Intervista di Bruno Volpe a Don Davide Pagliarani
La chiesa cattolica ricorda la memoria di San Pio V, un Papa che ha lasciato il segno nella storia, un glorioso e luminoso Pontefice che la saggezza della Chiesa ha elevato alla gloria degli altari. Ricordiamo la figura di questo Papa e Santo con don Davide Pagliarani, Superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Don Davide, che cosa risalta maggiormente in San Pio V?: " ebbe molti meriti anche storici, ma quello che maggiormente mi preme evidenziare, fu la sua saggezza liturgica". In che cosa si concretizza?: " in verità lui non creò alcun messale,perché la messa non si scrive dal nulla, ma riordinò con cura anni di tradizione dando molta disciplina, ragion per cui sarebbe meglio definire il messale antico non come di San Pio V, ma gregoriano". Una messa che ha forgiato intere generazioni di fedeli: " il suo fu un bel libro liturgico che ha sfidato i secoli, ed é la messa di sempre, di ieri, di oggi e di domani. Lui non crea, ma restaura la tradizione, di questa resturazione abbiamo bisogno oggi, in tempi di assoluta anarchia teologica e liturgica".
Ritiene compatibile il vecchio messale con quello del Novus Ordo?: " le due liturgie sono del tutto incompatibili e non possono convivere nella stessa chiesa per una diversa concezione ecclesiologica che ne é alla base. La messa antica rispetta la fedeltà alla tradizione, quella del Novus Ordo, che ha fallito, é una messa creata chirugicamente a tavolino, con i dosaggi degli esperti, per non scontentare nessuno e la si può definire una messa protestante, non accettabile dal punto di vista cattolico. Per noi la sola messa valida é quella antica e su questo non esistono vie di mezzo".
Chi fu storicamente San Pio V?: " in tempi di relativismo e di finto dialogo, egli rappresentò il Papa della fermezza della fede, del Rosario. Il Papa di Lepanto che con la sua preghiera seppe salvare l ' Europa e il mondo occidentale, dalla catastrofe turca e quindi dall' Islam. Dobbiamo essere sempre grati a San Pio V".
Ultimamente un quotidiano nazionale ha pubblicato le finte confessioni di una giornalista che é andata in giro per Roma, dichiarandosi lesbica. Poi ha pubblicato le varie risposte dei preti: " un atto sacrilego, disdicevole e da condannare. Una vergogna e spero che i responsabili della Chiesa protestino e prendano una posizione chiara contro questa infamia". Detto questo, sorprendono le diversità dei sacerdoti nelle risposte: " la risposta era una sola: tu sei in peccato, perché la omosessualità al maschie o al femminile é un peccato che grida vendetta davanti a Dio. La assoluzione si può amministrare solo dietro la presenza di un reale e concreto pentimento, consistente nella volontà di cambiare vita".
Come spiega la posizioni diverse dei vari ministri?: " non mi meravigliano. Fa parte del relativismo della Chiesa di oggi nella quale manca una teologia ufficiale ed uniforme ed ognuno dice la sua. In questo clima rilassato e protestante, la forza del magistero unico e decretato dal papa, é svanita, stessa cosa che accade nella liturgia. Non ha senso parlare di abusi liturgici, quando il vero grande abuso é stata la riforma".
Le piace la cripta dove hanno traslato le spoglie mortali di Padre Pio?: " attenzione. La Chiesa ha sempre deicato alla glroria di Dio elegenza e decoro, anche solennità e ha fatto bene, anche se le chiese moderne non sempre rispecchiano questo concetto.Ma la cripta di Padre Pio mi pare di cattivo gusto,pacchiana e ricorda un tempio islamico od orientale".