A TRENTO IL SACRAMENTO
STA SPEGNENDOSI
ORA VIENE LA NOTTE.
Sì,
niente perdita di tempo con le squallide storie di vaticanismo: hanno solo il
compito di rimestare il torbido e metterci al servizio con le migliori
intenzioni delle peggiori cose. E' un ambito avvelenato fatto apposta per
confondere, dividere e disperare.
Disperazione,
calunnie, oscenità, sacrilegio, eresie, confusione, divisione.
Scusate
tanto: a rileggere l'Esorcismo Maggiore di Leone XIII a chi viene attribuita la
paternità di tutte queste cose? A uno soltanto: LUCIFERO. Lui è qui, in questo
momento della storia ecclesiastica, è dentro la chiesa e ovunque, e Dio lo
permette. E tutti siamo sue potenziali vittime, e tutti senza accorgerci
possiamo diventarne strumenti.
Ma
non lo vedete? Siamo cattolici, e in un momento così duro, proprio noi siamo
diventati nemici tra di noi: non ci possiamo fidare nemmeno di noi stessi. Se
io conto i miei peggiori nemici: sono tutti cattolici, o apparentemente tali.
Ma
io persisto nel mio proposito di non parlare di vaticanismo, e concentrarmi
sull'essenziale, al costo di dimezzare anche i lettori del mio sito. Non mi
importa: lo so, il vaticanismo tira, certo: all'inferno.
Sì,
sono consapevole, vedo, sento la grande immane catastrofica confusione. So che
siamo sull'orlo dell'abisso: per questo ho cominciato anche io, recalcitrante
com'ero a certe pratiche, a recitare tutto il giorno il rosario,
spezzettandolo.
Di
un'altra cosa sono consapevole: che tutto, tutto quanto, dentro e fuori la
chiesa, questa persecuzione interna ed esterna verso i cattolici coerenti, tra
cattolici, tutto quanto mira a una e una sola cosa: IL SACRILEGIO SUPREMO:
SPEGNERE LA LUCE ROSSA DEL SANTISSIMO.
MIRA: AL SACTA SANCTORUM.
AL SACRAMENTO.
E'
contro di lui che le quadrate legioni mondane ed ecclesiali marciano compatte
senza poterlo ammettere, ma i fatti stessi denunciano le intenzione, anche
quelle meno consapevoli. IL SANTISSIMO.
Mi
diceva poco fa un'amica con la quale mi sono anche un poco alterato, dopo che
mi ha mandato le ultime sui Francescani dell'Immacolata contro i quali adesso
si è saputo quanto sempre io ho scritto, che è il papa quello che ce l'ha con
loro, dicevo a lei che "stai perdendo la tua proverbiale calma".
Poi
l'ho capita, ho capito il suo dramma che è dramma di questo momento, e ancora
peggio lo sarà nell'anno a venire, di tutta la cattolicità:
<>.
Certo,
sì, la capisco: quando stetti alcuni giorni, nel 2009 a Udine, ebbi la stessa
medesima sensazione: qui, mi dissi, girando per le chiese della città, si
respira aria di rivolta, aria fredda, aria luterana.
Lo so, certo, mica no: è la marcia
ininterrotta iniziata molti anni fa e che sta raggiungendo il climax perfetto:
l'abominio della desolazione. So che stiamo per viverlo nella sua pienezza,
mentre la luce sembrerà spegnersi ovunque.
Se
disperassi per questo, però, sarei io stesso caduto vittima del demonio, padre
della disperazione che disperde la fede. E invece no: ho paura, certo, ma sono
ottimista. TUTTE LE LUCI PRIMA DI QUANTO CREDIAMO, SI RIACCENDERANNO.
Che
Dio ci aiuti: che non sia troppo lunga questa agonia, troppo oscura questa
notte. Che ha da passà...
tratto da Il Mastino: https://www.facebook.com/PapalePapalecom-Raccontare-on-the-road-la-Chiesa-263211517026768/
tratto da Il Mastino: https://www.facebook.com/PapalePapalecom-Raccontare-on-the-road-la-Chiesa-263211517026768/