Ecco perché io mi inginocchio!
Vi sono
ambienti, che esercitano notevole influenza, che cercano di convincerci che non
bisogna inginocchiarsi.
Dicono che
questo gesto non è conveniente per l'uomo maturo, che va incontro a Dio stando
diritto, o, quanto meno, non si addice all'uomo redento, che mediante Cristo è
divenuto una persona libera e che, proprio per questo, non ha più bisogno di
inginocchiarsi.
Se guardiamo
alla storia possiamo osservare che Greci e Romani rifiutavano il gesto di
inginocchiarsi, era cosa indegna di un uomo libero.
L'atto di
inginocchiarsi è espressione della cultura cristiana e proviene dalla Bibbia e
dalla sua esperienza di Dio.
Infatti, l'espressione
con cui Luca descrive l'atto di inginocchiarsi dei cristiani (theis ta
gonata) è sconosciuta al greco classico.
Le ginocchia
erano per gli ebrei un simbolo di forza; il piegarsi delle ginocchia è quindi
il piegarsi della nostra forza davanti al Dio vivente, riconoscimento che tutto
ciò che noi siamo, lo abbiamo da Lui.
Secondo Matteo
(26,39) e Marco (14,35) Gesù si prostra, pregando al monte degli ulivi; Luca,
invece, in tutta la sua opera - Vangelo e Atti degli Apostoli - ci racconta che
Gesù pregava in ginocchio.
È esemplare, il
gesto: il Figlio ripone la sua volontà nella volontà del Padre.
L'adorazione è
uno di quegli atti fondamentali che riguardano l'uomo tutto intero.
Per questo il piegare
le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile.
Chi prega in
ginocchio riconosce la grandezza di Dio e la propria debolezza.
Diventa piccolo davanti al Tutto Santo e riconosce di aver bisogno di
qualcuno che lo rialzi e lo sollevi
Aldo Figliuzzi
Ed ecco due foto che
dimostrano come una volta tutto ciò era molto compreso e vissuto dai fedeli (e
non come si pensa oggi che la gente non capiva nulla della fede e non aveva
consapevolezza di quello che celebrava...)
23 marzo 1919. Carlo I d'Asburgo e la moglie Zita
Maria di Borbone-Parma, assistono alla Santa Messa inginocchiati sui binari
della ferrovia alla partenza per la Svizzera, prima tappa dell'esilio imposto
all'Imperatore austriaco dopo la sconfitta nella Prima Guerra
Mondiale.
(da notare
tutti gli uomini presenti in ginocchio!)
Marzo 1945. Nella cattedrale di Colonia (Köln)
distrutta dai bombardamenti degli "Alleati", si continua a celebrare la Santa
Messa.
Di fronte al Santissimo
Sacramento, i fedeli si inginocchiano