IL PADRE CELESTE PARLA ALL'UMANITA'
(Maria Valtorta, quaderni del ’44)
“Continuo a parlare a te, uomo, e a tutti quelli che come te sono adoratori di
idoli bugiardi.
Non c’è bisogno di avere un Olimpo come i pagani dell’antico tempo, per essere
idolatri. Non c’è bisogno di avere dei feticci come le tribù selvagge, per
essere idolatri. Siete idolatri anche voi, e della più obbrobriosa idolatria,
voi che adorate ciò che non è vero, che servite ad un culto che non è che culto
di Satana, che adorate il tenebroso, per non voler chinare il capo traviato e
il più traviato cuore a ciò che fu guida e luce soprannaturale di milioni e
milioni di uomini, che pure furono dei grandi della Terra – e della vera
grandezza del genio e del cuore – i quali, in questa luce e in questa guida
soprannaturali, trovarono la leva della loro elevazione, il conforto della loro
vita e la gioia della loro eternità, ed ai quali il mondo, nonostante la sua
evoluzione continua, guarda ammirando e rimpiangendo di non avere più in sé
quella fede, che fece grandi in Terra e oltre la Terra quei grandi.
Voi, poiché le midolla della vostra anima non sono nutrite di Fede vera e della
conoscenza di quegli eterni Veri che sono vita dello spirito; voi che avete
commesso verso voi stessi il delitto di negare allo spirito creato da Dio la
conoscenza della Legge e della Dottrina data da Dio, e chiamate superstizione
la Religione e definite inutili le forme di essa; voi trovate di esser
superiori anche a quei grandi che, secondo voi, non vanno assolti dalla colpa
di aver immiserito se stessi al livello di una donnicciola ignorante per aver
avuto ossequio alla Chiesa e obbedienza alla religione, che altro non è che la
somma della mia Legge e della Dottrina del Figlio mio, culto, perciò, vero ad
un Dio vero, le cui manifestazioni sono innegabili e sicure. Tutte: dal Sinai
al Calvario, dal Sepolcro squarciato da forza divina ai mille e mille miracoli
che nel corso dei secoli, come parole di fuoco che non si spegne, di oro fuso
che non si offusca, hanno scritto nel tempo le glorie di Dio e la Verità del
suo Essere.
E come folli che gettino in mare degli splendidi gioielli, raccogliendo
preziosamente dei ciottoli o rigettino dei cibi sani per empirsi poi la bocca
di lordure, per la Religione di Dio che rifiutate, non trovandola degna di voi
– pseudo-superuomini dalla mente insatanassata, dal cuore corrotto, dallo
spirito venduto, idoli, a vostra volta, dai piedi di creta (Daniele 2,31-36) –
per la Religione respinta accogliete poi il demoniaco culto del Nemico di Dio e
vi fate ministri e proseliti di esso.
Eccoli i criticoni del mio culto, eccoli i giudici della mia Chiesa, eccoli gli
accusatori dei miei ministri, eccoli i sindacatori dei miei fedeli! Trovano nel
culto, nella Chiesa, nei sacerdoti, nei fedeli, oggetto di scherno e mezzo di
avvilimento. Poi, loro che dicono che l’uomo non ha bisogno di culto, non ha
bisogno di sacerdoti, non ha bisogno di cerimonie per corrispondere con Dio, si
fanno un loro culto tenebroso, occulto, carico di tutto un cerimoniale segreto,
rispetto al quale quello palese, solare del mio culto è nulla. Si fanno dei
ministri di esso, uomini corrotti e traviati quanto loro, nei quali credono con
fede cieca, e prendono per voci e manifestazioni di Dio gli istrionismi di
questi posseduti da Satana. Si fanno proseliti – e come osservanti! – di questa
parodia oscena di culto, di questa menzogna sacrilega.
Eccoli, eccoli quelli che al posto del Dio santo, del Salvatore eterno, mettono
la Entità e le entità infernali e a quelle curvano fino a terra la loro cervice
e la loro schiena, che non reputano degno di un uomo curvarsi davanti ad un
vero altare, sul quale la mia Gloria trionfa, e splende la Misericordia del mio
Figlio e fluisce vivificante l’Amore dello Spirito, ed esce Vita e Grazia da un
Tabernacolo e da un Confessionale, non perché un uomo, pari a voi come materia,
ma fatto depositario di un potere divino dal Sacerdozio, vi dà una piccola
forma di pane azzimo e vi pronuncia una formula di umane parole, ma perché quel
poco pane è il mio Figlio vivo e vero come è in Cielo alla mia destra col suo
Corpo e Sangue, Anima e Divinità, e quelle Parole fanno piovere il suo Sangue,
che ha dolore di aver effuso per tanti di voi, sacrileghi spregiatori di Esso,
come pioveva dall’alto della sua Croce su cui il mio amore per voi lo aveva
inchiodato.
Ma non riflettete, o pseudo-superuomini fatti di putrido fango che nessuna luce
nobilita, alla vostra inconcruenza? Respingete Dio e adorate gli idoli di un
culto osceno e demoniaco. Dite di venerare e di credere nel Cristo e poi
fuggite dalla sua Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana; mettete una croce là
dove chiamate il nemico della Croce e del Crocifisso santo. E’ come se su quella
Croce sputaste il rigurgito del vostro interno.
E che ci vedete di grande nei vostri sacerdoti da burla? Nella massa dei miei
sono molti sui quali vi è da fare appunti. Ma, e i vostri? Quale dei vostri è
“santo”? Lussuriosi, crapuloni, menzogneri superbi sono i migliori, delinquenti
e feroci i peggiori. Ma di meglio fra i vostri non avete. Né potreste avere,
perché se fossero onesti, casti, sinceri, mortificati, umili, sarebbero dei
santi, ossia dei figli di Dio, e non potrebbe Satana possederli per traviarvi
attraverso di essi.
Dopo anni ed anni che si dicono “mezzi” in mano a Dio, hanno migliorato la loro
natura? No. Tali erano, tali restano, se pure non peggiorano. Ma non sapete che
il contatto di Dio è continua metamorfosi che fa di un uomo un angelo? Quale
consiglio buono, risultato poi corrispondente ai fatti, vi hanno mai dato?
Nessuno. Ad uno dicono una cosa e ad un altro un’altra sullo stesso argomento,
poiché sono zimbello di Satana e poiché io, io Potere supremo, confondo le loro
idee di tenebre col fulgore insostenibile della mia Luce, che essi non possono
sopportare. Essa Luce è solo gioia e guida ai figli miei che con essa in cuore
spaziano, non per potere proprio ma per potere di essa, nei tempi futuri, e con
gli occhi dello spirito vedono, e con le orecchie dello spirito odono ciò che è
segreto di Dio, futuro dell’uomo, e dicono in mio nome ciò che lo Spirito pone
sulle loro labbra, mondate dall’amore e fatte sante dal dolore.
Indovini, astrologi, sapienti e dottori del satanismo che il mio Figlio
condanna e che Io copro di doppia condanna, di triplice condanna – perché la
vostra religione satanica, che si camuffa di nomi pomposi ma altro non è che
satanismo, è peccato contro Me, Signore del Cielo e della Terra, davanti al
quale non c’è altro Dio, è offesa al Figlio, Salvatore dell’uomo rovinato da
Satana, è offesa allo Spirito Santo con la vostra negazione alla Verità
conosciuta – sappiate che io rendo stoltezza la vostra scienza occulta e
preparo i rigori di un futuro eterno per voi, che non avete voluto il Cielo ma
l’Inferno per vostro regno e avete voluto Satana, non Dio, per vostro
pontefice, re e padre”.