sabato 7 novembre 2015

tutte le luci prima di quanto crediamo, si riaccenderanno....


A TRENTO IL SACRAMENTO
STA SPEGNENDOSI

ORA VIENE LA NOTTE.


Sì, niente perdita di tempo con le squallide storie di vaticanismo: hanno solo il compito di rimestare il torbido e metterci al servizio con le migliori intenzioni delle peggiori cose. E' un ambito avvelenato fatto apposta per confondere, dividere e disperare.

Disperazione, calunnie, oscenità, sacrilegio, eresie, confusione, divisione.

Scusate tanto: a rileggere l'Esorcismo Maggiore di Leone XIII a chi viene attribuita la paternità di tutte queste cose? A uno soltanto: LUCIFERO. Lui è qui, in questo momento della storia ecclesiastica, è dentro la chiesa e ovunque, e Dio lo permette. E tutti siamo sue potenziali vittime, e tutti senza accorgerci possiamo diventarne strumenti.




Ma non lo vedete? Siamo cattolici, e in un momento così duro, proprio noi siamo diventati nemici tra di noi: non ci possiamo fidare nemmeno di noi stessi. Se io conto i miei peggiori nemici: sono tutti cattolici, o apparentemente tali.


Ma io persisto nel mio proposito di non parlare di vaticanismo, e concentrarmi sull'essenziale, al costo di dimezzare anche i lettori del mio sito. Non mi importa: lo so, il vaticanismo tira, certo: all'inferno.


Sì, sono consapevole, vedo, sento la grande immane catastrofica confusione. So che siamo sull'orlo dell'abisso: per questo ho cominciato anche io, recalcitrante com'ero a certe pratiche, a recitare tutto il giorno il rosario, spezzettandolo.


Di un'altra cosa sono consapevole: che tutto, tutto quanto, dentro e fuori la chiesa, questa persecuzione interna ed esterna verso i cattolici coerenti, tra cattolici, tutto quanto mira a una e una sola cosa: IL SACRILEGIO SUPREMO: SPEGNERE LA LUCE ROSSA DEL SANTISSIMO.

 MIRA: AL SACTA SANCTORUM.

 AL SACRAMENTO.


E' contro di lui che le quadrate legioni mondane ed ecclesiali marciano compatte senza poterlo ammettere, ma i fatti stessi denunciano le intenzione, anche quelle meno consapevoli. IL SANTISSIMO.


Mi diceva poco fa un'amica con la quale mi sono anche un poco alterato, dopo che mi ha mandato le ultime sui Francescani dell'Immacolata contro i quali adesso si è saputo quanto sempre io ho scritto, che è il papa quello che ce l'ha con loro, dicevo a lei che "stai perdendo la tua proverbiale calma".


Poi l'ho capita, ho capito il suo dramma che è dramma di questo momento, e ancora peggio lo sarà nell'anno a venire, di tutta la cattolicità:

 <>.


Certo, sì, la capisco: quando stetti alcuni giorni, nel 2009 a Udine, ebbi la stessa medesima sensazione: qui, mi dissi, girando per le chiese della città, si respira aria di rivolta, aria fredda, aria luterana.

 Lo so, certo, mica no: è la marcia ininterrotta iniziata molti anni fa e che sta raggiungendo il climax perfetto: l'abominio della desolazione. So che stiamo per viverlo nella sua pienezza, mentre la luce sembrerà spegnersi ovunque.


Se disperassi per questo, però, sarei io stesso caduto vittima del demonio, padre della disperazione che disperde la fede. E invece no: ho paura, certo, ma sono ottimista. TUTTE LE LUCI PRIMA DI QUANTO CREDIAMO, SI RIACCENDERANNO.


Che Dio ci aiuti: che non sia troppo lunga questa agonia, troppo oscura questa notte. Che ha da passà...

tratto da Il Mastino: https://www.facebook.com/PapalePapalecom-Raccontare-on-the-road-la-Chiesa-263211517026768/