Quando il sole danzò
Facciamo dunque un po’ di cronaca. Prima quella di un secolo fa, poi l’attuale.
A Fatima il 13 ottobre 1917 migliaia di persone (chi dice trentamila, chi centomila) riunite nella Cova da Iria videro il sole spostarsi nel cielo e cambiare colore, per almeno dieci minuti. Era stata proprio la Madonna ad annunciare ai tre giovanissimi veggenti un evento prodigioso in occasione dell’ultima apparizione, e così fu, con tanto di testimonianze anche da parte dei più increduli e scettici, come il giornalista Avelino de Almeida, inviato del quotidiano anticlericale «O Seculo», che ci ha lasciato una descrizione dettagliata: «Dalla strada, dove i carri erano tutti raggruppati e dove stavano centinaia di persone che non avevano il coraggio sufficiente per attraversare il terreno reso fangoso dalla pioggia, vedemmo l’immensa folla girarsi verso il sole che apparve al suo zenit, chiaro tra le nuvole. Sembrava un disco d’argento, ed era possibile guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse stata un’eclisse. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente più vicina cominciò a gridare: miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia! Davanti agli occhi estasiati delle persone, il cui comportamento ci riportava ai tempi della Bibbia e le quali ora contemplavano il cielo limpido, sbalordite e a testa scoperta, il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di qualsiasi logica scientifica, il sole “danzò”, secondo la tipica espressione dei contadini».
Cent’anni dopo, anche se siamo nell’era della comunicazione, non abbiamo una descrizione altrettanto accurata. Abbiamo soltanto un filmato amatoriale e sette fotografie diffuse dalla Conferenza episcopale nigeriana. Che ci mostrano un fenomeno in parte simile e in parte diverso da quello di Fatima. È simile perché anche questa volta il sole si muove e appare come un disco d’argento, osservabile a occhio nudo. Però più che una rotazione e uno spostamento c’è una rapida pulsazione, simile a quella di un grande flash.
Chi è esperto di tecniche fotografiche sostiene che un effetto del genere è facilmente ottenibile, anche con un semplice telefonino, perché si tratta della conseguenza della messa a fuoco. In proposito non saprei che dire. Nel video e nelle foto disponibili si notano alcune persone che sollevano lo sguardo verso il cielo e sembrano piuttosto impressionate. Ma soprattutto c’è la conferma arrivata dalla Conferenza episcopale nigeriana, che nella propria pagina Facebook il 15 ottobre ha scritto: «History has repeated itself here in Benin City, Nigeria, during the National Marian Congress. Just like what happened 100 years ago at Fatima, Portugal, reoccurred on 13th October, 2017. What a great miracle from our mother Mary, Our Lady of Fatima».
Come si vede, si parla apertamente di miracolo e di ripetizione di quanto avvenuto cent’anni fa a Fatima.
C’è da precisare che il 13 ottobre scorso i vescovi nigeriani avevano dato appuntamento ai fedeli a Benin City, nel centenario dell’ultima apparizione di Fatima, per rinnovare l’atto di consacrazione della nazione al Cuore Immacolato di Maria e impetrare il dono della pace per un paese, la Nigeria appunto, che cinquant’anni dopo la guerra del Biafra è ancora attraversato da forti tensioni etniche, secessioniste e sociali, ma anche funestato dalle azioni dei terroristi di Boko Haram, organizzazione jihadista sunnita diffusa nel nord della Federazione.
Con Fatima e Benin City possiamo considerare esauriti i casi di «danza del sole» legati a eventi mariani? No.
Quanto avvenuto in Nigeria rimanda ad altre apparizioni in terra africana, quelle di Kibeho (Ruanda), dove la Madonna, a partire dal novembre del 1981, è apparsa più volte a sei ragazze e un ragazzo mostrando loro le terribili immagini dei massacri poi realmente avvenuti nel 1994, nel corso del conflitto tra Tutsi e Hutu.
In quelle apparizioni Maria invitò non solo il popolo ruandese ma l’umanità intera alla conversione, alla preghiera, al digiuno, all’amore verso Dio e il prossimo, così da raggiungere l’unità e la pace, e ammonì: «Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di sua Madre. Pregate il rosario, specialmente i misteri dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi… Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrare la vera strada».
Ebbene, a Kibeho, dopo che le apparizioni furono riconosciute dalla Chiesa e fu anche costruito un santuario, il 31 maggio 2003, in occasione della consacrazione del nuovo tempio, molti fedeli presenti riferirono di aver assistito a un altro miracolo del sole: in questo caso videro roteare attorno al disco solare un astro più piccolo, simile alla luna, in mezzo a uno sfolgorio multicolore.
Il sole però ha danzato anche una quarta volta, e l’episodio risulta particolarmente rilevante perché ha avuto come protagonista un papa, Pio XII. Siamo nel 1950, alla vigilia della proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria in cielo (l’ultimo dei dogmi proclamati dalla Chiesa cattolica), quando, alle quattro del pomeriggio del 30 ottobre, papa Pacelli, come si può leggere in un appunto autografo, mentre passeggia nei giardini vaticani vede il sole apparire «come un globo opaco giallognolo, circondato tutto intorno da un cerchio luminoso». È però possibile fissare lo sguardo sul disco «senza riceverne la minima molestia». Inoltre il papa afferma che il sole «si muoveva all’esterno leggermente, sia girando, sia spostandosi da sinistra a destra e viceversa. Ma nell’interno del globo si vedevano con tutta chiarezza e senza interruzione fortissimi movimenti».
Lo stesso fenomeno, riferisce Pio XII, avvenne l’indomani, 31 ottobre, così come il 1° novembre, nel giorno della definizione del dogma dell’Assunta, e infine un’ultima volta l’8 novembre. Da allora il papa cercò più volte, nello stesso luogo e alla stessa ora, di scorgere qualcosa di simile nel sole, ma invano.
Nell’appunto Pio XII non usa mai la parola «miracolo», ma è chiaro che il fenomeno lo colpì moltissimo. Tuttavia preferì non pubblicizzarlo, tanto che quando il cardinale Todeschini, un anno dopo, gli chiese di parlarne in occasione di una visita a Fatima, gli rispose: «Lascia stare, non è il caso».
Ma perché a Fatima come a Kibeho, in Nigeria come in Vaticano, il sole si è mosso?
Secondo suor Lucia, nella penultima delle apparizioni di Fatima, quella del 13 settembre 2017, la Madonna spiegò: «In ottobre farò il miracolo affinché tutti credano». In Portogallo e, per analogia, in Ruanda il sole avrebbe dunque danzato per indurre le persone a credere alle apparizioni, mentre nel caso di Pio XII e di Benin City sembra piuttosto che la «danza» sia avvenuta in segno di compiacimento per le iniziative prese dalla Chiesa.
Al di là dei «miracoli del sole», quelle che contano sono comunque le richieste di Maria: pregare (specialmente il rosario), digiunare, impetrare la grazia del pentimento, smettere di offendere Dio, non distrarci, non perderci, non smarrire la strada.
Come ha detto padre Chris N. Anyanwu, direttore delle comunicazioni della Conferenza episcopale nigeriana, «siamo convinti che qualunque cosa la nostra Madre Benedetta chieda a Gesù per noi, verrà concesso».
Aldo Maria Valli