I "criteri" smossi dalla pazientissima documentazione di Enrico e Redazione di Messainlatino ( su tutta la vicenda che da tempo accompagna il MP sulla Sacra Liturgia, nonchè di Summorum Pontificum del 2007), sono davvero sostanziosi, e altrettanto ragionevoli le ultime domande a chiusura del testo che, proprio perchè domande, ci lasciano sempre un barlume di speranza...
Io non so se davvero in internet possa leggere qualche Vescovo o qualcuno che lavora alla Santa Sede, ma affido ugualmente al mio Angelo Custode questa Testimonianza che si fa anche Supplica, affinchè raggiunga chi deve:
con fiducia in Cristo.... vorrei associare tale speranza a quella provata in questi giorni...
sposata da 27 anni il marito mi è diventato "non praticante"....
tuttavia ha lasciato a me di coltivare in famiglia quella speranza, rispettandola, di poter crescere i figli nella fede Cattolica praticante...e a me di poter realizzare quella forte Vocazione che sentivo nel divenire Catechista, esercitando così questa missione da ben 23 anni e di realizzare persino la vocazione domenicana con santa Caterina da Siena entrando nel Terz'Ordine da 18 anni...
Noi abbiamo "riscoperto" il così detto oramai "mondo della TRADIZIONE", (ben consapevoli di quanto sia errato l'uso di certe etichette) ... soltanto una decina d'anni fa, e soltanto dopo il Summorum Pontificum siamo andati alla Messa nella forma "straordinaria" per la prima volta a Trieste....
L'amico Don Camillo poi ci fece il più bel regalo di Natale due anni fa..... quando celebrò per noi questa Sacra Liturgia nel giorno in cui la Luce della Vita Vera cominciava ad irradiarsi nella nostra Famiglia....
In questo settimo trasferimento siamo approdati a Venezia e non ritengo un "caso" inutile il fatto che ci sia stata data l'opportunità di conoscere la FSSP (san Pietro) e di poter frequentare più "ordinariamente" ciò che viene ripetuto essere (incomprensibilmente) "straordinaria"....
Infatti, soddisfacendo ogni Domenica il Precetto Festivo con la Messa nella forma antica, come si può considerarla "straordinaria" se tale Precetto è nell'ordinarietà del dovere del Cattolico?
Non voglio neppure cercare risposta, la lascio al Buon Dio che a tutto vede e provvede soprattutto alle nostre necessità spirituali.
Venendo al dunque mio marito soffre da anni di attacchi di panico....
ci soffre dall'adolescenza ed è probabile, secondo lui stesso, che questi attacchi di panico invece di avvicinarlo al Signore, lo hanno allontanato e questo perchè, seppur lui stesso ammette la sua pigrizia, non ha trovato nella Liturgia qualche stimolo o qualcosa che potesse aiutarlo....non ha trovato in quelle, seppur rare volte che ha consultato un sacerdote, una soddisfacente risposta, stimolo, che potesse aiutarlo a superare i tanti ostacoli che si sono accumulati lungo il suo cammino.
Quando partecipò a questa prima Messa celebrata da Don Camillo, mi confessò che non c'aveva capito nulla, ma tuttavia quell'amore per il LATINO conosciuto con gli studi classici, lo avevano in qualche modo "risvegliato" se non altro ad una attenzione mai più provata... e per la prima volta si era reso conto che il "protagonista" di quella celebrazione non era l'amico Don Camillo, ma Qualcun Altro che egli rendeva Presente.
Mio marito segue con me spesso le letture qui in internet, e di recente parliamo in casa anche di questi temi ecclesiali, ed ho notato una crescente partecipazione.
Ieri il "miracolo"!
Dopo l'ennesimo attacco di panico ha accettato di venire con me alla Messa celebrata da Padre Konrad....
Al termine della Messa, ringraziando e salutando il reverendo Padre, gli ha detto: "Io non ci capisco molto, ma una cosa è certa! Finalmente una Messa come Cristo comanda!!"
Nel sondare le sue impressioni ha detto esplicitamente che descrivere cosa si prova durante questa Liturgia è impossibile perchè "ti smuove dentro qualcosa che riguarda il senso del sacro fino in fondo, fino a provare quella sensazione che Dio esiste davvero...."
Mio marito ha tenuto subito a dire che non si tratta di emozionalismo (mi è piaciuto questo immediato chiarimento ), tanto meno di sensazionalismo, ma di VERO CULTO...
Lui è "obbligato" istituzionalmente a partecipare, ogni tanto soprattutto nei Precetti Festivi come il Natale, Pasqua, la Festa di san Matteo, ecc... a delle Messe per lavoro....come rappresentante della divisa che indossa....e mi spiegava ieri, appunto, come la Messa moderna sia diventata, a questo punto, una sorta di "obbligo creativo" dove il protagonista è sia il prete che celebrando assume di se ogni attenzione, sia l'assemblea la quale deve rispondere ad una sorta di programma prestabilito, altrimenti la Messa "non fa il suo effetto"....
al contrario, alla Messa nella forma straordinaria ha avvertito che il Protagonista non era Padre Konrad, ma Qualcun'Altro che pur non vedendo, ne "sentiva una Presenza Sacra, MISTICA", una Presenza rivelata dai gesti e DAL SILENZIO del Celebrante che interagiva con l'Assemblea non in quanto protagonista, ma in quanto lì ad ACCOGLIERE il Mistero....
Le sue non sono state semplici "impressioni" ma potrei dire "apprensione" nel senso più positivo possibile.
Un uomo che nella sua vita ha raggiunto i massimi livelli di grado.... che ha messo su una famiglia Cattolica, che combatte la "buona battaglia" non solo per le Istituzioni e per i cittadini, ma anche verso se stesso per placare gli attacchi di panico e per vincere la sua scommessa con la vita per comprendere cosa ci sia davvero dopo la morte, ha saputo riconoscere il valore e la ricchezza del Summorum Pontificum per il quale mi dice: " è un ATTO storico che senza dubbio è stato fatto anche per quelli come me, lontani dall'essere praticanti, ma non senza speranza...".
E' incredibile come, pur senza essere liturgisti, il vero ed autentico DIALOGO (specialmente in casa) su questi argomenti, abbia suscitato in noi ed in particolare in mio marito, non semplicemente un interesse legato come spesso si dice negativamente ai "pizzi e merletti", ma bensì associato ad una vera COMPRENSIONE della Liturgia Cattolica, del Culto a Dio, della Tradizione autentica.... è lui che niente meno mi spiegava ieri di come avesse compreso perfino il perchè Benedetto XVI si stia occupando così energicamente "di una Riforma Liturgica che solo apparentemente potrebbe interessare esclusivamente piccoli gruppi interni alla Chiesa!"
Infatti, mi spiegava: non può interessare solo piccoli gruppi, la "Forma" è fondamentale già di per se in ogni Istituzione, a maggior ragione è fondamentale per la Chiesa e non semplicemente per "piccoli gruppi".
Lui che di Istituzioni non solo se ne intende, ma ha dato la sua vita ricoprendone alti incarichi, comprende perfettamente l'importanza dell'Obbedienza, della Fedeltà, della corretta interpretazione, ma soprattutto il valore della TRADIZIONE senza la quale il ruolo stesso che lui ricopre a servizio dello Stato, perderebbe ogni attrattiva, ogni buon senso e perfino la credibilità.
In tal senso la distinzione autentica fra Stato e Chiesa non può che trovare un punto di vero incontro proprio nella Tradizione e per loro, militari che obbediscono e partecipano anche a delle iniziative della Chiesa, non può che trovare un punto di incontro davvero efficace che quello della Liturgia, nella quale si NUTRE il laico che messo nel mondo opera nelle Istituzioni dello Stato le quali, come afferma lo stesso Cristo: ricevono perfino il loro potere da Dio stesso al quale non devono far altro che lasciarGli il sacrosanto diritto di operare nel mondo...
In tutto ciò, mi spiegava, il valore della Liturgia e le discussioni che si sono accese attorno ad essa, non sono altro una legittima azione della Chiesa di riappropriarsi di quel "senso del Sacro" che si è perduto, e se un laico che è anche praticante Cattolico, non trova più i legami con la propria Tradizione, difficilmente potrà essere di vero aiuto allo Stato, in poche parole è quella connaturale situazione che si è venuta a creare e che identifichiamo nel "catto-progressismo" ....
La Liturgia, in questa sua Forma nella Tradizione, mi spiegava: "consente al laico che vive nel mondo, di staccare davvero la presa con il mondo, e di vivere un momento "mistico" e di Preghiera dalla quale ne esci davvero ricaricato e pronto per ritornare al lavoro quotidiano...."
E infine mi spiegava quanto segue: " tanto per fare un esempio, ogni tanto mi capita di dover andare a rapporto dai miei superiori, oppure, in quanto superiore io stesso, devo ricevere altri a rapporto, in questo contesto si ascolta il "capo", si memorizzano le sue richieste, si obbedisce agli ordini impartiti....
Con la Messa moderna ciò non mi sovviene! senza dubbio che sono cosciente che il sacerdote che ho davanti mi dice ciò che il "Capo" vuole dirmi, ma è anche vero che manca tutto il contesto nel quale questo "incontro mistico" deve avvenire trattandosi, in questo caso, di Dio, di un evento soprannaturale che la grazia rende palese e reale. Nella Messa antica infatti sembra di vivere un "rapporto personale" un "Tu" fra me e Dio, e se è vero che l'incontro comunitario è importante, è assai più importante che ci sia però anche quel "Tu" nel quale il mio "io" si fa da parte, almeno una volta la settimana, per imparare che esiste quel "TU" al quale devo obbedienza, fedeltà, credibilità, ma soprattutto visibilità.
Nel mio lavoro io non do mai visibilità a me stesso, così dovrebbe essere e così spero che sia, la divisa che porto non solo mi rammenta che io sto lavorando per un "Altro", ma da ai cittadini la garanzia che quello che faccio con tutto il contorno del lavoro, è per loro che hanno il diritto di ricevere il miglior servizio!
Compito del cittadino non è certo quello di organizzare il mio lavoro, ma di riceverlo dignitosamente!
Così credo sia per un Sacerdote, o così almeno dovrebbe essere.
La Messa che celebra è a mio parere l'incontro fondamentale con questo "Tu" dove il mio "io" arriva a piegare le proprie ginocchia di fronte al Mistero, dove forse è l'unico momento soprannaturale attraverso il quale la grazia insegna la vera umiltà e dove il mio "io" finalmente TACE, trova ristoro, impara qualcosa di essenziale, e spera ancora di convertirsi a ciò che il mondo ci ha fatto credere di non esistere...
Ma per giungere a questo io credo davvero che la Messa nella Forma antica, sia davvero più efficace e più eloquente di tanti mille discorsi, o di tanti progetti di evangelizzazione, se infatti un uomo, perfino prosaico come mi ritengo, non riesce a piegarsi o a provare sensibilità soprannaturale di fronte a questa forma di Liturgia, allora si che ogni speranza sarebbe davvero conclusa.... tuttavia il fatto che proprio questa Messa e non altre forme, ha saputo risvegliare in me quel seme, come voi dite, piantato da Dio dentro ognuno di noi, allora significa che c'è speranza e questa speranza alla Messa di ieri si è riaccesa...."
APPELLO AI VESCOVI
Amati Vescovi, carissimo Santo Padre, non abbandonateci!
Non abbandonate questa strada intrapresa, non uccidete la Speranza! Non vogliate imporre l'ingiustizia! Se è vero che si prendono più mosche con il miele, la Messa nella forma antica è quel MIELE, quel nettare che attira molte anime che seppur stordite dai veleni del mondo, non hanno ancora perduto la speranza di salvarsi e di trovare ciò che cercano....
A Voi, amati Vescovi, non si chiede l'obbligo di celebrare con quella Forma, ma lasciate davvero che Anime come queste possano ritornare a Dio attraverso LA BELLEZZA di una Tradizione che essendo anche una forma "istituzionale" può smuovere oggi anche i cuori più induriti e difficili che non vogliono "concelebrare una Messa" ma desiderano solo ASSAPORARNE IL MISTERO IN SILENZIO MEDITATIVO....
Invochiamo san Giuseppe e san Michele Arcangelo a difesa della Chiesa Orante attraverso questa Liturgia Sacra, e l'Angelo Custode affinchè si faccia postino Celeste di queste speranze del "piccolo gregge"...
In Cristo Nostro Signore, Gesù Cristo +
e Maria santissima!
LDCaterina63