pedofili incalliti, puttanieri, drogati, ladri, eretici, ribelli a Dio e
schiavi degli uomini. Ma non basta. La cosa più grave di tutte,
paradossalmente, non è ancora elencata in tutto questo e in tantissimo altro
che si potrebbe aggiungere. La cosa più grave di tutte è che tutti costoro,
dinanzi a tutto questo, non solo non si vergognavano, non si pentivano, non
cambiavano, ma, ancora cinquant’anni dopo, come se nulla fosse, come se tutto
fosse normale, continuavano costantemente, come in un mantra, a celebrare e
glorificare quel concilio che era stata la causa dell’apertura del vaso di
Pandora di tutta questa caterva di mali incredibili e inimmaginabili.
È questa, forse, la colpa più grave e intollerabile di tutte queste
generazioni di traditori, apostati, criminali, ladri, depravati, eretici,
infami: l’aver sempre continuato a dire che per fortuna la Chiesa stava
vivendo la sua “nuova pentecoste”, e che loro, per fortuna, non erano come la
Chiesa dei 19 secoli precedenti, che era morta. È senz’altro questa la più
grande di tutte le vergogne infami di quell’epoca: è la negazione
dell’evidenza, che la Chiesa insegna essere peccato imperdonabile, in quanto
commesso contro lo Spirito Santo. E la tragedia finale era che decine di
milioni di buoni cattolici, vittime della papolatria e dell’inganno conciliare,
accettavano tutto questo soffrendo tutta la vita interiormente solo per non
criticare questa banda di criminali servi del demonio e divenivano di fatto
loro complici nella dissoluzione generale.
Ma, grazie a Dio, ragazzi miei, la Madre di Dio ci ha salvati con il
suo intervento, e ora noi siamo liberi da tanti mali e viviamo nell’unica
Chiesa dell’unica Pentecoste, fedeli e obbedienti a un Vicario di Cristo
degnissimo e a un clero purificato. Grazie a Dio, tutto questo infernale
complotto e tradimento è passato”.
Questo immagino che direbbe, in breve, un docente ai suoi alunni nel mondo
cattolico che verrà. Noi attendiamo, preghiamo e lavoriamo perché questo
possa accadere il prima possibile.