di Marcello Veneziani
Nel giro di poche ore l'Ue si dimentica delle festività critiane e si rifiuta di equiparare le vittime del comunismo a quelle del nazismo. E se ne frega se attaccano le chiese in Nigeria e nelle Filippine
Per l’Unione europea il Natale non esiste, la Pasqua nemmeno, e se uccidono i cristiani in Nigeria e nelle Filippine, come è accaduto nel giorno di Natale, chi se ne frega, la cosa non ci riguarda. I cristiani saranno una setta del posto. Noi europei ci occupiamo di misurare le banane, mica di religioni, superstizioni, stragi e amenità varie. Noi siamo civili, lavoriamo in banca, mica pensiamo alle festività religiose. E poi in questi giorni la Commissione europea non lavora, è in vacanza natalizia, anche se non si sa ufficialmente la ragione di queste festività, sarà l’anniversario dell’euro o l’onomastico di Babbo Natale... Non sto vaneggiando per overdose di spumanti e panettoni. È stata diffusa in milioni di copie e in migliaia di scuole, in tutta Europa e forse anche nei Paesi islamici, l’agenda ufficiale dell’Europa, firmata della Commissione europea. Nel diario europeo, che mi è capitato di vedere, c’è traccia delle più estrose festività relative alle più minoritarie religioni, ma non c’è alcun riferimento alle festività antiche, canoniche e ufficiali della cristianità europea. Non si sa perché festeggiamo Natale e le altre festività religiose, nulla è accennato sull’agenda che ricordi la Natività, la Resurrezione e tutto il resto, nulla che segni in rosso una santa festività. Ma quale Natale, Pasqua, Epifania, diceva Totò, a cui evidentemente si ispira l’Unione Europea. L’ha fatto notare, protestando, il ministro degli Esteri Frattini, ma in questi giorni l’Unione europea è chiusa per inventario merci (non esistendo il Santo Natale) e dunque la protesta affonda nel vuoto vacanziero di questa vuota Europa. A ragion veduta possiamo perciò accusare l’Unione europea di negazionismo. L’Unione europea è un’associazione vigliacca di smemorati banchieri fondata sul negazionismo. Nel giro di poche ore, l’Unione europea ha infatti negato le festività cristiane e dunque la sua tradizione principale ancora viva da cui proviene e nel cui nome ha un calendario e un sistema di festività. Ed ha pure negato ai Paesi dolorosamente usciti dal comunismo il diritto di considerare i loro milioni di vittime sullo stesso piano delle vittime del nazismo. Come sapete, la Commissione europea ha negato che si possano equiparare gli stermini comunisti a quelli nazisti e possa dunque scattare anche per loro il reato di negazionismo. Pur avendo commesso «atti orrendi», i regimi del gulag, secondo la Commissione europea, «non hanno preso di mira minoranze etniche». E che vuol dire, sterminare i borghesi o i contadini è meglio che sterminare gli appartenenti a una razza? Uccidere chi non la pensa come te è un crimine meno efferato che uccidere chi è di un’altra razza? Tra le fosse di Katyn, le foibe e le camere a gas di Dachau, qual è la differenza etica, giuridica ed umana? Tra chi nega gli stermini di popolazioni civili di Paesi invasi dal comunismo e chi nega gli stermini etnici, qual è la differenza? È ideologica, signori, puramente ideologica. Come ideologica è la negazione delle tradizioni cristiane più popolari. Non parliamo infatti del dogma trinitario o di altri quesiti teologici, qui parliamo di Natale e Pasqua, avete presente? Alla base dell’Europa c’è un negazionismo vigliacco e bugiardo, che non è solo quello di negare alcuni colossali orrori per riconoscere e perseguirne degli altri; ma negare l’Europa stessa, la sua vita, il calendario che scandisce i suoi giorni, la sua realtà e la sua verità, la sua tradizione e la sua storia. Il negazionismo dell’Unione europea è ancora più grave del negazionismo elevato a reato: perché non nega solo alcuni orrori, ma nega anche in positivo la storia, la provenienza, la vita europea. Del suo passato l’Unione resetta tutto,difende solo la memoria della Shoah, e poi cancella millenni di civiltà cristiana, millenni di natali e pasque, orrori del comunismo e di altre tirannidi. Che schifo. Io non ho ancora capito a che serve l’Unione europea fuori dall’ambito economico. Non è un soggetto politico che esprime posizioni unitarie, non ha un governo passato dal consenso del popolo europeo, la sua stessa unione non fu voluta o almeno ratificata da un referendum costitutivo del popolo sovrano. Non è un soggetto culturale e civile perché non fa nulla per affermare, difendere o valorizzare l’identità europea, anzi fa di tutto per negarla. Non ha una sua carta costituzionale dove declina le sue generalità storiche, le sue affinità ideali, i suoi principi, le sue provenienze civili e religiose. Non ha una sua politica estera unitaria o una strategia internazionale, e non si occupa di stragi dei cristiani, semmai si agita solo se c’è una donna condannata a morte per aver ucciso il marito in Iran. Insomma, l’Europa non è mai nata e ha paura pure della sua ombra. Esiste solo un sistema monetario unico, un sistema di dazi e di regole, di banche e di finanziamenti. È un ente economico, un istituto per il commercio. Per questo l’Unione europea non esiste, abbiamo ancora la Cee, la Comunità economica europea. Anzi non sprechiamo la parola comunità per un consorzio economico, torniamo al Mec, Mercato europeo comune. L’Europa è un morto che cammina.
fonte: Il Giornale