Pubblichiamo l'editoriale di Dicembre 2017
di "Radicati nella fede"
LA RELIGIONE DELL'INCARNAZIONE:
UN FATTO, UN LUOGO, DEI VOLTI.
LA RELIGIONE DELL'INCARNAZIONE:
UN FATTO, UN LUOGO, DEI VOLTI.
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 12 - Dicembre 2017.
Il grande
Cardinale Newman ha scritto che se gli avessero domandato di
scegliere una dottrina come base della nostra fede cattolica, avrebbe
senz'altro scelto la dottrina dell'Incarnazione:
“Io direi,
per quanto mi riguarda, che l'Incarnazione è al cuore del
Cristianesimo; è di là che procedono i tre aspetti essenziali del
suo insegnamento: il sacramentale, il gerarchico e l'ascetico.”
Il Figlio di Dio
ha unito la sua natura divina alla nostra natura umana affinché,
come dice la preghiera dell'offertorio della messa, “possiamo
divenire partecipi della sua divinità”.
In questo
“divenire partecipi della sua divinità” c'è tutta la vita
cristiana. Siamo stati chiamati alla vita, siamo stati afferrati
dalla Grazia Santificante dal giorno del nostro Battesimo, ci
impegniamo in una vita ascetica per seguire la volontà di Dio,
proprio per “divenire partecipi della sua divinità”: è la vita
soprannaturale; è questo il dono di Dio per noi, è questo il nostro
destino.
Dobbiamo proprio
comprendere che il Cristianesimo è fondato sulla realtà
dell'Incarnazione, per poi comprendere la nostra vita con lo scopo
che ha dentro: divenire partecipi della sua divinità. Se si
toglie questa realtà non resta più niente del Cristianesimo.
L'Incarnazione poi
è un fatto storico, non è innanzitutto un concetto, un'idea.
L'Incarnazione è
il fatto storico che, a un certo momento del tempo, il Verbo di Dio
ha preso su di sè la nostra umanità, la nostra povertà, il nostro
nulla, per donarci il potere di diventare figli di Dio. Questo è il
fatto più sconvolgente della storia e per questo contiamo gli anni
dalla notte di Betlemme.
Tutte le eresie
sono nemiche di questo fatto, lo negano nella sua pienezza, lo
reinterpretano fino ad annullarlo nella sua sconvolgente verità.
Tutte le eresie
sorte dentro il Cristianesimo vanno contro quest'unico fondamento
della religione cristiana, e così fa il Modernismo che è la somma
di tutte le eresie. Il Modernismo ha come nemico principale la realtà
dell'Incarnazione, e trasforma il cristianesimo in una religione che
nasce dal di dentro dell'uomo, dalla sua psicologia profonda. Invece
tutto nasce da un fatto, un fatto fuori dell'uomo che trasforma
dentro l'uomo: Dio si è fatto uomo.
Trasforma l'uomo –
diventiamo partecipi della sua divinità – ma è un fatto
fuori dell'uomo.
E ci trasforma
proprio perché non è dentro l'uomo, ma entra nell'uomo con il
potere della Grazia di Cristo.
Da qui discende
tutto.
Dal fatto che è
un fatto - che come ogni fatto è fuori di noi, è difronte a noi -
discende tutto il potere salvifico del Cattolicesimo:
“L'Incarnazione
è l'antecedente della dottrina della mediazione; essa è l'archetipo
del principio sacramentale e dei meriti dei santi. Dalla dottrina
della mediazione derivano la salvezza, la Messa, i meriti dei martiri
e dei santi, le invocazioni e il culto loro indirizzato. Dal
principio sacramentale provengono i sacramenti propriamente detti,
l'unità della Chiesa e la Santa Sede (…), l'autorità dei concili;
la santità dei riti; la venerazione con cui si circondano i luoghi
sacri, le tombe dei santi, le immagini, i mobili, gli ornamenti e i
vasi sacri... Bisogna o prendere tutto o rigettare tutto; attenuare
non è che indebolire; amputare è mutilare”.
Grande Newman!
Bisogna accettare tutto del Cattolicesimo! E tutto, come il fatto
dell'Incarnazione, è qualcosa di esterno che entra dentro, per
trasformarti dentro.
Il male è proprio
qui. Il terribile male che sta sfigurando la Chiesa Cattolica e la
vita di una moltitudine di cristiani consiste nell'attenuare questo
fatto esterno che, abbracciato, ci salva.
È il male
orribile di trasformare il Cristianesimo nella religione delle idee e
dei valori; di trasformarlo in un culto tutto interno all'uomo, in
una religione psicologica e introspettiva: è la vittoria del Peccato
Originale, è la vittoria del Demonio, che vuole chiudere l'uomo in
se stesso per poi abbandonarlo alla propria disperazione.
Ma il
Cristianesimo è un fatto esterno che nasce dal fatto
dell'Incarnazione di Dio.
Il pericolo è di
non ricordarlo sempre: bisogna prendere tutto o rigettare tutto...
attenuare è indebolire... amputare è mutilare.
Dobbiamo
ricordarlo sempre: Cristo ci raggiunge con un fatto esterno a noi.
Per questo non si
può salvare nemmeno la Tradizione della Chiesa con le parole, ma
aderendo a un fatto.
È aderendo a un
luogo esterno, che ti ha riconsegnato la fede di sempre, che si salva
la Tradizione.
È stando a quel
fatto, stando a un luogo, stando a persone visibili con cui il
Signore ti ha riconsegnato ad una fede integralmente cattolica, che
tu potrai essere trasformato dentro.
La tentazione è
sempre quella di volgersi alle idee, ai valori, alle parole, per
rigettare o attenuare il fatto; e attenuarlo è rigettarlo!
Siamo a Natale.
Quale domanda faremmo bene a porci? C'è ne una più urgente di
tutte:
“Ma io, dove riconosco
il fatto di Dio? Dov'è la mia grotta di Betlemme, dove andare ad
adorare il Signore; dov'è la grotta dove Dio nasce?”.
La risposta non
può essere vaga, dovrà indicare un luogo concreto, un centro di
messa tradizionale concreto, dei volti precisi a cui riferirsi, dei
tempi e occasioni stabiliti in cui esserci.
Sì, lo sappiamo,
la Chiesa è in crisi; ma tutta la crisi della Chiesa non impedirà
ai sinceri di cuore il trovare questi fatti precisi, luogo di
salvezza per l'anima stanca. Dio è fedele, e non fa mancare mai il
suo soccorso, che è sempre un fatto.
Se ci ostineremo a
cercare la salvezza dentro di noi, vorrà dire che siamo già parte
dei peggiori modernisti, magari “tradizionali”.
Ma preghiamo che
così non sia.
Buon Natale